Apr 6, 2025 Scritto da 

Gesù clandestino, Giuda opportunista, Maria originale

Segno alleato. Cammino incantevole

(Gv 12,1-11)

 

Man mano che si avvicina alla sua ‘ora’, Cristo sembra perdere i suoi tratti ufficiali e si fa sentire sempre più intimo, alla nostra portata.

Il dialogo con gli uomini s’intesse più di gesti silenziosi che di parole.

Dopo la giornata pubblica di ieri, è in tal guisa che Gesù si fa presente nella comunità dei famigliari senza capi; di soli fratelli e sorelle.

Signore e Maestro senza turbine né trionfi; anzi, ricercato e costretto alla clandestinità.

Viene accolto in una Casa tranquilla, che lascia spazio alle emozioni, sebbene su di lui pendesse un mandato di cattura.

Chiesa dove si gode un’aria di pace, malgrado la mancanza di sicurezze - e frangenti contrari attorno.

Così vivevano le misere comunità giovannee dell’Asia Minore sotto Domiziano - indigenti e sottratte alla gloria esteriore, all’osanna delle folle. Ma in grado di curare sia le tensioni che le resistenze.

Erano piccole realtà «in ascolto», piene di voglia di comunione e rispettose.

Senza troppe pressioni, esse guidavano le energie verso direzioni più naturali. Come capita fra pochi amici.

Clima di conversazione e tu per tu, di vita meravigliosamente umana e quotidiana che vuole trovare posto in noi. Dove i minori e malfermi ancora ristorano il Maestro con delicati omaggi.

Nella condivisione e nella comprensione reciproca, le minuscole fraternità facevano trasalire di gioia quotidiana e ‘vita nuova’, trasmesse  a coloro che giungevano da tutte le contrade.

Vivevano in semplicità l’amore. Empatia che a chiunque faceva valicare difficoltà e timori.

Amicizia che smuoveva e trascinava per attrazione - nei gesti di tenera devozione, che sganciava ciascuno da atteggiamenti e comportamenti umilianti la propria spontaneità.

Ecco lo Spezzare il Pane: gesto senza prezzo, al di là delle convenzioni sociali; convincente, perché segno ‘alleato’ gratuito.

Esso non rifiutava la natura genuina di ciascuno. L’Eucaristia non era un fortino esclusivo.

 

Anche oggi possiamo - come Maria - senza troppo computare, «ungere i piedi» del Signore: celebrare il Dono di una Via.

I fedeli capivano che la loro parte migliore poteva riconoscersi non in un circolo-modello, ma [allo stato più puro] nelle persone dai piedi stanchi e nella Persona di quel primo Venuto sempre in procinto di partire - vivendoci dentro.

Significava servire e riconoscersi, assimilare e consacrare il proprio Cammino personale in quello complessivo del Figlio di Dio, fattosi umanissima e divina Presenza, che ricolma e convince.

Il lungo Viaggio del Cristo è traccia del nostro: dall’iniziativa del Padre alla capacità dei figli di accoglierlo, custodirlo, venerarlo, corrispondergli - semplicemente accostando le Radici - e non rifiutarlo, se “perdente”.

Ecco l’omaggio d’amicizia.

Solo questo riempie la Casa di Betania - ossia la Chiesa che vale la pena sperimentare - del profumo del Cristo totale e Vivo, e lo ‘rivela’.

Gesù difende il diritto dell’amore «da dentro» di esprimersi liberamente: dove tutto diventa possibile - anche lo spreco del Gratis che non soppesa.

Senza astuzie unilaterali, quindi non rovinando la vita autentica e ogni rinascita interiore.

 

 

[Lunedì Santo, 14 aprile 2025]

468 Ultima modifica il Lunedì, 14 Aprile 2025 12:02
don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

[Nicodemus] felt the fascination of this Rabbi, so different from the others, but could not manage to rid himself of the conditioning of his environment that was hostile to Jesus, and stood irresolute on the threshold of faith (Pope Benedict)
[Nicodemo] avverte il fascino di questo Rabbì così diverso dagli altri, ma non riesce a sottrarsi ai condizionamenti dell’ambiente contrario a Gesù e resta titubante sulla soglia della fede (Papa Benedetto)
Those wounds that, in the beginning were an obstacle for Thomas’s faith, being a sign of Jesus’ apparent failure, those same wounds have become in his encounter with the Risen One, signs of a victorious love. These wounds that Christ has received for love of us help us to understand who God is and to repeat: “My Lord and my God!” Only a God who loves us to the extent of taking upon himself our wounds and our pain, especially innocent suffering, is worthy of faith (Pope Benedict)
Quelle piaghe, che per Tommaso erano dapprima un ostacolo alla fede, perché segni dell’apparente fallimento di Gesù; quelle stesse piaghe sono diventate, nell’incontro con il Risorto, prove di un amore vittorioso. Queste piaghe che Cristo ha contratto per amore nostro ci aiutano a capire chi è Dio e a ripetere anche noi: “Mio Signore e mio Dio”. Solo un Dio che ci ama fino a prendere su di sé le nostre ferite e il nostro dolore, soprattutto quello innocente, è degno di fede (Papa Benedetto)
We see that the disciples are still closed in their thinking […] How does Jesus answer? He answers by broadening their horizons […] and he confers upon them the task of bearing witness to him all over the world, transcending the cultural and religious confines within which they were accustomed to think and live (Pope Benedict)
Vediamo che i discepoli sono ancora chiusi nella loro visione […] E come risponde Gesù? Risponde aprendo i loro orizzonti […] e conferisce loro l’incarico di testimoniarlo in tutto il mondo oltrepassando i confini culturali e religiosi entro cui erano abituati a pensare e a vivere (Papa Benedetto)
The Fathers made a very significant commentary on this singular task. This is what they say: for a fish, created for water, it is fatal to be taken out of the sea, to be removed from its vital element to serve as human food. But in the mission of a fisher of men, the reverse is true. We are living in alienation, in the salt waters of suffering and death; in a sea of darkness without light. The net of the Gospel pulls us out of the waters of death and brings us into the splendour of God’s light, into true life (Pope Benedict)
I Padri […] dicono così: per il pesce, creato per l’acqua, è mortale essere tirato fuori dal mare. Esso viene sottratto al suo elemento vitale per servire di nutrimento all’uomo. Ma nella missione del pescatore di uomini avviene il contrario. Noi uomini viviamo alienati, nelle acque salate della sofferenza e della morte; in un mare di oscurità senza luce. La rete del Vangelo ci tira fuori dalle acque della morte e ci porta nello splendore della luce di Dio, nella vera vita (Papa Benedetto)
We may ask ourselves: who is a witness? A witness is a person who has seen, who recalls and tells. See, recall and tell: these are three verbs which describe the identity and mission (Pope Francis, Regina Coeli April 19, 2015)
Possiamo domandarci: ma chi è il testimone? Il testimone è uno che ha visto, che ricorda e racconta. Vedere, ricordare e raccontare sono i tre verbi che ne descrivono l’identità e la missione (Papa Francesco, Regina Coeli 19 aprile 2015)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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