Mag 22, 2025 Scritto da 

Portare il peso della Verità: dimensione martiriale

«I copti sgozzati perché cristiani» sono morti «con il nome di Gesù sulle labbra» perché avevano compreso fino in fondo «lo scandalo della croce». Ma «la strada martiriale» fa parte della vita quotidiana di ogni cristiano, anche nella famiglia, nella difesa dei diritti delle persone, nell’esperienza della malattia. Ed è lo Spirito Santo che aiuta a saper rendere testimonianza e ad accogliere «la verità tutta intera». Lo ha affermato Papa Francesco, nella messa celebrata lunedì 11 maggio nella cappella della casa Santa Marta, ricordando anche di aver telefonato, domenica, al patriarca copto Tawadros, in occasione del giorno dell’amicizia tra copti e cattolici, secondo anniversario dell’incontro che si svolse in Vaticano il 10 maggio 2013.

«Nella prima preghiera di oggi» all’inizio della messa, ha detto il Pontefice, «abbiamo chiesto la grazia di rendere sempre presente, in ogni momento, la fecondità della Pasqua». E infatti, ha spiegato, «la Pasqua è feconda» perché «è la vita che Gesù Cristo, il Signore, ci ha dato attraverso la sua croce e la sua risurrezione». Ma «come viene attuata questa fecondità?». La risposta, ha fatto notare Francesco, la troviamo proprio nel Vangelo di Giovanni (15, 26-16.4) proposto oggi dalla liturgia.

In pratica «il Signore prepara i suoi discepoli al futuro». E «c’è una parola che può sembrare un po’ strana: scandalizzare». Dice Gesù, secondo quanto riferisce Giovanni: «Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi». La questione da comprendere è: «di quale scandalo parla Gesù? Dello scandalo delle persecuzioni che avverranno, dello scandalo della croce?».

Il Signore «aggiunge una promessa» dicendo: «Quando verrà il Paraclito, lo Spirito della verità, egli darà testimonianza». E poi, «sempre nello stesso discorso», afferma ancora: «Io ho tante cose da dirvi, ma in questo momento voi non siete capaci di portarne il peso; ma quando verrà il Paraclito, lo Spirito di verità, egli vi guiderà a tutta la verità». Insomma, ha spiegato il Papa, Gesù «ci parla del futuro, della croce che ci aspetta e ci parla dello Spirito, che ci prepara a dare la testimonianza cristiana».

Del resto, ha proseguito Francesco, «in questi giorni la Chiesa ci fa riflettere tanto sullo Spirito Santo: Gesù dice che lo Spirito Santo che verrà, che lui invierà, ci guiderà alla verità piena, cioè ci insegnerà le cose che io ancora non ho insegnato, queste cose che lui — ha aggiunto il Papa citando il passo evangelico odierno — deve dire e delle quali loro, i discepoli, non sono ancora capaci di portare il peso». Inoltre il Signore afferma anche che «lo Spirito vi farà ricordare le cose che ho detto e che con la vita sono cadute nell’oblio». Ed ecco, ha spiegato Francesco, «quello che fa lo Spirito: ci fa ricordare le parole di Gesù e ci insegna le cose che ancora Gesù non ha potuto dirci, perché noi non eravamo capaci di comprenderne la portata».

«Così la vita della Chiesa è un cammino guidato dallo Spirito che ci ricorda e ci insegna, che ci porta alla verità tutta intera», ha sottolineato. E «questo Spirito, che è compagno di cammino, ci difende anche dallo scandalo della croce». San Paolo, parlando ai corinzi, dice: «Ma la Croce è una stoltezza, per quelli che vanno alla perdizione». Poi riprende e aggiunge: «I giudei chiedono segni». E «davvero quante volte nel Vangelo i giudei, i dottori della legge, hanno chiesto a Gesù» di dar loro «un segno». Da parte loro, «i greci, cioè i pagani, chiedono sapienza, idee nuove». Ma «noi predichiamo soltanto Cristo crocifisso, scandalo per voi — per gli ebrei — e stoltezza per i pagani».

La croce di Cristo, dunque, è lo scandalo. Per questo, ha chiarito il Papa, «Gesù prepara il cuore dei suoi discepoli con la promessa del Paraclito, per quello che avverrà loro». E dice: «Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi» della croce di Cristo. Giovanni riporta queste parole del Signore: «Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio». E noi oggi, ha constatato il Pontefice, «siamo testimoni di questi che uccidono i cristiani in nome di Dio perché sono miscredenti, secondo loro». Questa «è la croce di Cristo». Ecco l’attualità delle parole di Gesù nel Vangelo della liturgia del giorno: «Faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me». Gesù ricorda così che quanto è accaduto a lui, accadrà anche a noi: «le persecuzioni, le tribolazioni». Per questo non ci si deve scandalizzare, consapevoli che «sarà lo Spirito a guidarci e a farci capire».

«Ieri — ha quindi confidato Francesco — ho avuto la gioia di telefonare al patriarca copto Tawadros, perché era il giorno dell’amicizia copto-cattolica: abbiamo parlato di alcune cose». Ma, ha aggiunto, «io ricordavo i suoi fedeli, che sono stati sgozzati sulla spiaggia perché cristiani. Questi fedeli, per la forza che gli ha dato lo Spirito Santo, non si sono scandalizzati. Morivano col nome di Gesù sulle labbra. È la forza dello Spirito. La testimonianza. È vero, questo è proprio il martirio, la testimonianza suprema».

C’è anche, ha proseguito il Papa, «la testimonianza di ogni giorno, la testimonianza di rendere presente la fecondità della Pasqua — che abbiamo chiesto oggi all’inizio della messa — quella fecondità che ci dà lo Spirito Santo, che ci guida verso la verità piena, la verità intera, e ci fa ricordare quello che Gesù ci dice».

Perciò, ha rimarcato Francesco, «un cristiano che non prende sul serio questa dimensione “martiriale” della vita non ha capito ancora la strada che Gesù ci ha insegnato: strada “martiriale” di ogni giorno; strada “martiriale” nel difendere i diritti delle persone; strada “martiriale” nel difendere i figli: papà, mamma che difendono la loro famiglia; strada “martiriale” di tanti, tanti ammalati che soffrono per amore di Gesù. Tutti noi abbiamo la possibilità di portare avanti questa fecondità pasquale su questa strada “martiriale”, senza scandalizzarci».

Nel proseguire la celebrazione eucaristica — «memoriale di quella croce» nella quale «si rende presente la fecondità pasquale» — il Pontefice ha chiesto «al Signore la grazia di ricevere lo Spirito Santo che ci farà ricordare le cose di Gesù, che ci guiderà alla verità tutta intera e ci preparerà ogni giorno a rendere questa testimonianza, a dare questo piccolo martirio di ogni giorno o un grande martirio, secondo la volontà del Signore».

[Papa Francesco, omelia s. Marta, in L’Osservatore Romano 12/05/2015]

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

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May we obtain this gift [the full unity of all believers in Christ] through the Apostles Peter and Paul, who are remembered by the Church of Rome on this day that commemorates their martyrdom and therefore their birth to life in God. For the sake of the Gospel they accepted suffering and death, and became sharers in the Lord's Resurrection […] Today the Church again proclaims their faith. It is our faith (Pope John Paul II)
Ci ottengano questo dono [la piena unità di tutti i credenti in Cristo] gli Apostoli Pietro e Paolo, che la Chiesa di Roma ricorda in questo giorno, nel quale si fa memoria del loro martirio, e perciò della loro nascita alla vita in Dio. Per il Vangelo essi hanno accettato di soffrire e di morire e sono diventati partecipi della risurrezione del Signore […] Oggi la Chiesa proclama nuovamente la loro fede. E' la nostra fede (Papa Giovanni Paolo II)
Family is the heart of the Church. May an act of particular entrustment to the heart of the Mother of God be lifted up from this heart today (John Paul II)
La famiglia è il cuore della Chiesa. Si innalzi oggi da questo cuore un atto di particolare affidamento al cuore della Genitrice di Dio (Giovanni Paolo II)
The liturgy interprets for us the language of Jesus’ heart, which tells us above all that God is the shepherd (Pope Benedict)
La liturgia interpreta per noi il linguaggio del cuore di Gesù, che parla soprattutto di Dio quale pastore (Papa Benedetto)
In the heart of every man there is the desire for a house [...] My friends, this brings about a question: “How do we build this house?” (Pope Benedict)
Nel cuore di ogni uomo c'è il desiderio di una casa [...] Amici miei, una domanda si impone: "Come costruire questa casa?" (Papa Benedetto)
Try to understand the guise such false prophets can assume. They can appear as “snake charmers”, who manipulate human emotions in order to enslave others and lead them where they would have them go (Pope Francis)
Chiediamoci: quali forme assumono i falsi profeti? Essi sono come “incantatori di serpenti”, ossia approfittano delle emozioni umane per rendere schiave le persone e portarle dove vogliono loro (Papa Francesco)
Every time we open ourselves to God's call, we prepare, like John, the way of the Lord among men (John Paul II)
Tutte le volte che ci apriamo alla chiamata di Dio, prepariamo, come Giovanni, la via del Signore tra gli uomini (Giovanni Paolo II)
Paolo VI stated that the world today is suffering above all from a lack of brotherhood: “Human society is sorely ill. The cause is not so much the depletion of natural resources, nor their monopolistic control by a privileged few; it is rather the weakening of brotherly ties between individuals and nations” (Pope Benedict)
Paolo VI affermava che il mondo soffre oggi soprattutto di una mancanza di fraternità: «Il mondo è malato. Il suo male risiede meno nella dilapidazione delle risorse o nel loro accaparramento da parte di alcuni, che nella mancanza di fraternità tra gli uomini e tra i popoli» (Papa Benedetto)
Dear friends, this is the perpetual and living heritage that Jesus has bequeathed to us in the Sacrament of his Body and his Blood. It is an inheritance that demands to be constantly rethought and relived so that, as venerable Pope Paul VI said, its "inexhaustible effectiveness may be impressed upon all the days of our mortal life" (Pope Benedict)

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