Mag 26, 2025 Scritto da 

Testamento in preghiera: Mistica della Gloria (per ogni figlio)

(Gv 17,1-11a)

 

Anche nel quarto Vangelo l’ultima cena è seguita dalla preghiera di Gesù, ma a differenza dei Sinottici, Gv la colloca nello stesso luogo del Cenacolo.

Nel racconto dei primi tre Vangeli, diverse note ragguagliano sull’intima ripugnanza del Signore a proposito della Croce - da cui però non si sottrae, da cui non si lascia sovrastare.

Qui chiede al Padre solo la qualità indistruttibile di Vita dell’Eterno in favore dei suoi, che hanno già avuto conoscenza dell’intimità di Dio: essa apre ogni riverbero.

Riconoscere costituito Signore il Figlio dell’uomo significa accettare una nuova forma di esistenza nello Spirito.

Come un Vento che [rigenerando dall’interno] si rende tramite e continuatore dell’opera di creazione.

Siamo testimoni di una Relazione fondante, gloriosa, ossia di valore tale da riattivare ogni destino - oltre le concatenazioni.

Tale piattaforma sorvola il senso d’indegnità.

Su di essa, eccoci abilitati a diventare ovunque appassionati ‘inventori di strade’.

Introdotti in una Comunione che è già qui e ora «Vita dell’Eterno» (vv.2-3). Essa scaturisce dal ‘conoscere’ il Padre e il Figlio.

E si concentra in un’Ora (v.1): allusione che aveva percorso tutto il quarto Vangelo.

L’esistenza di Gesù converge nella crudezza feconda di quel punto, che dà spessore a ogni cosa.

 

Il testo si distingue dalle catechesi precedenti, perché più amicale che d’insegnamento.

Il Maestro ripercorre la sua vicenda come impegno a manifestare il Padre, per farci divenire segni del suo Volto.

Cristo comprende che i figli sono sottoposti a seduzioni, e rischiano di smarrire il senso del credere in Lui. Infatti fanno ancora difficoltà a capire che la Gloria non è frutto di vittoria mondana.

«Gloria» in Gv è sinonimo di manifestazione del Volto dell’Eterno Amore nell’innalzamento della Croce.

Presenza del Dio-Con - svelamento della sua confidenza, comprensione, tenerezza, recupero dei lati opposti.

In tal guisa, Gloria del Risorto non è una Relazione che rimane chiusa in Cielo, fra Padre e Figlio.

Questi ha dato ai suoi intimi il «Nome» (vv.6.11) ossia ha rivelato il Padre e dato accesso alla sua Persona reale - incluse le lotte intraprese.

Persona che ci alimenta con la Parola, e il senso delle sue vicende.

Tale Voce inconfondibile ricorda che ogni travaglio può farci entrare più a fondo con Gesù nella Gloria e nell’eternità del Padre.

La vita intima di Dio è intensità d’intesa; reciprocità che sfocia in connubio dilatato, apertissimo, ferace, tendente a trasmutare ogni tribolazione in appello a nuova kabôd-gloria.

Si tratta del peso specifico [qualitativo] che assume il credente in un Cielo anche percepibile dai sensi.

 

Qualsiasi difficoltà, angoscia, insicurezza, ora diventa addirittura un punto cui convergere.

Come il Signore, i discepoli non vanno alla morte, ma sulla Via della Vita completa che annienta le lontananze.

Tutto ciò grazie a un’unità che devia le abitudini e pone in contatto con le energie dell’intimo legame primordiale, fonte-e-culmine, Padre-Figlio.

 

 

[Martedì 7.a sett. di Pasqua, 3 giugno 2025]

256 Ultima modifica il Martedì, 03 Giugno 2025 12:02
don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

Divisions among Christians, while they wound the Church, wound Christ; and divided, we cause a wound to Christ: the Church is indeed the body of which Christ is the Head (Pope Francis)
Le divisioni tra i cristiani, mentre feriscono la Chiesa, feriscono Cristo, e noi divisi provochiamo una ferita a Cristo: la Chiesa infatti è il corpo di cui Cristo è capo (Papa Francesco)
The glorification that Jesus asks for himself as High Priest, is the entry into full obedience to the Father, an obedience that leads to his fullest filial condition [Pope Benedict]
La glorificazione che Gesù chiede per se stesso, quale Sommo Sacerdote, è l'ingresso nella piena obbedienza al Padre, un'obbedienza che lo conduce alla sua più piena condizione filiale [Papa Benedetto]
All this helps us not to let our guard down before the depths of iniquity, before the mockery of the wicked. In these situations of weariness, the Lord says to us: “Have courage! I have overcome the world!” (Jn 16:33). The word of God gives us strength [Pope Francis]
Tutto questo aiuta a non farsi cadere le braccia davanti allo spessore dell’iniquità, davanti allo scherno dei malvagi. La parola del Signore per queste situazioni di stanchezza è: «Abbiate coraggio, io ho vinto il mondo!» (Gv 16,33). E questa parola ci darà forza [Papa Francesco]
The Ascension does not point to Jesus’ absence, but tells us that he is alive in our midst in a new way. He is no longer in a specific place in the world as he was before the Ascension. He is now in the lordship of God, present in every space and time, close to each one of us. In our life we are never alone (Pope Francis)
L’Ascensione non indica l’assenza di Gesù, ma ci dice che Egli è vivo in mezzo a noi in modo nuovo; non è più in un preciso posto del mondo come lo era prima dell’Ascensione; ora è nella signoria di Dio, presente in ogni spazio e tempo, vicino ad ognuno di noi. Nella nostra vita non siamo mai soli (Papa Francesco)
The Magnificat is the hymn of praise which rises from humanity redeemed by divine mercy, it rises from all the People of God; at the same time, it is a hymn that denounces the illusion of those who think they are lords of history and masters of their own destiny (Pope Benedict)
Il Magnificat è il canto di lode che sale dall’umanità redenta dalla divina misericordia, sale da tutto il popolo di Dio; in pari tempo è l’inno che denuncia l’illusione di coloro che si credono signori della storia e arbitri del loro destino (Papa Benedetto)
This unknown “thing” is the true “hope” which drives us, and at the same time the fact that it is unknown is the cause of all forms of despair and also of all efforts, whether positive or destructive, directed towards worldly authenticity and human authenticity (Spe Salvi n.12)
Questa « cosa » ignota è la vera « speranza » che ci spinge e il suo essere ignota è, al contempo, la causa di tutte le disperazioni come pure di tutti gli slanci positivi o distruttivi verso il mondo autentico e l'autentico uomo (Spe Salvi n.12)
«When the servant of God is troubled, as it happens, by something, he must get up immediately to pray, and persevere before the Supreme Father until he restores to him the joy of his salvation. Because if it remains in sadness, that Babylonian evil will grow and, in the end, will generate in the heart an indelible rust, if it is not removed with tears» (St Francis of Assisi, FS 709)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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