Set 7, 2025 Scritto da 

I mistici russi e il Parto, in un mondo di orfani e prigionieri

In un mondo di orfani, Maria è la madre ci comprende fino in fondo e ci difende, anche perché ha vissuto sulla propria pelle le stesse umiliazioni che oggi, ad esempio, subiscono le mamme dei detenuti. Celebrando la messa nella cappella della Casa Santa Marta giovedì mattina, 15 settembre, giorno della memoria della beata Maria vergine addolorata, Papa Francesco ha suggerito di rifugiarsi sempre, nei momento difficili, «sotto il mantello» della madre di Dio, riproponendo così «il consiglio spirituale dei mistici russi» che l’occidente ha rilanciato con l’antifona Sub tuum preasidium.

Per la sua meditazione sul «mistero della maternità di Maria», il Pontefice ha preso le mosse dall’ultima cena: «Gesù, a tavola, si congeda dai suoi discepoli: c’è un’aria di tristezza, tutti sapevano che c’era qualcosa che sarebbe finita male e facevano domande, erano tristi». Ma «Gesù, in quel congedo, per dare loro un po’ di coraggio e anche per prepararli nella speranza, dice loro: “Non siate tristi, il vostro cuore non sia triste, non vi lascerò soli! Io chiederò al Padre di inviare un altro Paraclito, che vi accompagnerà. E lui vi insegnerà tutto e vi ricorderà tutto ciò che io ho detto”». Il Signore, dunque, «promette di inviare lo Spirito Santo per accompagnare i discepoli, la Chiesa sulla strada della storia».

Ma Gesù «parla anche del Padre». Infatti, ha ricordato Francesco, «in quel lungo, lungo discorso con i discepoli, parla del Padre», assicurando «che il Padre vuole loro bene e che qualsiasi cosa loro domandano al Padre, il Padre gliela darà. Che siano fiduciosi nel Padre». E così, ha spiegato il Papa, fa «un passo in più: non solo dice “non vi lascerò soli”, ma anche “non vi lascerò orfani, vi do il Padre, con voi è il Padre, il mio Padre è il vostro Padre». Poi, ha proseguito Francesco, «avviene tutto quello che noi sappiamo, dopo la cena: l’umiliazione, la prigione, il tradimento dei discepoli; Pietro rinnega Gesù, gli altri fuggono».

Tanto che, ha detto il Pontefice riferendosi al passo liturgico del Vangelo di Giovanni (19, 25-27), sotto la croce c’era «soltanto un discepolo, con la madre di Gesù, con Maria di Màgdala e l’altra Maria, parente». E lì, alla croce, «c’è Maria, la madre di Gesù: tutti la guardavano», magari sussurrando: «Quella è la madre di questo delinquente! Quella è la madre di questo sovversivo!». E Maria, ha aggiunto il Papa, «sentiva queste cose, soffriva umiliazioni terribili e sentiva anche i grandi, alcuni sacerdoti che lei rispettava perché erano sacerdoti», dire a Gesù: «Ma tu che sei tanto bravo, scendi, scendi!». Maria, ha affermato Francesco, accanto a «suo Figlio, nudo, lì, aveva una sofferenza tanto grande, ma non se ne è andata, non rinnegò il Figlio, era la sua carne».

Con una confidenza personale, il Papa ha ricordato: «È accaduto tante volte quando andavo, nella diocesi di Buenos Aires, nelle carceri a visitare i carcerati, di vedere la coda, la fila delle donne che aspettavano per entrare: erano mamme ma non si vergognavano, la loro carne era lì dentro». E quelle «donne soffrivano non solo la vergogna di essere lì», sentendo dire: «Ma guarda quella, cosa avrà fatto il figlio?». Quelle mamme «soffrivano anche le più brutte umiliazioni nelle perquisizioni che venivano fatte loro prima di entrare, ma erano madri e andavano a trovare la propria carne». E così è stato anche per Maria, che «era lì, con il Figlio, con quella sofferenza tanto grande».

Proprio «in quel momento — ha fatto notare il Papa — Gesù, che aveva parlato di non lasciarci orfani, che aveva parlato del Padre, guarda sua madre e ce la dà a noi come madre: “Ecco, tua madre!”». Il Signore «non ci lascia orfani: noi cristiani abbiamo una madre, la stessa di Gesù; abbiamo un Padre, lo stesso di Gesù. Non siamo orfani». E Maria «ci partorisce in quel momento con tanto dolore, è davvero un martirio: col cuore trafitto, accetta di partorire tutti noi in quel momento di dolore. E da quel momento lei diventa la nostra madre, da quel momento lei è nostra madre, quella che si prende cura di noi e non si vergogna di noi: ci difende».

«I mistici russi dei primi secoli della Chiesa — ha ricordato a questo proposito Francesco — davano un consiglio ai loro discepoli, i giovani monaci: nel momento delle turbolenze spirituali rifugiatevi sotto il manto della santa madre di Dio. Lì non può entrare il diavolo perché lei è madre e come madre difende». Poi «l’occidente ha preso questo consiglio e ha fatto la prima antifona mariana Sub tuum praesidium: sotto il tuo mantello, sotto la tua custodia, o Madre, lì siamo sicuri».

«Oggi è la memoria del momento che la Madonna ci ha partorito — ha proseguito il Papa — e lei è stata fedele a questo parto fino al momento di oggi e continuerà a essere fedele». E «in un mondo che possiamo chiamare “orfano”, in questo mondo che soffre la crisi di una grande orfanezza, forse il nostro aiuto è dire: “Guarda a tua madre!”». Perché abbiamo una madre «che ci difende, ci insegna, ci accompagna, che non si vergogna dei nostri peccati» e «non si vergogna, perché lei è madre».

In conclusione, il Pontefice ha pregato «che lo Spirito Santo, questo amico, questo compagno di strada, questo Paraclito avvocato che il Signore ci ha inviato, ci faccia capire questo mistero tanto grande della maternità di Maria».

[Papa Francesco, s. Marta, in L’Osservatore Romano 16/09/2016]

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

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Those living beside us, who may be scorned and sidelined because they are foreigners, can instead teach us how to walk on the path that the Lord wishes (Pope Francis)
Chi vive accanto a noi, forse disprezzato ed emarginato perché straniero, può insegnarci invece come camminare sulla via che il Signore vuole (Papa Francesco)
Many saints experienced the night of faith and God’s silence — when we knock and God does not respond — and these saints were persevering (Pope Francis)
Tanti santi e sante hanno sperimentato la notte della fede e il silenzio di Dio – quando noi bussiamo e Dio non risponde – e questi santi sono stati perseveranti (Papa Francesco)
In some passages of Scripture it seems to be first and foremost Jesus’ prayer, his intimacy with the Father, that governs everything (Pope Francis)
In qualche pagina della Scrittura sembra essere anzitutto la preghiera di Gesù, la sua intimità con il Padre, a governare tutto (Papa Francesco)
It is necessary to know how to be silent, to create spaces of solitude or, better still, of meeting reserved for intimacy with the Lord. It is necessary to know how to contemplate. Today's man feels a great need not to limit himself to pure material concerns, and instead to supplement his technical culture with superior and detoxifying inputs from the world of the spirit [John Paul II]
Occorre saper fare silenzio, creare spazi di solitudine o, meglio, di incontro riservato ad un’intimità col Signore. Occorre saper contemplare. L’uomo d’oggi sente molto il bisogno di non limitarsi alle pure preoccupazioni materiali, e di integrare invece la propria cultura tecnica con superiori e disintossicanti apporti provenienti dal mondo dello spirito [Giovanni Paolo II]
This can only take place on the basis of an intimate encounter with God, an encounter which has become a communion of will, even affecting my feelings (Pope Benedict)
Questo può realizzarsi solo a partire dall'intimo incontro con Dio, un incontro che è diventato comunione di volontà arrivando fino a toccare il sentimento (Papa Benedetto)
We come to bless him because of what he revealed, eight centuries ago, to a "Little", to the Poor Man of Assisi; - things in heaven and on earth, that philosophers "had not even dreamed"; - things hidden to those who are "wise" only humanly, and only humanly "intelligent"; - these "things" the Father, the Lord of heaven and earth, revealed to Francis and through Francis (Pope John Paul II)
Veniamo per benedirlo a motivo di ciò che egli ha rivelato, otto secoli fa, a un “Piccolo”, al Poverello d’Assisi; – le cose in cielo e sulla terra, che i filosofi “non avevano nemmeno sognato”; – le cose nascoste a coloro che sono “sapienti” soltanto umanamente, e soltanto umanamente “intelligenti”; – queste “cose” il Padre, il Signore del cielo e della terra, ha rivelato a Francesco e mediante Francesco (Papa Giovanni Paolo II)
We are faced with the «drama of the resistance to become saved persons» (Pope Francis)
Siamo davanti al «dramma della resistenza a essere salvati» (Papa Francesco)
That 'always seeing the face of the Father' is the highest manifestation of the worship of God. It can be said to constitute that 'heavenly liturgy', performed on behalf of the whole universe [John Paul II]
Quel “vedere sempre la faccia del Padre” è la manifestazione più alta dell’adorazione di Dio. Si può dire che essa costituisce quella “liturgia celeste”, compiuta a nome di tutto l’universo [Giovanni Paolo II]

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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