Lug 15, 2025 Scritto da 

Chiesa giovane e articolata

Carissimi giovani!

1. Eccomi a voi per annunciarvi la prossima Giornata Mondiale della Gioventù. Mentre vi scrivo queste parole, ho ancora vivo nella memoria il ricordo di quella precedente, culminata nell'indimenticabile incontro a Santiago de Compostela, in Spagna, dove mi sono recato in pellegrinaggio, insieme con molti di voi. E' stato, quello, un evento ecclesiale di grande portata, una eccezionale testimonianza di fede da parte di migliaia di giovani provenienti da tutti i continenti, un momento forte di evangelizzazione. A Santiago la Chiesa ha mostrato al mondo ancora una volta il suo volto giovane, pieno di gioia, di speranza e di entusiamo nella fede. L'evento di Santiago è stato un grande dono per essa, anzi, oserei dire, per tutta la società; e di questo non cesserò mai di ringraziare il Signore.

Una nuova scoperta della Chiesa e della misione

Il tema della giornata precedente, come ricorderete, era incentrato su Cristo. Quest'anno, invece, vorrei proporvi di riflettere sul tema della Chiesa. Non si tratta di una correlazione casuale. Tra Cristo e la sua Chiesa esiste un vincolo organico assai stretto e profondo. Cristo vive nella Chiesa, la Chiesa è il mistero di Cristo vivente ed operante in mezzo a noi come si esprime san Paolo: «Cristo in voi, speranza della gloria» (Col 1,27); e in altro luogo «Voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte» (1Cor 12,27).

In occasione di questa quinta Giornata Mondiale della Gioventù, desidero quindi invitare tutti voi ad una nuova scoperta della Chiesa e della vostra missione in essa, in quanto giovani.

La Chiesa di Cristo è una realtà affascinante e meravigliosa. Essa è antica, perché conta quasi duemila anni, ma, allo stesso tempo, è perennemente giovane, grazie allo Spirito Santo che la anima. Giovane è la Chiesa, perché giovane, cioè sempre attuale, è il suo messaggio di salvezza.

Per questo esiste un dialogo così importante tra la Chiesa e i giovani: «La Chiesa ha tante cose da dire ai giovani e i giovani hanno tante cose da dire alla Chiesa. Questo reciproco dialogo, da attuarsi con grande cordialità, chiarezza e coraggio... sarà fonte di ricchezza e di giovinezza per la Chiesa...» ho scritto nell'esortazione apostolica «Christifideles Laici» (46). Vorrei che la quinta giornata contribuisse allo sviluppo di questo dialogo tanto a tutti i livelli della vita ecclesiale che nell'esistenza di ciascuno di voi.

Un impegno nella Chiesa e nella società

2. Nella Bibbia, tra le numerose immagini che esprimono il mistero della Chiesa, troviamo anche l'immagine della vigna (cfr. Ger 2,21; Is 5,1-7). La Chiesa è la vigna piantata dal Signore stesso, una vigna che gode del suo particolare amore.

Nel Vangelo di Giovanni, Cristo ci spiega il principio fondamentale della vita di questa vigna, quando dice: «Io sono la vite, voi i tralci» (Gv 15,5). Sono proprio queste le parole che ho scelto come tema della prossima Giornata Mondiale della Gioventù. Rivolgo perciò a tutti voi un appello: Giovani, siate tralci vivi della Chiesa, siate tralci carichi di frutti!

Essere tralci vivi nella Chiesa-vigna significa, innanzitutto essere in comunione vitale con Cristo-vite. I tralci non sono autosufficienti, ma dipendono totalmente dalla vite. In essa si trova la sorgente della loro vita. Così, nel Battesimo, ciascuno di noi è stato innestato in Cristo ed ha ricevuto gratuitamente il dono della vita nuova. Per essere tralci vivi, dovete vivere questa realtà del vostro Battesimo, approfondendo ogni giorno la vostra comunione col Signore mediante l'ascolto e l'obbedienza alla sua Parola, la partecipazione all'Eucaristia e al sacramento della Riconciliazione, e il colloquio personale con lui nella preghiera. Gesù dice: «Chi rimane in me, ed io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete fare nulla» (Gv 15,5).

Essere tralci vivi nella Chiesa-vigna significa anche assumersi un impegno nella comunità e nella società. Ce lo spiega in modo molto chiaro il Concilio Vaticano II: «Come nella compagine di un corpo vivente non vi è membro alcuno che si comporti in maniera del tutto passiva, ma insieme con la vita del corpo ne partecipa anche l'attività, così nel corpo di Cristo, che è la Chiesa, "tutto il corpo... secondo l'energia propria ad ogni singolo membro... contribuisce alla crescita del corpo stess" (Ef 4,16)» («Apostolicam Actuositatem», 2). Tutti, a seconda delle nostre vocazioni particolari, siamo partecipi della missione di Cristo e della sua Chiesa. La comunione ecclesiale è una comunione missionaria.

La Chiesa ha bisogno di molti operai. In questa quinta Giornata Mondiale Cristo stesso rivolge a voi giovani un grande invito: «Andate anche voi, nella mia vigna» (Mt 20,4).

La Chiesa è una comunione organica, in cui ciascuno ha il proprio posto e il proprio compito. Lo avete anche voi giovani. E' un posto molto importante, il vostro. La Chiesa, che alle soglie degli anni duemila si sente chiamata dal Signore a rendere sempre più intenso il suo sforzo evangelizzatore, ha particolare bisogno di voi, del vostro dinamismo, della vostra autenticità, della vostra appassionata voglia di crescere, della freschezza della vostra fede. Mettete quindi al servizio della Chiesa i vostri giovani talenti senza riserve, con la generosità propria della vostra età. Prendete il vostro posto nella Chiesa, che non è solo quello di destinatari di cura pastorale, ma soprattutto di protagonisti attivi della sua missione (cfr. «Christifideles Laici», 46). La Chiesa è vostra, anzi, voi stessi siete la Chiesa!

Da parte sua, la Chiesa ha tanto da offrire a voi giovani. Assistiamo oggi ad un fenomeno molto significativo. Dopo un periodo di diffidenza e di distacco nei confronti della Chiesa, ora numerosi giovani la stanno riscoprendo come guida sicura e fedele, come luogo indispensabile di comunione con Dio e con i fratelli, come ambiente di crescita spirituale e di impegno. E' un segno molto eloquente. Molti di voi non si contentano più di appartenere alla Chiesa in modo meramente formale, anagrafico. Cercano qualcosa di più.

Luogo privilegiato di riscoperta della Chiesa e dell'impegno ecclesiale sono le associazioni, i movimenti e le varie comunità ecclesiali giovanili. Infatti parliamo oggi di una «nuova stagione aggregativa» nella Chiesa (cfr. «Christifedeles Laici», 29). Questa è una ricchezza enorme ed un dono prezioso dello Spirito Santo, che va accolto con tanta riconoscenza.

«Andate anche voi nella mia vigna» (Mt 20,4). La Chiesa-vigna ha bisogno anche di operai particolari, che la servano in maniera specifica, con radicalismo evangelico, consacrandole tutta la loro vita. Si tratta delle vocazioni sacerdotali e religiose come pure delle vocazioni dei laici consacrati nel mondo. Sono sicuro che molti di voi, meditando il mistero della Chiesa, sentiranno nel profondo dell'animo l'invito di Cristo: «Va' anche tu nella mia vigna...». Se udrete questa voce rivolta personalmente a voi, non esitate a rispondere «sì» al Signore. Non abbiate paura, perché servire Cristo e la sua Chiesa in modo totale è una vocazione stupenda ed un dono magnifico. Cristo vi aiuterà.

E' questo, a grandi linee, l'argomento sostanziale della prossima Giornata Mondiale, giornata di riscoperta della Chiesa.

Scoprire la Chiesa diocesana e la Chiesa parrocchiale

3. La quinta Giornata Mondiale della Gioventù 1990 sarà celebrata nella domenica delle palme, in ciascuna delle vostre diocesi.

E' proprio la Chiesa diocesana che dovete scoprire. La Chiesa non è una realtà astratta e disincarnata; al contrario, è una realtà molto concreta: per l'appunto, una Chiesa diocesana riunita attorno al Vescovo, successore degli apostoli. Ed è anche la Chiesa parrocchiale che dovete scoprire, la sua vita, i suoi bisogni e le numerose comunità che esistono ed operano in essa. In questa Chiesa porterete la gioia e lo slancio provati negli incontri mondiali come quello di Santiago e nelle riunioni dei movimenti e associazioni, di cui fate parte. Di questa Chiesa concreta voi giovani dovete essere tralci vivi e fecondi, cioè coscienti e responsabilmente partecipi della sua missione. Accogliete questa Chiesa con tutta la sua ricchezza spirituale; accoglietela nella persona dei vostri Vescovi, dei sacerdoti, dei religiosi e anche dei fratelli nella fede; accoglietela con fede e con amore di figli.

La Giornata Mondiale, come vedete, non è solo una festa ma anche un serio impegno spirituale. Per poterne cogliere i frutti, è necessario un cammino di preparazione sotto la guida dei vostri Pastori nelle diocesi, nelle parrocchie, nelle associazioni, nei movimenti e nelle comunità ecclesiali giovanili. Cercate di conoscere meglio la Chiesa, la sua natura, la sua storia, ormai bimillenaria, e il suo presente. Cercate di scoprire il vostro posto nella Chiesa e la vostra missione in quanto giovani.

In questo cammino spirituale vi potrà aiutare la mia esortazione apostolica «Christifideles Laici» (1988), che ho dedicato proprio alla meditazione della vocazione e della missione dei fedeli laici nella Chiesa e nel mondo. Invito i vostri pastori ad aiutarvi a coglierne meglio il messaggio.

Affido il processo di preparazione spirituale e la celebrazione stessa della prossima Giornata Mondiale della Gioventù 1990 all'intercessione particolare della Madonna. Ella, che veneriamo come madre della Chiesa, vi sia maestra e guida in questo rinnovato impegno ecclesiale.

A tutti voi invio con affetto la mia benedizione.

Dal Vaticano, il 26 novembre dell'anno 1989, solennità di nostro Signore Gesù Cristo re dell'universo.

[Papa Giovanni Paolo II, Messaggio per la 3.a Giornata Mondiale della Gioventù]

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

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Isn’t the family just what the world needs? Doesn’t it need the love of father and mother, the love between parents and children, between husband and wife? Don’t we need love for life, the joy of life? (Pope Benedict)
Non ha forse il mondo bisogno proprio della famiglia? Non ha forse bisogno dell’amore paterno e materno, dell’amore tra genitori e figli, tra uomo e donna? Non abbiamo noi bisogno dell’amore della vita, bisogno della gioia di vivere? (Papa Benedetto)
Thus in communion with Christ, in a faith that creates charity, the entire Law is fulfilled. We become just by entering into communion with Christ who is Love (Pope Benedict)
Così nella comunione con Cristo, nella fede che crea la carità, tutta la Legge è realizzata. Diventiamo giusti entrando in comunione con Cristo che è l'amore (Papa Benedetto)
From a human point of view, he thinks that there should be distance between the sinner and the Holy One. In truth, his very condition as a sinner requires that the Lord not distance Himself from him, in the same way that a doctor cannot distance himself from those who are sick (Pope Francis))
Da un punto di vista umano, pensa che ci debba essere distanza tra il peccatore e il Santo. In verità, proprio la sua condizione di peccatore richiede che il Signore non si allontani da lui, allo stesso modo in cui un medico non può allontanarsi da chi è malato (Papa Francesco)
The life of the Church in the Third Millennium will certainly not be lacking in new and surprising manifestations of "the feminine genius" (Pope John Paul II)
Il futuro della Chiesa nel terzo millennio non mancherà certo di registrare nuove e mirabili manifestazioni del « genio femminile » (Papa Giovanni Paolo II)
And it is not enough that you belong to the Son of God, but you must be in him, as the members are in their head. All that is in you must be incorporated into him and from him receive life and guidance (Jean Eudes)
E non basta che tu appartenga al Figlio di Dio, ma devi essere in lui, come le membra sono nel loro capo. Tutto ciò che è in te deve essere incorporato in lui e da lui ricevere vita e guida (Giovanni Eudes)
This transition from the 'old' to the 'new' characterises the entire teaching of the 'Prophet' of Nazareth [John Paul II]
Questo passaggio dal “vecchio” al “nuovo” caratterizza l’intero insegnamento del “Profeta” di Nazaret [Giovanni Paolo II]
The Lord does not intend to give a lesson on etiquette or on the hierarchy of the different authorities […] A deeper meaning of this parable also makes us think of the position of the human being in relation to God. The "lowest place" can in fact represent the condition of humanity (Pope Benedict)
Il Signore non intende dare una lezione sul galateo, né sulla gerarchia tra le diverse autorità […] Questa parabola, in un significato più profondo, fa anche pensare alla posizione dell’uomo in rapporto a Dio. L’"ultimo posto" può infatti rappresentare la condizione dell’umanità (Papa Benedetto)
We see this great figure, this force in the Passion, in resistance to the powerful. We wonder: what gave birth to this life, to this interiority so strong, so upright, so consistent, spent so totally for God in preparing the way for Jesus? The answer is simple: it was born from the relationship with God (Pope Benedict)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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