Gesù parla in parabole del Regno dei cieli, paragonato ad un Tesoro nascosto in un campo per il quale chi lo trova vende tutto.
Oggetto della parabola sul Regno è anche la perla di enorme valore per la quale il mercante che ne va in cerca vende tutto per acquistarla.
Come le stesse Fonti rivelano, il Tesoro nascosto di Francesco era la povertà non fine a se stessa, ma per il Regno; conformazione al Cristo Povero.
Per lui, Tesoro nascosto per cui vendere tutto era l’incontro con i lebbrosi, rivelazione concreta di Dio e con i quali volle stare spesso, curandoli e amandoli più di se stesso.
Tesoro nascosto era pure la preghiera e le sofferenze condivise con Gesù.
Attestano le Fonti:
“Queste visite ai lebbrosi accrebbero la sua bontà. Conducendo un suo compagno, che aveva molto amato, in una località fuori mano, gli diceva di avere scoperto un grande e prezioso tesoro […]
Spesso lo conduceva in una grotta, presso Assisi, ci entrava da solo, lasciando fuori l’amico, impaziente di impadronirsi del tesoro” (FF 1409).
“Poi, amante di ogni forma d’umiltà, si trasferì presso i lebbrosi, restando con loro e servendo a loro tutti con somma cura.
Lavava loro i piedi, fasciava le piaghe, toglieva dalle piaghe la marcia e le ripuliva dalla purulenza.
Baciava anche, spinto da ammirevole devozione, le loro piaghe incancrenite, lui che sarebbe ben presto diventato il buon samaritano del Vangelo” (FF 1045).
Ancora: “E veramente sposa immacolata di Dio è la vera religione che egli abbracciò; e il Regno dei Cieli è il tesoro nascosto che egli cercò così ardentemente” (FF 330).
Continua il suo biografo Celano, nella Vita Prima:
“Si apparta un poco dal tumulto del mondo […] e cerca di custodire Gesù Cristo nell’intimità del cuore.
Come un mercante avveduto, sottrae allo sguardo degli scettici la perla trovata, e segretamente si adopra a comprarla con la vendita di tutto il resto” (FF 328).
La scoperta del grande tesoro evangelico è attestato anche in un breve passo della Leggenda dei Tre compagni.
"Francesco unitamente a Egidio andò nella Marca di Ancona, gli altri due si posero in cammino verso un’altra regione.
Andando verso la Marca, esultavano giocondamente nel Signore. Francesco, a voce alta e chiara, cantava in francese le lodi del Signore, benedicendo e glorificando la bontà dell’Altissimo.
Tanta era la loro gioia, che pareva avessero scoperto un magnifico tesoro nel podere evangelico della signora Povertà, per amore del quale si erano generosamente e spontaneamente sbarazzati di ogni avere materiale, considerandolo alla stregua dei rifiuti» (FF 1436).
«Il Regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; che un uomo avendo trovato nascose; e nella sua gioia va, e vende quanto ha e compra quel campo» (Mt 13,44)
Mercoledì della 17.a sett. T.O. (Mt 13,44-46)