Ago 7, 2025 Scritto da 

Nell’Eucaristia, o anche fuori dell’assemblea conosciuta

4. «Venite e vedrete». Incontrerete Gesù là dove gli uomini soffrono e sperano: nei piccoli villaggi disseminati lungo i continenti, apparentemente ai margini della storia, come era Nazaret quando Dio inviò il suo Angelo a Maria; nelle immense metropoli dove milioni di esseri umani vivono spesso come estranei. Ogni uomo, in realtà, è «concittadino» di Cristo.

Gesù abita accanto a voi, nei fratelli con cui condividete l'esistenza quotidiana. Il suo volto è quello dei più poveri, degli emarginati, vittime non di rado di un ingiusto modello di sviluppo, che pone il profitto al primo posto e fa dell'uomo un mezzo anziché un fine. La casa di Gesù è dovunque un uomo soffre per i suoi diritti negati, le sue speranze tradite, le sue angosce ignorate. Là, tra gli uomini, è la casa di Cristo, che chiede a voi di asciugare, in suo nome, ogni lacrima e di ricordare a chi si sente solo che nessuno è mai solo se ripone in Lui la propria speranza (Cfr. Mt 25, 31-46).

5. Gesù abita tra quanti lo invocano senza averlo conosciuto; tra quanti, avendo iniziato a conoscerLo, senza loro colpa Lo hanno smarrito; tra quanti lo cercano con cuore sincero, pur appartenendo a situazioni culturali e religiose differenti (Cfr. Lumen gentium, 16). Discepoli e amici di Gesù, fatevi artefici di dialogo e di collaborazione con quanti credono in un Dio che governa con infinito amore l'universo; diventate ambasciatori di quel Messia che avete trovato e conosciuto nella sua «casa», la Chiesa, in modo che tanti altri vostri coetanei possano seguirne le tracce, illuminati dalla vostra fraterna carità e dalla gioia dei vostri sguardi che hanno contemplato il Cristo.

Gesù abita tra gli uomini e le donne «insigniti del nome cristiano» (Cfr. Lumen gentium, 15). Tutti lo possono incontrare nelle Scritture, nella preghiera e nel servizio al prossimo. Alla vigilia del terzo millennio, diventa ogni giorno più urgente il dovere di riparare lo scandalo della divisione tra i cristiani, rafforzando l'unità per mezzo del dialogo, della preghiera comune e della testimonianza. Non si tratta di ignorare le divergenze e i problemi nel disimpegno di un tiepido relativismo, perché sarebbe come coprire la ferita senza guarirla, col rischio di interrompere il cammino prima di aver raggiunto la meta della piena comunione. Si tratta, al contrario, di operare - guidati dallo Spirito Santo - in vista di una reale riconciliazione, confidando nell'efficacia della preghiera pronunciata da Gesù alla vigilia della sua passione: «Padre, che siano come noi una cosa sola» (Cfr. Gv 17, 22). Più vi stringerete a Gesù, più diventerete capaci di essere vicini gli uni agli altri; e nella misura in cui compirete gesti concreti di riconciliazione, entrerete nell'intimità del suo amore.

Gesù abita particolarmente nelle vostre parrocchie, nelle comunità in cui vivete, nelle associazioni e nei movimenti ecclesiali di cui fate parte, come pure in tante forme contemporanee di aggregazione e di apostolato al servizio della nuova evangelizzazione. La ricchezza di tanta varietà di carismi torna a beneficio dell'intera Chiesa e spinge ogni credente a mettere le proprie potenzialità al servizio dell'unico Signore, fonte di salvezza per tutta l'umanità.

7. Gesù vive in mezzo a noi nell'Eucaristia, nella quale si realizza in maniera somma la sua presenza reale e la sua contemporaneità con la storia dell'umanità. Fra le incertezze e distrazioni della vita quotidiana, imitate i discepoli in cammino verso Emmaus e, come loro, dite al Risorto che si rivela nell'atto di spezzare il pane: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino» (Lc 24, 29). Invocate Gesù, perché lungo le strade delle tante Emmaus dei nostri tempi rimanga sempre con voi. Sia Lui la vostra forza, Lui il vostro punto di riferimento, Lui la vostra perenne speranza. Non manchi mai, cari giovani, il Pane eucaristico sulle mense della vostra esistenza. E' da questo Pane che potrete trarre la forza per testimoniare la fede!

Attorno alla mensa eucaristica si realizza e si manifesta l'armoniosa unità della Chiesa, mistero di comunione missionaria, nella quale tutti si sentono figli e fratelli, senza preclusioni o differenze di razza, lingua, età, ceto sociale o cultura. Cari giovani, date il vostro contributo generoso e responsabile per edificare continuamente la Chiesa come famiglia, luogo di dialogo e di reciproca accoglienza, spazio di pace, di misericordia e di perdono.

[Papa Giovanni Paolo II, Messaggio in occasione della XII Giornata Mondiale della Gioventù, da Castel Gandolfo 15 agosto 1996]

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

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Those living beside us, who may be scorned and sidelined because they are foreigners, can instead teach us how to walk on the path that the Lord wishes (Pope Francis)
Chi vive accanto a noi, forse disprezzato ed emarginato perché straniero, può insegnarci invece come camminare sulla via che il Signore vuole (Papa Francesco)
Many saints experienced the night of faith and God’s silence — when we knock and God does not respond — and these saints were persevering (Pope Francis)
Tanti santi e sante hanno sperimentato la notte della fede e il silenzio di Dio – quando noi bussiamo e Dio non risponde – e questi santi sono stati perseveranti (Papa Francesco)
In some passages of Scripture it seems to be first and foremost Jesus’ prayer, his intimacy with the Father, that governs everything (Pope Francis)
In qualche pagina della Scrittura sembra essere anzitutto la preghiera di Gesù, la sua intimità con il Padre, a governare tutto (Papa Francesco)
It is necessary to know how to be silent, to create spaces of solitude or, better still, of meeting reserved for intimacy with the Lord. It is necessary to know how to contemplate. Today's man feels a great need not to limit himself to pure material concerns, and instead to supplement his technical culture with superior and detoxifying inputs from the world of the spirit [John Paul II]
Occorre saper fare silenzio, creare spazi di solitudine o, meglio, di incontro riservato ad un’intimità col Signore. Occorre saper contemplare. L’uomo d’oggi sente molto il bisogno di non limitarsi alle pure preoccupazioni materiali, e di integrare invece la propria cultura tecnica con superiori e disintossicanti apporti provenienti dal mondo dello spirito [Giovanni Paolo II]
This can only take place on the basis of an intimate encounter with God, an encounter which has become a communion of will, even affecting my feelings (Pope Benedict)
Questo può realizzarsi solo a partire dall'intimo incontro con Dio, un incontro che è diventato comunione di volontà arrivando fino a toccare il sentimento (Papa Benedetto)
We come to bless him because of what he revealed, eight centuries ago, to a "Little", to the Poor Man of Assisi; - things in heaven and on earth, that philosophers "had not even dreamed"; - things hidden to those who are "wise" only humanly, and only humanly "intelligent"; - these "things" the Father, the Lord of heaven and earth, revealed to Francis and through Francis (Pope John Paul II)
Veniamo per benedirlo a motivo di ciò che egli ha rivelato, otto secoli fa, a un “Piccolo”, al Poverello d’Assisi; – le cose in cielo e sulla terra, che i filosofi “non avevano nemmeno sognato”; – le cose nascoste a coloro che sono “sapienti” soltanto umanamente, e soltanto umanamente “intelligenti”; – queste “cose” il Padre, il Signore del cielo e della terra, ha rivelato a Francesco e mediante Francesco (Papa Giovanni Paolo II)
We are faced with the «drama of the resistance to become saved persons» (Pope Francis)
Siamo davanti al «dramma della resistenza a essere salvati» (Papa Francesco)
That 'always seeing the face of the Father' is the highest manifestation of the worship of God. It can be said to constitute that 'heavenly liturgy', performed on behalf of the whole universe [John Paul II]
Quel “vedere sempre la faccia del Padre” è la manifestazione più alta dell’adorazione di Dio. Si può dire che essa costituisce quella “liturgia celeste”, compiuta a nome di tutto l’universo [Giovanni Paolo II]

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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