Ago 12, 2024 Scritto da 

Cammello: posizione e transito assurdi

L’amicizia di chi conta e le loro facilitazioni, o il mondo rovesciato

(Mt 19,23-30)

 

Non è facile entrare nella logica del Dono e porsi in autentica sequela del Signore, alla ricerca di una Felicità non scadente.

Ma appunto i Vangeli sono Vie che distinguono la realizzazione e le sorti individuali sia dalle attese che dai disegni e propositi ovvi.

[Parimenti la saggezza naturale, come ad es. riflessa nel Tao Tê Ching].

Aspettative banali, strade e pensieri comuni rinchiudono infatti il senso dell’esistere in ciò che è già rappresentato:

«La Via che può esser detta, non è l’eterna Via» [Tao Tê Ching, i].

Impossibilità umana e possibilità di Dio (v.26): il Padre trasmette Vita autentica e florida, mentre i beni tirano dall’altro lato - sebbene attraggano con speranze di pienezza.

Essi normalizzano l’esistenza e la fanno stagnare.

Siamo abituati a poggiare, contare, fare leva sulle ricchezze… ma esse danno ordini opposti all’esigenza di completezza di essere, alla voglia di rinascere profonda. All’attesa dell’occasione, del Dono immediato, stupefacente, che porga un colpo d’ali significativo.

Infatti la Gioia totalizzante non è legata alle capacità di “acquisto”: si può solo «ereditare» [gratuitamente: vv.25-26.29-30].

 

Questo il motivo delle perplessità e del dibattito fra Gesù e i seguaci.

Insomma, l’accesso dei ricchi in una comunità che vive la Fede in Cristo diventa problematico (vv.23-24).

Ciò appunto in termini di limpidezza di situazioni, e trasparenza di moventi, nonché fioritura già sulla terra della stessa Vita dell’Eterno [v.29 testo greco].

Qui l’opulenza distrae; essa normalizza l’esistenza anche dei più volenterosi, li fa stagnare. Dà appunto ordini opposti.

Di fronte alla posizione rigida e “assurda” del Maestro, gli Apostoli si spaventano (v.25): perché non usufruire dell’aiuto - anche ambiguo - di persone facoltose, che potrebbero rendere tutto più facile, spedito e grandioso?

Il distacco da certi vessilli è impossibile presso gli uomini (v.26).

Ma l’ambito in cui Dio regna è la sua Chiesa, anche non visibile; realtà che si configura come una sorta di mondo rovesciato (vv.28-30).

Infatti quando Dio vuole realizzare un progetto sorvola sempre i manieristi, le autorità, i falsi amici (interessati), i palazzi del potere e i palazzinari di corte - anche quelli a portata di mano.

Ancor più che di credibilità morale, è un problema di senso, di radici della nostra scelta, di vitalità dal basso e «rinnovamento di tutte le cose» [v.28 testo greco]; in ordine al mutamento e Risveglio sperato.

La domanda di Pietro (v.27) mette in evidenza il discrimine di tutto: l’idea dello scambio; la retribuzione, tipica della mentalità religiosa arcaica.

Per evitare i modelli conformisti [«palingenesi» v.28 testo greco] bisogna uscirne, e rientrare in un diverso istinto - miniera di autentico beneficio.

Introducendo altri contenuti, certo meno oscuri.

 

«Cosa ci guadagno? Che titolo mi dài? Avrò il compenso per gli straordinari?»: il contraccambio pedestre è espressione di vuoto.

Mentalità che affossa l’Amore, perché annienta la gratuità dei gesti; rinnega il senso del Patto di Alleanza.

Invece, l’esperienza personale del Mistero e la capacità di corrispondere alla Chiamata per la costruzione d’un germe di società alternativa diventano possibilità di ricevere il Cento per uno.

L’ambito in cui Dio regna è la sua Chiesa, anche non visibile. Realtà che si configura appunto come una sorta di “regno” dalle piramidi capovolte (vv.28-30).

In tal guisa, subentra il sostegno d’una convinzione intima e apparentemente irragionevole, ma che sgorga nitida dalle sorgenti dell’essere.

Ecco un sapere che zampilla dall’anima personale e incontra la Sapienza di ogni cultura:

Strumento ineffabile della crescita è farsi valutare insignificanti dal punto di vista sociale.

Coltivare il nascondimento che custodisce ciò che ci appartiene.

Accettare la mancanza di risorse materiali; penuria che stabilisce nella qualità - invece che sull’esteriore.

Qui il “vuoto” esistenziale si fa Incontro con gli strati vocazionali, con il pulsare dell’essenza primordiale che caratterizza il Nucleo e il destino.

Espressione energetica plasmabile, intercapedine dell’ascolto poliedrico acuto (di risorse cosmiche fontali, e specifiche, dell’intimo).

 

Nella sua libera proposta Gesù vuol far subentrare il sostegno di una convinzione riposta e apparentemente irragionevole, ma che sgorga nitida dalle sorgenti dell’essere.

Affiora qui l’Eros fondante della Chiamata.

Non tanto il carattere (placido e dimesso) del credente, bensì un Dono personale superiore: quello d’un discernimento irripetibile per ciascuno, legato alla natura profonda.

Per rigenerare [«palingenesi» v.28] bisogna dunque rientrare con maggiore convinzione nelle proprie motivazioni.

Anche la saggezza di natura, d’ogni tempo e latitudine, ammette un netto distacco dalle opinioni ovvie e dalle formule di successo mondano.

Primato e ricerca di gloria tagliano la fecondità del Mistero, e attenuano la Scoperta personale. Non aprono allo Straordinario.

Infatti, quando Dio vuole realizzare un progetto sorvola sempre le situazioni a contorno.

È un problema di senso, di radici della nostra scelta, di vitalità dal basso e - come detto - «rinnovamento di tutte le cose» [v.28].

Una vita di obblighi o attaccamenti blocca la creatività, moltiplica gli idoli e le preoccupazioni artificiose; crea una camera buia, ove non si coglie ciò che ci appartiene.

Via i retroscena che coprono la nostra Unicità.

Il significato della sequela personale è in ordine al mutamento e Risveglio sperato, qualitativo: quello del Cento per Uno, forza dei deboli. 

Paradossale allargamento di prospettiva.

 

«Il santo pospone la sua persona, e la sua persona vien premessa; apparta la sua persona, e la sua persona perdura. Non è perché spoglio d’interessi? Per questo può realizzare il suo interesse» [Tao Tê Ching, vii].

Secondo s. Ignazio [Meditazione delle due bandiere], l’avidità delle cose fa nascere in noi il vano onore del mondo, e da esso si genera un’immensa superbia, che recide ogni possibilità d’interiorizzare.

La forza feconda dei deboli sopravanza i favolosi e comodi risultati previsti grazie all’appoggio dei ben introdotti.

E resta il paradossale allargamento di prospettiva della vita nello Spirito.

 

 

Per interiorizzare e vivere il messaggio:

 

Perché non vedi realizzato il cento per uno?

Cosa ti sembra difficile da attuare nella Chiesa a motivo di vincoli e responsabilità concesse a persone facoltose?

Sei anche tu motivo di defezione per chi intende adorare Dio nei fratelli invece che le scorciatoie e gli interessi di terra?

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

The Church desires to give thanks to the Most Holy Trinity for the "mystery of woman" and for every woman - for that which constitutes the eternal measure of her feminine dignity, for the "great works of God", which throughout human history have been accomplished in and through her (Mulieris Dignitatem n.31)
La Chiesa desidera ringraziare la Santissima Trinità per il «mistero della donna», e, per ogni donna - per ciò che costituisce l'eterna misura della sua dignità femminile, per le «grandi opere di Dio» che nella storia delle generazioni umane si sono compiute in lei e per mezzo di lei (Mulieris Dignitatem n.31)
Simon, a Pharisee and rich 'notable' of the city, holds a banquet in his house in honour of Jesus. Unexpectedly from the back of the room enters a guest who was neither invited nor expected […] (Pope Benedict)
Simone, fariseo e ricco “notabile” della città, tiene in casa sua un banchetto in onore di Gesù. Inaspettatamente dal fondo della sala entra un’ospite non invitata né prevista […] (Papa Benedetto)
God excludes no one […] God does not let himself be conditioned by our human prejudices (Pope Benedict)
Dio non esclude nessuno […] Dio non si lascia condizionare dai nostri pregiudizi (Papa Benedetto)
Still today Jesus repeats these comforting words to those in pain: "Do not weep". He shows solidarity to each one of us and asks us if we want to be his disciples, to bear witness to his love for anyone who gets into difficulty (Pope Benedict)
Gesù ripete ancor oggi a chi è nel dolore queste parole consolatrici: "Non piangere"! Egli è solidale con ognuno di noi e ci chiede, se vogliamo essere suoi discepoli, di testimoniare il suo amore per chiunque si trova in difficoltà (Papa Benedetto))
Faith: the obeying and cooperating form with the Omnipotence of God revealing himself
Fede: forma dell’obbedire e cooperare con l’Onnipotenza che si svela
Jesus did not come to teach us philosophy but to show us a way, indeed the way that leads to life [Pope Benedict]
Gesù non è venuto a insegnarci una filosofia, ma a mostrarci una via, anzi, la via che conduce alla vita [Papa Benedetto]
The Cross of Jesus is our one true hope! That is why the Church “exalts” the Holy Cross, and why we Christians bless ourselves with the sign of the cross. That is, we don’t exalt crosses, but the glorious Cross of Christ, the sign of God’s immense love, the sign of our salvation and path toward the Resurrection. This is our hope (Pope Francis)
La Croce di Gesù è la nostra unica vera speranza! Ecco perché la Chiesa “esalta” la santa Croce, ed ecco perché noi cristiani benediciamo con il segno della croce. Cioè, noi non esaltiamo le croci, ma la Croce gloriosa di Gesù, segno dell’amore immenso di Dio, segno della nostra salvezza e cammino verso la Risurrezione. E questa è la nostra speranza (Papa Francesco)
«Rebuke the wise and he will love you for it. Be open with the wise, he grows wiser still; teach the upright, he will gain yet more» (Prov 9:8ff)
«Rimprovera il saggio ed egli ti sarà grato. Dà consigli al saggio e diventerà ancora più saggio; istruisci il giusto ed egli aumenterà il sapere» (Pr 9,8s)
These divisions are seen in the relationships between individuals and groups, and also at the level of larger groups: nations against nations and blocs of opposing countries in a headlong quest for domination [Reconciliatio et Paenitentia n.2]

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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