Apr 26, 2025 Scritto da 

"Gettate la rete… e troverete!" (Gv 21,6).

Abbiamo riascoltato queste parole di Gesù nel brano evangelico appena proclamato. Esse sono inserite nel racconto della terza apparizione del Risorto ai discepoli presso le rive del mare di Tiberiade, che narra la pesca miracolosa. Dopo lo "scandalo" della Croce essi erano tornati alla loro terra e al loro lavoro di pescatori, cioè a quelle attività che svolgevano prima di incontrare Gesù. Erano tornati alla vita di prima e questo fa intendere il clima di dispersione e di smarrimento che regnava nella loro comunità (cfr Mc 14, 27; Mt 26, 31). Era difficile per i discepoli comprendere ciò che era avvenuto. Ma, mentre tutto sembrava finito, di nuovo, come sulla via di Emmaus, è ancora Gesù a venire verso i suoi amici. Stavolta li incontra sul mare, luogo che richiama alla mente le difficoltà e le tribolazioni della vita; li incontra sul far del mattino, dopo un'inutile fatica durata l'intera notte. La loro rete è vuota. In certo modo, ciò appare come il bilancio della loro esperienza con Gesù: lo avevano conosciuto, gli erano stati accanto, ed Egli aveva loro promesso tante cose. Eppure ora si ritrovavano con la rete vuota di pesci.

Ma ecco che all'alba Gesù va loro incontro; essi però non lo riconoscono subito (cfr v. 4). L'"alba" nella Bibbia indica spesso il momento di interventi straordinari di Dio. Nel Libro dell'Esodo, ad esempio, "alla veglia del mattino" il Signore interviene "dalla colonna di fuoco e di nube" per salvare il suo popolo in fuga dall'Egitto (cfr Es 14, 24). Ed ancora, è sul far del giorno che Maria Maddalena e le altre donne accorse al sepolcro incontrano il Signore risorto. Anche nel brano evangelico che stiamo meditando è ormai passata la notte e ai discepoli provati dalla fatica, delusi per non aver pescato nulla, il Signore dice: "Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete!" (v. 6). Normalmente i pesci cadono nella rete durante la notte, quando è buio, e non di mattina, quando l'acqua è ormai trasparente. I discepoli però si fidarono di Gesù e il risultato fu una pesca miracolosamente abbondante, tanto che non riuscivano più a tirare su la rete per la grande quantità di pesci raccolti (cfr v. 6). A questo punto Giovanni, illuminato dall'amore, si rivolge a Pietro e dice: "È il Signore!" (v. 7). Lo sguardo perspicace del discepolo che Gesù amava - icona del credente - riconosce il Maestro presente sulla riva del lago. "È il Signore!": questa sua spontanea professione di fede è anche per noi un invito a proclamare che Cristo risorto è il Signore della nostra vita.

Cari fratelli e sorelle, possa questa sera la Chiesa che è in Vigevano ripetere con l'entusiasmo di Giovanni: Gesù Cristo "è il Signore!". E possa la vostra Comunità diocesana ascoltare il Signore che, per bocca mia, vi ripete: "Getta la rete, Chiesa di Vigevano, e troverai!". Sono venuto infatti tra voi soprattutto per incoraggiarvi ad essere ardimentosi testimoni di Cristo. È la fiduciosa adesione alla sua parola che renderà fruttuosi i vostri sforzi pastorali. Quando il lavoro nella vigna del Signore sembra risultare vano, come la fatica notturna degli Apostoli, non bisogna dimenticare che Gesù è in grado di ribaltare tutto in un momento. La pagina evangelica, che abbiamo ascoltato, ci ricorda, da una parte, che dobbiamo impegnarci nelle attività pastorali come se il risultato dipendesse totalmente dai nostri sforzi. Dall'altra, ci fa comprendere, però, che il vero successo della nostra missione totalmente è dono della Grazia. Nei misteriosi disegni della sua sapienza, Dio sa quando è il tempo di intervenire. Ed allora, come la docile adesione alla parola del Signore fece sì che si riempisse la rete dei discepoli, così in ogni tempo, anche nostro, lo Spirito del Signore può rendere efficace la missione della Chiesa nel mondo […]

Vi sia di costante guida questa parola del Signore: "Tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" (Gv 13, 35). Portare i pesi gli uni degli altri, condividere, collaborare, sentirsi corresponsabili è lo spirito che deve costantemente animare la vostra Comunità. Questo stile di comunione esige il contributo di tutti: del Vescovo e dei sacerdoti, dei religiosi e delle religiose, dei fedeli laici, delle associazioni e dei vari gruppi di impegno apostolico. Le singole parrocchie, come tessere di un mosaico, in piena sintonia tra loro, formeranno una Chiesa particolare viva, organicamente inserita nell'intero Popolo di Dio […]

"Gettate la rete... e troverete!". Questo comando di Gesù è stato docilmente accolto dai santi e la loro esistenza ha sperimentato il miracolo di una pesca spirituale abbondante. […] Rispecchiatevi in questi modelli, che rendono manifesta l'azione della Grazia e sono per il Popolo di Dio un incoraggiamento a seguire Cristo sul sentiero esigente della santità.

(Papa Benedetto, omelia Vigevano 21 aprile 2007)

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

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Jesus, who shared his quality as a "stone" in Simon, also communicates to him his mission as a "shepherd". It is a communication that implies an intimate communion, which also transpires from the formulation of Jesus: "Feed my lambs... my sheep"; as he had already said: "On this rock I will build my Church" (Mt 16:18). The Church is property of Christ, not of Peter. Lambs and sheep belong to Christ, and to no one else (Pope John Paul II)
Gesù, che ha partecipato a Simone la sua qualità di “pietra”, gli comunica anche la sua missione di “pastore”. È una comunicazione che implica una comunione intima, che traspare anche dalla formulazione di Gesù: “Pasci i miei agnelli… le mie pecorelle”; come aveva già detto: “Su questa pietra edificherò la mia Chiesa” (Mt 16,18). La Chiesa è proprietà di Cristo, non di Pietro. Agnelli e pecorelle appartengono a Cristo, e a nessun altro (Papa Giovanni Paolo II)
Praying, celebrating, imitating Jesus: these are the three "doors" - to be opened to find «the way, to go to truth and to life» (Pope Francis)
Pregare, celebrare, imitare Gesù: sono le tre “porte” — da aprire per trovare «la via, per andare alla verità e alla vita» (Papa Francesco)
In recounting the "sign" of bread, the Evangelist emphasizes that Christ, before distributing the food, blessed it with a prayer of thanksgiving (cf. v. 11). The Greek term used is eucharistein and it refers directly to the Last Supper, though, in fact, John refers here not to the institution of the Eucharist but to the washing of the feet. The Eucharist is mentioned here in anticipation of the great symbol of the Bread of Life [Pope Benedict]
Narrando il “segno” dei pani, l’Evangelista sottolinea che Cristo, prima di distribuirli, li benedisse con una preghiera di ringraziamento (cfr v. 11). Il verbo è eucharistein, e rimanda direttamente al racconto dell’Ultima Cena, nel quale, in effetti, Giovanni non riferisce l’istituzione dell’Eucaristia, bensì la lavanda dei piedi. L’Eucaristia è qui come anticipata nel grande segno del pane della vita [Papa Benedetto]
Work is part of God’s loving plan, we are called to cultivate and care for all the goods of creation and in this way share in the work of creation! Work is fundamental to the dignity of a person. Work, to use a metaphor, “anoints” us with dignity, fills us with dignity, makes us similar to God, who has worked and still works, who always acts (cf. Jn 5:17); it gives one the ability to maintain oneself, one’s family, to contribute to the growth of one’s own nation [Pope Francis]
Il lavoro fa parte del piano di amore di Dio; noi siamo chiamati a coltivare e custodire tutti i beni della creazione e in questo modo partecipiamo all’opera della creazione! Il lavoro è un elemento fondamentale per la dignità di una persona. Il lavoro, per usare un’immagine, ci “unge” di dignità, ci riempie di dignità; ci rende simili a Dio, che ha lavorato e lavora, agisce sempre (cfr Gv 5,17); dà la capacità di mantenere se stessi, la propria famiglia, di contribuire alla crescita della propria Nazione [Papa Francesco]
God loves the world and will love it to the end. The Heart of the Son of God pierced on the Cross and opened is a profound and definitive witness to God’s love. Saint Bonaventure writes: “It was a divine decree that permitted one of the soldiers to open his sacred wide with a lance… The blood and water which poured out at that moment was the price of our salvation” (John Paul II)
Il mondo è amato da Dio e sarà amato fino alla fine. Il Cuore del Figlio di Dio trafitto sulla croce e aperto, testimonia in modo profondo e definitivo l’amore di Dio (Giovanni Paolo II))

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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