Ago 6, 2024 Scritto da 

Chicco, tramite della Vita in forma nuova

Gv 12,24-26 (20-26)

 

«Se il granello di frumento caduto a terra non muore, esso rimane solo; ma se muore, porta molto frutto» [Gv 12,24].

 

Ci chiediamo: in che modo è possibile in qualsiasi situazione far germogliare cose preziose? Come diventare fecondi?

E il piacere di vivere? Possiamo sperimentare almeno brevi momenti di eternità?

 

Nell’avanzamento del cammino spirituale, scopriamo che non basta essere lontani dagli idoli: desideriamo fare passi successivi.

Vogliamo pienezza e gioia; non rimanere soffocati nelle mansioni senza incanto, nei meccanismi privi di passo lirico.

Cristo è davvero in grado di fornire alla nostra esistenza un colpo d’ala,  far esplodere vita - gestire gli impegni in modo diverso, e trasalire di felicità?

Oppure ci scava definitivamente la fossa, col suo Nascondimento … che sembra un’opzione di morte?

Vorremmo approfondire, e magari da semplici ammiratori diventare Apostoli - coinvolti nel segreto brioso e crescente di Gesù.

Il modo migliore di «vedere» il Signore [v.21b - ossia capire e sperimentare il suo Volto generatore di Vita] sembra quello di accostarsi a un processo naturale. E l’immagine è presa dal mondo agricolo.

Affinché in un campo possano germogliare spighe, è necessario che i chicchi scompaiano nella terra.

Solo da una trasmutazione può sbocciare il prodigio d’un processo di nuova genesi, e quella nascita che porge il ‘cento per uno’.

La posta in palio è sconcertante: la vita non sviluppa a partire da un qualche proposito (artificioso) bensì dalla ‘natura’ stessa del Seme che dentro ha tutta una vitalità particolare.

 

Per realizzare ciò che ci caratterizza, il successo o la capacità di farsi “direttori” di sé non c’entra. Anzi, forse è meglio imparare ad attendere, e agire con lentezza, ospitando la Linfa che ‘viene’.

Neppure possiamo cavarcela con un’osservanza religiosa sostitutiva, la quale spesso [cercando di mettere le cose a posto, all’istante, all’esterno] si tramuta in serbatoio d’intimi disagi e nevrosi.

La crescita vocazionale in pienezza di persona e di essere, contrasta ogni opinione lontana dalle Radici dell’essenza e delle sue metamorfosi.

 

Sulla base della propria esperienza, Gesù vuol dire:

Compagna di vita del profeta che corrisponde alla propria “assurda” Chiamata è la solitudine, lo stare all’angolo, il non essere cercato - e sentirsi trattare come inadeguato, disonorevole o fallito (proprio dagli esperti e da gente di rango).

Non è previsto che si possa sbrigare questo tipo di pratica schietta con se stessi, con Dio e gli uomini imboccando scorciatoie di zucchero filato: bisogna incontrare i nostri e altrui “piani bassi”.

La via dei rapporti fatui - di facciata, spesso subiti e di sovrappeso - non ci corrisponderà mai.

Proprio così: andremo dritti all’obbiettivo solo entrando in una nuova normalità, e restando concentrati sulla nostra autentica trama caratteriale, ove si annida la Chiamata di Dio.

Qui le situazioni amare si riveleranno transitorie.

E se nel frattempo non ci saremo lasciati andare a motivo di qualche mancato riconoscimento o appartenenza, la storia ci troverà da un’altra parte.

 

Ma facciamo continuamente attenzione alle proposte spirituali poco evangeliche - appunto, carenti di  ri-Nascite.

La dimensione sapiente del «Chicco che muore» non riguarda il volontarismo e l’autocontrollo, che ci faranno sconcertare dentro, sminuendo la sacra Unicità dell’anima e della Vocazione.

La disciplina di maniera che assume a ‘modello’ il già stabilito [e “come dovremmo essere”] trametterà solo lacerazioni; ci farà ammalare!

L’eccesso di controllo infatti, in ogni circostanza concreta attenuerà la nostra eccezionale inclinazione dell’essere variegato, dissanguerà il Mistero personale, e la crescente fioritura di Vita nuova.

Invece, il Signore ci vuole Pronti a ricreare noi stessi e far rigenerare il mondo - anche nel tempo della crisi globale.

 

 

[S. Lorenzo, 10 agosto 2024]

646 Ultima modifica il Sabato, 10 Agosto 2024 12:03
don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

Still today Jesus repeats these comforting words to those in pain: "Do not weep". He shows solidarity to each one of us and asks us if we want to be his disciples, to bear witness to his love for anyone who gets into difficulty (Pope Benedict)
Gesù ripete ancor oggi a chi è nel dolore queste parole consolatrici: "Non piangere"! Egli è solidale con ognuno di noi e ci chiede, se vogliamo essere suoi discepoli, di testimoniare il suo amore per chiunque si trova in difficoltà (Papa Benedetto))
Faith: the obeying and cooperating form with the Omnipotence of God revealing himself
Fede: forma dell’obbedire e cooperare con l’Onnipotenza che si svela
Jesus did not come to teach us philosophy but to show us a way, indeed the way that leads to life [Pope Benedict]
Gesù non è venuto a insegnarci una filosofia, ma a mostrarci una via, anzi, la via che conduce alla vita [Papa Benedetto]
The Cross of Jesus is our one true hope! That is why the Church “exalts” the Holy Cross, and why we Christians bless ourselves with the sign of the cross. That is, we don’t exalt crosses, but the glorious Cross of Christ, the sign of God’s immense love, the sign of our salvation and path toward the Resurrection. This is our hope (Pope Francis)
La Croce di Gesù è la nostra unica vera speranza! Ecco perché la Chiesa “esalta” la santa Croce, ed ecco perché noi cristiani benediciamo con il segno della croce. Cioè, noi non esaltiamo le croci, ma la Croce gloriosa di Gesù, segno dell’amore immenso di Dio, segno della nostra salvezza e cammino verso la Risurrezione. E questa è la nostra speranza (Papa Francesco)
«Rebuke the wise and he will love you for it. Be open with the wise, he grows wiser still; teach the upright, he will gain yet more» (Prov 9:8ff)
«Rimprovera il saggio ed egli ti sarà grato. Dà consigli al saggio e diventerà ancora più saggio; istruisci il giusto ed egli aumenterà il sapere» (Pr 9,8s)
These divisions are seen in the relationships between individuals and groups, and also at the level of larger groups: nations against nations and blocs of opposing countries in a headlong quest for domination [Reconciliatio et Paenitentia n.2]
Queste divisioni si manifestano nei rapporti fra le persone e fra i gruppi, ma anche a livello delle più vaste collettività: nazioni contro nazioni, e blocchi di paesi contrapposti, in un'affannosa ricerca di egemonia [Reconciliatio et Paenitentia n.2]
But the words of Jesus may seem strange. It is strange that Jesus exalts those whom the world generally regards as weak. He says to them, “Blessed are you who seem to be losers, because you are the true winners: the kingdom of heaven is yours!” Spoken by him who is “gentle and humble in heart”, these words present a challenge (Pope John Paul II)
È strano che Gesù esalti coloro che il mondo considera in generale dei deboli. Dice loro: “Beati voi che sembrate perdenti, perché siete i veri vincitori: vostro è il Regno dei Cieli!”. Dette da lui che è “mite e umile di cuore”, queste parole  lanciano una sfida (Papa Giovanni Paolo II)
The first constitutive element of the group of Twelve is therefore an absolute attachment to Christ: they are people called to "be with him", that is, to follow him leaving everything. The second element is the missionary one, expressed on the model of the very mission of Jesus (Pope John Paul II)
Il primo elemento costitutivo del gruppo dei Dodici è dunque un attaccamento assoluto a Cristo: si tratta di persone chiamate a “essere con lui”, cioè a seguirlo lasciando tutto. Il secondo elemento è quello missionario, espresso sul modello della missione stessa di Gesù (Papa Giovanni Paolo II)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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