Il brano di Vangelo tratto da Giovanni c’introduce nella festa dei Santi Michele, Gabriele e Raffaele arcangeli, depositari di missioni speciali presso gli uomini.
Gesù li chiama in causa nel colloquio con Natanaele, a riguardo della sua divinità:
«Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio che salgono e scendono sul Figlio dell’uomo» (Gv 1,51b).
Francesco d’Assisi nutriva una speciale devozione per gli Angeli, tanto più aveva scelto - come piccola porzione dove vivere - la Chiesa di S. Maria degli Angeli, luogo di singolari grazie.
Le Fonti, testimonianza di vita del Poverello e di tutti i frati c’informano.
“Venerava col più grande affetto gli Angeli, che sono con noi sul campo di battaglia e con noi camminano in mezzo all’ombra della morte.
«Dobbiamo venerare - diceva - questi compagni che ci seguono ovunque e allo stesso modo invocarli come custodi».
Insegnava che non si deve offendere il loro sguardo, né osare alla loro presenza ciò che non si farebbe davanti agli uomini.
E proprio perché in coro si salmeggia davanti agli Angeli, voleva che tutti quelli che potevano si radunassero nell’oratorio* e lì salmeggiassero con devozione.
Ripeteva spesso che si deve onorare in modo più solenne il beato Michele, perché ha il compito di presentare le anime a Dio.
Perciò ad onore di S. Michele, tra la festa dell’Assunzione e la sua digiunava con la massima devozione per quaranta giorni. E diceva:
«Ciascuno ad onore di così glorioso principe dovrebbe offrire a Dio un omaggio di lode o qualche altro dono particolare»” (FF 785).
E, a riguardo della Porziuncola:
“Là egli godeva spesso della visita degli Angeli, come sembrava indicare il nome della Chiesa stessa, chiamata fin dall’antichità Santa Maria degli Angeli.
Perciò la scelse come sua residenza, a causa della venerazione per gli Angeli e del suo speciale amore per la Madre di Cristo.
Il Santo amò questo luogo più di tutti gli altri luoghi del mondo. Qui, infatti, conobbe l’umiltà degli inizi; qui progredì nelle virtù; qui raggiunse felicemente la mèta.
Questo luogo, al momento della morte, raccomandò ai frati come il luogo più caro alla Vergine” (FF 1048).
Possiamo credergli, perché Francesco era un «Israelita in cui non c’è inganno».
• Oratorio= luogo riservato alla preghiera dei religiosi oppure coro della chiesa.