Ago 23, 2025 Scritto da 

Capitavola e malcapitati, alla Mensa Eucaristica

Essere se stesso ed essere diverso. Strada della vicinanza

(Lc 14,1.7-14)

 

La Bibbia presenta sovente la Salvezza sotto l’immagine di un convito al quale Dio stesso partecipa a fianco dell’uomo.

Alla tavola di un “giusto” non ci si sedeva subito arrivando: bisognava attenersi a una rigida etichetta - a motivo di gerarchie di ceto assolutamente da rispettare.

Al centro le persone di riguardo, quindi il proprietario; poi tutti gli altri, ma nell'ordine: secondo posizione sociale, funzione religiosa, ricchezza posseduta.

Goffaggini e compiacimento di vanità, le valuta il Signore. Volute di fumo, stridenti in specie nel caso di Banchetto Eucaristico [v.1: «mangiare pane»; v.8: «festa di nozze»].

E il modo in cui Gesù prende parola alla Mensa è sorprendente: s’impone, rimprovera, suggerisce.

Infine comincia a prendersela con colui che lo ha “invitato” [vv.12-14: «non è così che devi scegliere gli ospiti...»]. L’effetto è sferzante.

Eppure la sua non è una lezione di galateo, né una esortazione al buonsenso; tantomeno all’opportunismo.

Durante lo spezzare il Pane, Cristo non è ospite saltuario, bensì l’anfitrione, il padrone di Casa [qui già tutto preoccupato del possibile fallimento della sua proposta].

Il banchetto di Lc 14 è appunto cornice del Banchetto sacro in cui tutti sono dei semplici convocati - per vocazione (non per merito). Infatti il termine ricorrente è quel che il testo italiano traduce pallidamente con "invitato" mentre il greco kalèo significa ‘chiamo’: il «chiamato».

 

Qui bisogna che notabili e astanti i quali volentieri partecipano per fare sfoggio si ravvedano immediatamente.

Non solo devono tenersi lontani dall’arraffare, ma pure dal patetico accalcarsi per occupare posizioni strategiche.

 

Con l'immagine del Banchetto eucaristico Lc presenta il mondo delle relazioni come Dio l'ha immaginato - dove il Creatore ha «chiamato» tutti i suoi figli.

“Norma” tra famigliari non è l'appropriazione, né una qualche passerella che gonfia (solo alcuni) di amor proprio.

Il Pane spezzato regola i comportamenti nel senso della Gratuità.

È Alimento di vita non degradante, bensì umanizzante: riconoscimento reciproco, dialogo, amore, sapere messo in comune...

Cibo per una vita non belluina - malgrado il criterio del mondo antico tenda a infiltrarsi ancora.

L'accumulare e la brama di farsi notare porta fuori dalla logica dell'invito incondizionato.

L’andazzo arrogante dei primattori che si posano in trono per sovrastare e mettersi in vista - per farsi servire prima, meglio e con più abbondanza degli altri - verrà presto smascherato e capovolto (vv.9-11).

 

Con la redazione del Vangelo di Lc (metà anni 80) siamo già in un tempo dove esplodono dissapori per questioni di precedenza!

Problema forse immutato, che infatti non si risolve arretrando di due o tre posti (vv.8-9) ma rovesciando la scala delle nomenklature (vv.10-11).

Insomma, l’assemblea dei figli aiuta tutti a convergere; non può essere complice di coloro che trasformano il mondo in esteriorità, posizione e affare.

Invece è l’Amore che conquista il mondo. È il dono senza condizioni che scuote, commuove, conquista; prelude e riflette il Mistero.

Nella trasformazione dei propri beni in incontro, relazione e vita altrui, zampilla la sorgente della gioia, della completezza di essere: felicità diversa; anticipo di Risurrezione.

Vita divina non dietro le nuvole o alla fine della storia, ma fin d’ora. Perché la condizione di peccato non annulla il disegno di salvezza.

In tal guisa, volti e circostanze differenti diventano sacramenti della Grazia, Amore così aperto che nessuna grettezza umana potrà chiudere.

Allora essere se stessi ed essere diversi sarà strada della vicinanza, innalzando le persone e dilatando-motivando le relazioni.

 

 

[22.a Domenica T.O. (anno C)  31 agosto 2025]

266 Ultima modifica il Domenica, 31 Agosto 2025 12:52
don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

Those living beside us, who may be scorned and sidelined because they are foreigners, can instead teach us how to walk on the path that the Lord wishes (Pope Francis)
Chi vive accanto a noi, forse disprezzato ed emarginato perché straniero, può insegnarci invece come camminare sulla via che il Signore vuole (Papa Francesco)
Many saints experienced the night of faith and God’s silence — when we knock and God does not respond — and these saints were persevering (Pope Francis)
Tanti santi e sante hanno sperimentato la notte della fede e il silenzio di Dio – quando noi bussiamo e Dio non risponde – e questi santi sono stati perseveranti (Papa Francesco)
In some passages of Scripture it seems to be first and foremost Jesus’ prayer, his intimacy with the Father, that governs everything (Pope Francis)
In qualche pagina della Scrittura sembra essere anzitutto la preghiera di Gesù, la sua intimità con il Padre, a governare tutto (Papa Francesco)
It is necessary to know how to be silent, to create spaces of solitude or, better still, of meeting reserved for intimacy with the Lord. It is necessary to know how to contemplate. Today's man feels a great need not to limit himself to pure material concerns, and instead to supplement his technical culture with superior and detoxifying inputs from the world of the spirit [John Paul II]
Occorre saper fare silenzio, creare spazi di solitudine o, meglio, di incontro riservato ad un’intimità col Signore. Occorre saper contemplare. L’uomo d’oggi sente molto il bisogno di non limitarsi alle pure preoccupazioni materiali, e di integrare invece la propria cultura tecnica con superiori e disintossicanti apporti provenienti dal mondo dello spirito [Giovanni Paolo II]
This can only take place on the basis of an intimate encounter with God, an encounter which has become a communion of will, even affecting my feelings (Pope Benedict)
Questo può realizzarsi solo a partire dall'intimo incontro con Dio, un incontro che è diventato comunione di volontà arrivando fino a toccare il sentimento (Papa Benedetto)
We come to bless him because of what he revealed, eight centuries ago, to a "Little", to the Poor Man of Assisi; - things in heaven and on earth, that philosophers "had not even dreamed"; - things hidden to those who are "wise" only humanly, and only humanly "intelligent"; - these "things" the Father, the Lord of heaven and earth, revealed to Francis and through Francis (Pope John Paul II)
Veniamo per benedirlo a motivo di ciò che egli ha rivelato, otto secoli fa, a un “Piccolo”, al Poverello d’Assisi; – le cose in cielo e sulla terra, che i filosofi “non avevano nemmeno sognato”; – le cose nascoste a coloro che sono “sapienti” soltanto umanamente, e soltanto umanamente “intelligenti”; – queste “cose” il Padre, il Signore del cielo e della terra, ha rivelato a Francesco e mediante Francesco (Papa Giovanni Paolo II)
We are faced with the «drama of the resistance to become saved persons» (Pope Francis)
Siamo davanti al «dramma della resistenza a essere salvati» (Papa Francesco)
That 'always seeing the face of the Father' is the highest manifestation of the worship of God. It can be said to constitute that 'heavenly liturgy', performed on behalf of the whole universe [John Paul II]
Quel “vedere sempre la faccia del Padre” è la manifestazione più alta dell’adorazione di Dio. Si può dire che essa costituisce quella “liturgia celeste”, compiuta a nome di tutto l’universo [Giovanni Paolo II]

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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