Gen 28, 2025 Scritto da 

Altra visione, nel dileggio

Nel cap.6 del Vangelo di Marco si evidenzia il rifiuto di Gesù da parte degli abitanti di Nazareth.

Il Signore è meravigliato dell’incredulità riscontrata nella sua patria e del disprezzo riservatogli, tanto da non potervi operare alcun prodigio.

Come Gesù, così il suo discepolo. Sulle orme di Cristo, anche Francesco d’Assisi vorrebbe che la gente del suo tempo fosse stata edificatrice e corifea di altri sogni. Ma nella sua vita incontra (e con lui i suoi frati) uomini in cui abita spesso l’incapacità di riconoscere la cifra del divino nell’umano.

Una durezza che va a braccetto con quel disprezzo del profetico e che tende ad annullare quanto di rivoluzionario c’è nello spirito del Poverello: l’intuizione felice della valorizzazione della persona.

Troviamo nelle Fonti autorevoli sorgenti:

“Se Guido [un benefattore] li trattava con tanto riguardo, altri invece li coprivano di disprezzo. Gente di alta e modesta condizione li dileggiava e malmenava, fino a togliere loro di dosso i miserabili indumenti.

I servi di Dio restavano nudi poiché, secondo l’ideale evangelico, non portavano che quel solo vestito, e inoltre non chiedevano la restituzione di ciò che loro veniva portato via […]

Certuni gettavano loro addosso il fango; altri mettevano dei dadi nelle loro mani, invitandoli a giocare; altri ancora, afferrandoli da dietro per il cappuccio, se li trascinavano sospesi sul dorso.

Queste e altre cattiverie del genere venivano loro inflitte, poiché erano ritenuti degli esseri così meschini, da poterli strapazzare a piacimento.

Insieme con la fame e la sete, con il freddo e la nudità, pativano tribolazioni e sofferenze d’ogni sorta.

Ma tutto sopportavano con imperturbabile pazienza, secondo l’ammonizione di Francesco” (FF 1444).

 

«Non c’è profeta disprezzato se non nella sua patria e tra i suoi parenti e nella sua casa» (Mc 6,4)

 

 

Mercoledì 4.a sett. T.O. (Mc 6,1-6)

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Teresa Girolami

Teresa Girolami è laureata in Materie letterarie e Teologia. Ha pubblicato vari testi, fra cui: "Pellegrinaggio del cuore" (Ed. Piemme); "I Fiammiferi di Maria - La Madre di Dio in prosa e poesia"; "Tenerezza Scalza - Natura di donna"; co-autrice di "Dialogo e Solstizio".

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For so long as we are sheep, we conquer: though ten thousand wolves prowl around, we overcome and prevail. But if we become wolves, we are worsted, for the help of our Shepherd departs from us (St John Chrysostom)
Finché saremo agnelli, vinceremo e, anche se saremo circondati da numerosi lupi, riusciremo a superarli. Ma se diventeremo lupi, saremo sconfitti, perché saremo privi dell’aiuto del Pastore (S. Giovanni Crisostomo)
Faith opens us to knowing and welcoming the real identity of Jesus, his newness and oneness, his word, as a source of life, in order to live a personal relationship with him. Knowledge of the faith grows, it grows with the desire to find the way and in the end it is a gift of God who does not reveal himself to us as an abstract thing without a face or a name, because faith responds to a Person who wants to enter into a relationship of deep love with us and to involve our whole life (Pope Benedict)
La fede ci apre a conoscere e ad accogliere la reale identità di Gesù, la sua novità e unicità, la sua Parola, come fonte di vita, per vivere una relazione personale con Lui. Il conoscere della fede cresce, cresce con il desiderio di trovare la strada, ed è finalmente un dono di Dio, che si rivela a noi non come una cosa astratta senza volto e senza nome, ma la fede risponde a una Persona, che vuole entrare in un rapporto di amore profondo con noi e coinvolgere tutta la nostra vita (Papa Benedetto)
In the context of Achaemenid rule, in order to enhance identity, rebuild the Temple in Jerusalem and maintain their class, the priests accentuated the purity norms and sacrificial obligations, repeatedly manipulating the meaning, contexts and marginal notes of Scripture…
Nel contesto della dominazione achemenide, per valorizzare l’identità, ricostruire il Tempio di Gerusalemme e mantenere la propria classe, i sacerdoti accentuarono le norme di purità e gli obblighi sacrificali, manipolando più volte il senso, i contesti e le postille della Scrittura...
And this is the problem: when the People put down roots in the land and are the depository of the Law, they are tempted to place their security and joy in something that is no longer the Word of God: in possessions, in power, in other ‘gods’ that in reality are useless, they are idols. Of course, the Law of God remains but it is no longer the most important thing, the rule of life; rather, it becomes a camouflage, a cover-up, while life follows other paths, other rules, interests that are often forms of egoism, both individual and collective. Thus religion loses its authentic meaning, which is to live listening to God in order to do his will — that is the truth of our being — and thus we live well, in true freedom, and it is reduced to practising secondary customs which instead satisfy the human need to feel in God’s place. This is a serious threat to every religion which Jesus encountered in his time and which, unfortunately, is also to be found in Christianity. Jesus’ words against the scribes and Pharisees in today’s Gospel should therefore be food for thought for us as well (Pope Benedict)
Ed ecco il problema: quando il popolo si stabilisce nella terra, ed è depositario della Legge, è tentato di riporre la sua sicurezza e la sua gioia in qualcosa che non è più la Parola del Signore: nei beni, nel potere, in altre ‘divinità’ che in realtà sono vane, sono idoli. Certo, la Legge di Dio rimane, ma non è più la cosa più importante, la regola della vita; diventa piuttosto un rivestimento, una copertura, mentre la vita segue altre strade, altre regole, interessi spesso egoistici individuali e di gruppo (Papa Benedetto)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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