Set 1, 2025 Scritto da 

Nel piccolo c’è tutto

«Nel piccolo c’è tutto». Lo stile di Dio che agisce nelle piccole cose ma che ci apre grandi orizzonti è stato al centro della meditazione di Papa Francesco durante la messa celebrata a Santa Marta martedì 8 settembre, memoria liturgica della natività di Maria.

Richiamando il testo della colletta pronunciata poco prima — nella quale si chiede al Signore «la grazia dell’unità e della pace» — il Pontefice ha puntato l’attenzione su due verbi già evidenziati nelle omelie dei «giorni scorsi»: riconciliare e pacificare. Dio, ha detto, «riconcilia: riconcilia il mondo con sé e in Cristo». Gesù, portato a noi da Maria, pacifica, «dà la pace a due popoli, e di due popoli fa uno: degli ebrei e delle genti. Un solo popolo. Fa la pace. La pace nei cuori». Ma, si è chiesto il Papa, «come riconcilia, Dio?». Quale è il suo «stile»? Forse egli «fa una grande assemblea? Si mettono tutti d’accordo? Firmano un documento?». No, ha risposto, «Dio pacifica con una modalità speciale: riconcilia e pacifica nel piccolo e nel cammino».

La riflessione di Francesco è quindi iniziata a partire dal concetto di “piccolo”, quel “piccolo” di cui si legge nella prima lettura (Michea, 5, 1-4): «E tu, Betlemme di Efrata, così piccola...». Questo il commento del Papa: «Così piccola: ma sarai grande, perché da te nascerà la tua guida e lui sarà la pace. Egli stesso sarà la pace», perché da quel “piccolo” «viene la pace». Ecco lo stile di Dio, che sceglie «le cose piccole, le cose umili per fare le grandi opere». Il Signore, ha spiegato il Papa, «è il Grande» e noi «siamo i piccoli», ma il Signore «ci consiglia di farci piccoli come i bambini per poter entrare nel regno dei Cieli», dove «i grandi, i potenti, i superbi, gli orgogliosi non potranno entrare». Dio, perciò, «riconcilia e pacifica nel piccolo».

Il Pontefice ha quindi affrontato il secondo concetto, secondo il quale il Signore riconcilia «anche nel cammino: camminando». E ha spiegato: «Il Signore non ha voluto pacificare e riconciliare con la bacchetta magica: oggi — pum! — tutto fatto! No. Si è messo a camminare con il suo popolo». Un esempio di questa azione di Dio si ritrova nel vangelo del giorno (Matteo, 1, 1-16.18-23). Un brano, quello della genealogia di Gesù, che può apparire un po’ ripetitivo: «Questo generò questo, questo generò questo, questo generò questo... È un elenco», ha fatto notare Francesco. Eppure, ha spiegato, «è il cammino di Dio: il cammino di Dio fra gli uomini, buoni e cattivi, perché in questo elenco ci sono santi e ci sono criminali peccatori».

Un elenco, quindi, dove si incontra anche «tanto peccato». Tuttavia «Dio non si spaventa: cammina. Cammina con il suo popolo. E in questo cammino fa crescere la speranza del suo popolo, la speranza nel Messia». È questa la «vicinanza» di Dio. Lo aveva detto Mosè ai suoi: «Ma pensate: quale nazione ha un Dio tanto vicino come noi?». Ecco allora che «questo camminare nel piccolo, con il suo popolo, questo camminare con buoni e cattivi ci dà il nostro stile di vita». Per «camminare da cristiani», per «pacificare» e «riconciliare» come ha fatto Gesù, abbiamo la strada: «Con le beatitudini e con quel protocollo sul quale tutti saremo giudicati. Matteo, 25: “Fate così: piccole cose”». Questo significa «nel piccolo e nel cammino».

A questo punto il Papa ha aggiunto un altro elemento. Il popolo d’Israele, ha detto, «sognava la liberazione», aveva «questo sogno perché gli era stato promesso». Anche «Giuseppe sogna» e il suo sogno «è un po’ come il riassunto del sogno di tutta questa storia di cammino di Dio con il suo popolo». Ma, ha aggiunto Francesco, «non solo Giuseppe ha dei sogni: Dio sogna. Il nostro Padre Dio ha dei sogni, e sogna cose belle per il suo popolo, per ognuno di noi, perché è Padre e essendo Padre pensa e sogna il meglio per i suoi figli».

In conclusione: «Questo Dio onnipotente e grande, ci insegna a fare la grande opera della pacificazione e della riconciliazione nel piccolo, nel cammino, nel non perdere la speranza con quella capacità» di fare «grandi sogni», di avere «grandi orizzonti».

Perciò il Pontefice ha invitato tutti — in questa commemorazione dell’inizio di una tappa determinante della storia della salvezza, la nascita della Madonna — a chiedere «la grazia che abbiamo chiesto nella preghiera, dell’unità, cioè della riconciliazione, e della pace». Ma «sempre in cammino, in vicinanza con gli altri» e «con grandi sogni». Con lo stile del “piccolo”, quel piccolo, ha ricordato, che si ritrova nella celebrazione eucaristica: «un piccolo pezzo di pane, un po’ di vino...». In «questo “piccolo” c’è tutto. C’è il sogno di Dio, c’è il suo amore, c’è la sua pace, c’è la sua riconciliazione, c’è Gesù».

[Papa Francesco, s. Marta, in L’Osservatore Romano 09/09/2015]

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

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Those living beside us, who may be scorned and sidelined because they are foreigners, can instead teach us how to walk on the path that the Lord wishes (Pope Francis)
Chi vive accanto a noi, forse disprezzato ed emarginato perché straniero, può insegnarci invece come camminare sulla via che il Signore vuole (Papa Francesco)
Many saints experienced the night of faith and God’s silence — when we knock and God does not respond — and these saints were persevering (Pope Francis)
Tanti santi e sante hanno sperimentato la notte della fede e il silenzio di Dio – quando noi bussiamo e Dio non risponde – e questi santi sono stati perseveranti (Papa Francesco)
In some passages of Scripture it seems to be first and foremost Jesus’ prayer, his intimacy with the Father, that governs everything (Pope Francis)
In qualche pagina della Scrittura sembra essere anzitutto la preghiera di Gesù, la sua intimità con il Padre, a governare tutto (Papa Francesco)
It is necessary to know how to be silent, to create spaces of solitude or, better still, of meeting reserved for intimacy with the Lord. It is necessary to know how to contemplate. Today's man feels a great need not to limit himself to pure material concerns, and instead to supplement his technical culture with superior and detoxifying inputs from the world of the spirit [John Paul II]
Occorre saper fare silenzio, creare spazi di solitudine o, meglio, di incontro riservato ad un’intimità col Signore. Occorre saper contemplare. L’uomo d’oggi sente molto il bisogno di non limitarsi alle pure preoccupazioni materiali, e di integrare invece la propria cultura tecnica con superiori e disintossicanti apporti provenienti dal mondo dello spirito [Giovanni Paolo II]
This can only take place on the basis of an intimate encounter with God, an encounter which has become a communion of will, even affecting my feelings (Pope Benedict)
Questo può realizzarsi solo a partire dall'intimo incontro con Dio, un incontro che è diventato comunione di volontà arrivando fino a toccare il sentimento (Papa Benedetto)
We come to bless him because of what he revealed, eight centuries ago, to a "Little", to the Poor Man of Assisi; - things in heaven and on earth, that philosophers "had not even dreamed"; - things hidden to those who are "wise" only humanly, and only humanly "intelligent"; - these "things" the Father, the Lord of heaven and earth, revealed to Francis and through Francis (Pope John Paul II)
Veniamo per benedirlo a motivo di ciò che egli ha rivelato, otto secoli fa, a un “Piccolo”, al Poverello d’Assisi; – le cose in cielo e sulla terra, che i filosofi “non avevano nemmeno sognato”; – le cose nascoste a coloro che sono “sapienti” soltanto umanamente, e soltanto umanamente “intelligenti”; – queste “cose” il Padre, il Signore del cielo e della terra, ha rivelato a Francesco e mediante Francesco (Papa Giovanni Paolo II)
We are faced with the «drama of the resistance to become saved persons» (Pope Francis)
Siamo davanti al «dramma della resistenza a essere salvati» (Papa Francesco)
That 'always seeing the face of the Father' is the highest manifestation of the worship of God. It can be said to constitute that 'heavenly liturgy', performed on behalf of the whole universe [John Paul II]
Quel “vedere sempre la faccia del Padre” è la manifestazione più alta dell’adorazione di Dio. Si può dire che essa costituisce quella “liturgia celeste”, compiuta a nome di tutto l’universo [Giovanni Paolo II]

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