Apr 18, 2025 Scritto da 

Leader, Nascita, Non-Leader... ma come il Vento

(Gv 3,1-8)

 

Gv introduce il passo di Vangelo con il dirigente giudeo assai rappresentativo, insistendo sull’imperfezione del credere a prodigi i quali afferrano solo il lato esteriore.

Anzi, sembra sottolineare che la religione-spettacolo tanto bramata dai capi religiosi non susciti che aspettative devianti e cuori ambigui (2,18-25).

Nel quarto Vangelo il notabile rappresenta appunto i giudei incuriositi dalla figura di Gesù [denominati Giudei perché affini ai giudaizzanti delle prime comunità].

Alcuni di essi s’interrogano e non tacitano le domande, ma restano perplessi - perché educati ad altre attese messianiche, perentorie e clamorose.

Infatti coltivavano tutta la problematica concernente il Regno di Dio (vv.3.5) in modo approssimativo e conformista.

In aggiunta, Gesù insegna che tutte le speculazioni non recano buoni risultati per la vita nello Spirito.

La nostra esperienza profonda non si genera a partire da ciò che l’uomo escogita o fa per Dio, dalle sue possibilità - come si suppone nelle religioni antiche.

Bisogna far conto sulla Grazia che entra in scena ribaltando le speranze piccine - in tal guisa, non far leva sulle nostre misure, perizie e destrezze; né su pensieri, assodati quanto inadeguati.

Il nuovo Rabbi lascia capire che per comprendere il Mistero bisogna scrollarsi di dosso il libro esterno della Legge, e intraprendere un’esperienza di trasmutazione ideale e pratica, come una Nascita - accanto a un Agente rigeneratore.

Cristo stimola Nicodemo al salto dalla normale devozione tradizionale, coi suoi propositi e aspettative ragionevoli, all’avventura di Fede che coglie, sogna e traccia futuro, surclassando la catena abitudinaria delle attese.

Non si comprende la Novità di Dio secondo il sapere comune, a partire dai patriarchi - o leggendola in filigrana d’una normativa pur condivisibile.

Il nuovo ordine d’esistenza è superiore a tutte le destrezze, le tenute, e le resilienze. Quello che nasce a partire dalla carne è comunque soggetto a tutti i confini.

Viceversa, il sentiero ‘dall’alto’ crea una personalità nuova, grazie alla quale siamo abilitati a corrispondere perfettamente alla Chiamata per Nome, la quale si ripropone onda su onda in modo crescente e difforme.

Ricreati dalla Vita indistruttibile che Viene, anche noi siamo messi in grado di generare qualcosa di simile alla medesima Natura che ci partorisce. Quali scintille in qualche modo conformi al divino: similis sibi similem parit.

Appunto: il troppo normale non è in grado di ridefinire i codici di un nuovo sguardo, e dell’inconcepibile spazio d’amore sconosciuto.

Ciò che non coincide con le idee ereditate, in realtà sta attivando i nuovi sviluppi.

Quel ch’è contrario alle costumanze consolidate, o alle mode, sta preparando un altro mondo, una diversa persona, un’altra scia tutta da percorrere.

Il Regno non si allestisce: lo si accoglie - perché ci spiazza sempre.

Il rapporto col Dio delle religioni sovviene di norma con ricette statiche e rassicuranti, ma l’esperienza di Fede in Cristo convince “per Via” che ad ogni tappa deve invece corrispondere un’altra genesi.

Invero le prove spinose sono tutte Chiamate a un balzo di sovra-natura; a germogliare ancora.

La nascita nello Spirito non avviene una volta per tutte: solo così vivere non sarà un premio, né perire un castigo.

Perché siamo diventati simili a un Vento.

 

 

[Lunedì 2.a sett. di Pasqua, 28 aprile 2025]

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

[Nicodemus] felt the fascination of this Rabbi, so different from the others, but could not manage to rid himself of the conditioning of his environment that was hostile to Jesus, and stood irresolute on the threshold of faith (Pope Benedict)
[Nicodemo] avverte il fascino di questo Rabbì così diverso dagli altri, ma non riesce a sottrarsi ai condizionamenti dell’ambiente contrario a Gesù e resta titubante sulla soglia della fede (Papa Benedetto)
Those wounds that, in the beginning were an obstacle for Thomas’s faith, being a sign of Jesus’ apparent failure, those same wounds have become in his encounter with the Risen One, signs of a victorious love. These wounds that Christ has received for love of us help us to understand who God is and to repeat: “My Lord and my God!” Only a God who loves us to the extent of taking upon himself our wounds and our pain, especially innocent suffering, is worthy of faith (Pope Benedict)
Quelle piaghe, che per Tommaso erano dapprima un ostacolo alla fede, perché segni dell’apparente fallimento di Gesù; quelle stesse piaghe sono diventate, nell’incontro con il Risorto, prove di un amore vittorioso. Queste piaghe che Cristo ha contratto per amore nostro ci aiutano a capire chi è Dio e a ripetere anche noi: “Mio Signore e mio Dio”. Solo un Dio che ci ama fino a prendere su di sé le nostre ferite e il nostro dolore, soprattutto quello innocente, è degno di fede (Papa Benedetto)
We see that the disciples are still closed in their thinking […] How does Jesus answer? He answers by broadening their horizons […] and he confers upon them the task of bearing witness to him all over the world, transcending the cultural and religious confines within which they were accustomed to think and live (Pope Benedict)
Vediamo che i discepoli sono ancora chiusi nella loro visione […] E come risponde Gesù? Risponde aprendo i loro orizzonti […] e conferisce loro l’incarico di testimoniarlo in tutto il mondo oltrepassando i confini culturali e religiosi entro cui erano abituati a pensare e a vivere (Papa Benedetto)
The Fathers made a very significant commentary on this singular task. This is what they say: for a fish, created for water, it is fatal to be taken out of the sea, to be removed from its vital element to serve as human food. But in the mission of a fisher of men, the reverse is true. We are living in alienation, in the salt waters of suffering and death; in a sea of darkness without light. The net of the Gospel pulls us out of the waters of death and brings us into the splendour of God’s light, into true life (Pope Benedict)
I Padri […] dicono così: per il pesce, creato per l’acqua, è mortale essere tirato fuori dal mare. Esso viene sottratto al suo elemento vitale per servire di nutrimento all’uomo. Ma nella missione del pescatore di uomini avviene il contrario. Noi uomini viviamo alienati, nelle acque salate della sofferenza e della morte; in un mare di oscurità senza luce. La rete del Vangelo ci tira fuori dalle acque della morte e ci porta nello splendore della luce di Dio, nella vera vita (Papa Benedetto)
We may ask ourselves: who is a witness? A witness is a person who has seen, who recalls and tells. See, recall and tell: these are three verbs which describe the identity and mission (Pope Francis, Regina Coeli April 19, 2015)
Possiamo domandarci: ma chi è il testimone? Il testimone è uno che ha visto, che ricorda e racconta. Vedere, ricordare e raccontare sono i tre verbi che ne descrivono l’identità e la missione (Papa Francesco, Regina Coeli 19 aprile 2015)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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