Il brano di Vangelo proposto da Matteo presenta Gesù che, dopo aver pregato in disparte, sul finire della notte si avvicina ai discepoli sulla barca, camminando sulle acque.
Dopo la traversata, la gente si accosta a Lui per trovare guarigione nel corpo e nell’anima.
Anche il Poverello di Assisi cercava la Relazione solitaria col Padre, prima d’incontrare la folla, che chiedeva guarigione nel corpo e nell’anima, magari toccando la sua rude tonaca.
La folla accorreva devotamente, perché desiderava “stare” con Dio.
Francesco, servo del Cristo, era persona semplice ma desiderosa di "dimorare" presso il Signore, per conformarsi al suo Vangelo e fiorire e far crescere i suoi frati nella via della fede intrepida.
Per questo, appena libero, si ritirava in solitudine a pregare per ricevere illuminazione e maggiore adesione al progetto divino, senza timore.
Le Fonti ritraggono un Francesco «Alter Christus», a sua immagine anche nello stare solo ‘su il Monte’ per penetrare nell’intimità del Padre.
Leggiamo infatti:
"Desiderando il beato e venerabile padre Francesco occuparsi solo di Dio e purificare il suo spirito dalla polvere del mondo, che eventualmente l’avesse contaminato nel suo stare con gli uomini, un giorno si ritirò in un luogo di raccoglimento e di silenzio [La Verna], abbandonando le folle che ogni giorno accorrevano devotamente a lui per ascoltarlo e vederlo.
Egli era solito dividere e destinare il tempo che gli era concesso per acquistare grazie, secondo che gli sembrava più opportuno, una parte per il bene del prossimo, l’altra riservata alla contemplazione solitaria. Prese pertanto con sé pochissimi compagni, tra i più intimi e partecipi della sua vita, perché lo salvaguardassero dalle visite e dal disturbo degli uomini e fossero custodi amorosi e fedeli della sua quiete.
Rimase in quella solitudine per un certo periodo, e avendo con la preghiera intima e la frequente contemplazione raggiunta una straordinaria familiarità con Dio, bramava sapere che cosa di lui e in lui potesse essere più gradito all’eterno Re" (FF 479).
Sapeva, infatti, che avrebbe aiutato a sviluppare la fede timorosa dei discepoli solo attraverso un abbandono fiducioso in Dio, che non fa vacillare o affogare nei pericoli.
Dinanzi a venti contrari, la solidità della "barca" esistenziale in mano a Dio genera salvezza.
«E licenziate le folle, salì su il Monte in disparte a pregare» (Mt 14,23)
Martedì della 18.a sett. T.O. (Mt 14,22-36)