Vedendo la folla numerosa che lo seguiva, Gesù sottolinea la necessità di pregare perché siano più numerosi gli operai nella sua messe per annunciare il Regno e guarire i malati, nel segno della gratuità.
Nelle Fonti troviamo passi diversi riferiti all’annuncio del Regno di Dio e della sua Gratuità da parte di Francesco e dei suoi frati. Leggiamo infatti:
“I suoi discorsi non erano vani, ma ripieni della potenza dello Spirito Santo: penetravano nell’intimo del cuore e suscitavano forte stupore negli ascoltatori.
In ogni sua predica, all’esordio del discorso, salutava il popolo con l’augurio di Pace, dicendo: «Il Signore vi dia la pace!».
Aveva imparato questa forma di saluto per rivelazione del Signore.
Come i profeti, annunciava la pace, predicava la salvezza” (FF 1052).
Ma è sorprendente trovare episodi che evidenziano la sua nuda gratuità, ricevuta e restituita.
“Francesco, uomo di Dio, nudo delle cose del mondo, si consacrava al culto divino e, non facendo più caso del proprio tornaconto, s’impegna nel servire Dio in tutti i modi possibili.
Di ritorno alla chiesa di S. Damiano, rientrando in città, incominciò ad attraversare piazze e strade, elevando lodi al Signore.
Come finiva le lodi, si dava da fare per ottenere le pietre necessarie al restauro della chiesa.
Diceva: «Chi mi dà una pietra avrà una ricompensa; chi due pietre, due ricompense; chi tre, altrettante ricompense!». (FF 1420).
Inoltre: “Un mattino d’inverno, mentre pregava coperto di miseri indumenti, il suo fratello carnale, passandogli vicino, osservò con ironia rivolgendosi a un concittadino:
Di’ a Francesco che ti venda almeno un soldo del suo sudore!”.
L’uomo di Dio, sentite le parole beffarde, fu preso da gioia sovrumana e rispose in francese:
«Venderò questo sudore, e molto caro, al mio Signore» (FF 1424).
Sabato 1.a sett. Avvento (Mt 9,35-38-10,1.6-8)