Gen 21, 2025 Scritto da 

3a Domenica T.O. (1Cor 12,12-30)

(1Cor 12,12-30)

 

1Corinzi 12:12 Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo.

1Corinzi 12:13 E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito.

 

Attraverso la similitudine del corpo, Paolo vuole che i Corinzi comprendano il grande principio della comunione che lega tutti i battezzati in Cristo. La prima regola del principio della comunione è questo: il corpo è uno, le membra sono tante. Nessun membro da solo forma il corpo, nessun corpo è formato da un solo membro. Non c’è nessuna contrapposizione tra unità e diversità. Anzi, l’unità è data dalla diversità, e la diversità è fatta per l’unità, proprio come nel corpo umano.

La diversità è importantissima, se no, esisterebbe solo Dio. Quindi, la condizione stessa per potere esistere è che siamo diversi e distinti, e guai ad abolire la diversità, perché la vita di un membro, la sua funzionalità, deriva dalla vita dell’altro membro e dalla sua funzionalità. Nessun membro lavora per se stesso, ogni membro lavora per le altre membra. Ogni membro riceve un aiuto vitale dalle altre membra e vive finché è capace di ricevere questo aiuto vitale. Così la vita dell’uno dipende dalla vita dell’altro.

C’è una reciprocità nel corpo umano che per Paolo deve essere anche reciprocità nel corpo di Cristo, che è la Chiesa: “così anche è di Cristo”. Dato che Paolo ha usato il corpo umano come analogia della chiesa, si sarebbe aspettato che avesse concluso dicendo: "Così anche è della chiesa", invece dice “così anche è di Cristo”, ed è proprio questo che l’Apostolo vuole chiarire, e cioè che la "chiesa" è il corpo di Cristo, per cui, dire che siamo di Cristo, equivale a dire che siamo chiesa.

Nella lettura di domenica scorsa, l’apostolo Paolo aveva ricordato ai Corinzi che vi è un solo Dio, un solo Signore e un solo Spirito. Adesso aggiunge un’altra grande verità: esiste un solo corpo, cioè una sola chiesa. Il corpo di Cristo è uno, non due, non tre, non molti, e sarà uno fino alla consumazione della storia. Tutto è stato fatto in Cristo, per Cristo, e con Cristo - e noi tutti siamo in lui, membra del suo corpo. E l'immagine di chiesa come corpo unico, non è una semplice immagine: è la realtà mistica e profonda dell’umanità redenta.

Purtroppo si vive la diversità come incubo perché diciamo che l’altro ha una cosa che io non ho, quindi c’è una differenza, quindi devo appropriarmi di quello che ha. Quindi i doni che abbiamo diventano il luogo del litigio e della lotta, e l’uomo attraverso i doni domina e fa il male.

La chiesa non è un "club" formato da persone che hanno deciso di accordarsi su che cosa credere, per pensare tutti allo stesso modo. Al contrario, la chiesa è formata da cristiani che sono stati oggetto di una precisa operazione divina. Il battesimo simboleggia questa verità. Si fa parte del corpo di Cristo nel momento in cui si nasce da acqua e da Spirito Santo. Il Battesimo è il sacramento della nostra incorporazione in Gesù Cristo. Quando usciamo dalle acque non siamo più noi, usciamo come corpo di Cristo, usciamo come sue membra. Questa è la nuova realtà che si compie nel battesimo.

Battezzare vuol dire andare in fondo, immergersi, in che cosa? Nell’unico Spirito! Siamo immersi nella vita dello Spirito che ci è donato dalla croce. Noi ci immergiamo in questo amore che Dio ha per noi; questo è ciò che ci unisce. Viviamo di questo amore che è uno per tutti. Questo dà la mia identità di figlio, mi fa amare il Padre, e amare i fratelli; questo è il senso profondo del battesimo. E questo fa di noi un solo corpo, perché uniti da un solo respiro (lo Spirito). Uno solo è il respiro, una sola è la vita, uno solo è il corpo.

Formiamo un unico corpo dove ognuno è un membro distinto dall’altro, sia che siamo Giudei, sia che siamo Greci (le grandi differenze religiose); sia che siamo schiavi, sia che siamo liberi (le grandi differenze sociali); sia che siamo maschi o femmine (le grandi differenze naturali). Anzi, queste differenze sono fondamentali perché il corpo riesca articolato. Se siamo battezzati, se ci siamo immersi nell’amore che Dio ha per noi e viviamo di questo amore che ci unisce a Cristo, viviamo la vita di Dio, e insieme agli altri che vivono la stessa vita formiamo un’unica persona in Dio; ed è il Cristo totale. E questa è la Chiesa.

Come la mano destra e la mana sinistra e le altre parti del corpo, sono distinte e diverse tra loro, ma hanno un’unica vita e formano un’unica persona, così noi abbiamo un’unica vita e siamo una sola persona. Da questa verità nasce un duplice obbligo per chi ha accettato di essere parte del corpo di Cristo. Il primo è quello di vedersi e pensarsi corpo di Cristo, membro di Lui. Pensarsi come membro di Cristo: significa vivere la legge della comunione in tutti i suoi aspetti.

Il secondo obbligo è quello di alimentarsi quotidianamente di Spirito Santo, attraverso la preghiera personale e comunitaria, e soprattutto attraverso l’Eucaristia – il sacramento della vita nuova – in modo che l’assimilazione a Cristo avvenga in modo perfetto; integra, senza lacune. Questa configurazione a Cristo è necessaria per abolire quel passato che potrebbe sempre ritornare e renderci schiavi, e alimentare i pensieri dell’uomo vecchio. La forza dell’uomo nuovo è invece nell’abbeverarsi costantemente alle acque dello Spirito Santo. Questo è il segreto dei santi. Questo deve essere il segreto di ogni membro del corpo di Cristo. Se berrà costantemente dell’acqua dello Spirito, il vecchio uomo avrà sempre meno forza, e in lui crescerà Cristo sempre più.

 

 

 Argentino Quintavalle, autore dei libri 

- Apocalisse commento esegetico 

- L'Apostolo Paolo e i giudaizzanti – Legge o Vangelo?

  • Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo nel mistero trinitario
  • Il discorso profetico di Gesù (Matteo 24-25)
  • Tutte le generazioni mi chiameranno beata
  •  Cattolici e Protestanti a confronto – In difesa della fede

 

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87 Ultima modifica il Martedì, 21 Gennaio 2025 11:27
Argentino Quintavalle

Argentino Quintavalle è studioso biblico ed esperto in Protestantesimo e Giudaismo. Autore del libro “Apocalisse - commento esegetico” (disponibile su Amazon) e specializzato in catechesi per protestanti che desiderano tornare nella Chiesa Cattolica.

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I trust in the witness of those families that draw their energy from the sacrament of marriage; with them it becomes possible to overcome the trial that befalls them, to be able to forgive an offence, to accept a suffering child, to illumine the life of the other, even if he or she is weak or disabled, through the beauty of love. It is on the basis of families such as these that the fabric of society must be restored (Pope Benedict)
Ho fiducia nella testimonianza di quelle famiglie che traggono la loro energia dal sacramento del matrimonio; con esse diviene possibile superare la prova che si presenta, saper perdonare un'offesa, accogliere un figlio che soffre, illuminare la vita dell'altro, anche se debole e disabile, mediante la bellezza dell'amore. È a partire da tali famiglie che si deve ristabilire il tessuto della società (Papa Benedetto)
St Louis IX, King of France put into practice what is written in the Book of Sirach: "The greater you are, the more you must humble yourself; so you will find favour in the sight of the Lord" (3: 18). This is what the King wrote in his "Spiritual Testament to his son": "If the Lord grant you some prosperity, not only must you humbly thank him but take care not to become worse by boasting or in any other way, make sure, that is, that you do not come into conflict with God or offend him with his own gifts" (cf. Acta Sanctorum Augusti 5 [1868], 546) [Pope Benedict]
San Luigi IX, re di Francia […] ha messo in pratica ciò che è scritto nel Libro del Siracide: "Quanto più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore" (3,18). Così egli scriveva nel suo "Testamento spirituale al figlio": "Se il Signore ti darà qualche prosperità, non solo lo dovrai umilmente ringraziare, ma bada bene a non diventare peggiore per vanagloria o in qualunque altro modo, bada cioè a non entrare in contrasto con Dio o offenderlo con i suoi doni stessi" (Acta Sanctorum Augusti 5 [1868], 546) [Papa Benedetto]
The temptation is to be “closed off”. The disciples would like to hinder a good deed simply because it is performed by someone who does not belong to their group. They think they have the “exclusive right over Jesus”, and that they are the only ones authorised to work for the Kingdom of God. But this way, they end up feeling that they are privileged and consider others as outsiders, to the extent of becoming hostile towards them (Pope Francis)
La tentazione è quella della chiusura. I discepoli vorrebbero impedire un’opera di bene solo perché chi l’ha compiuta non apparteneva al loro gruppo. Pensano di avere “l’esclusiva su Gesù” e di essere gli unici autorizzati a lavorare per il Regno di Dio. Ma così finiscono per sentirsi prediletti e considerano gli altri come estranei, fino a diventare ostili nei loro confronti (Papa Francesco)
“If any one would be first, he must be last of all and servant of all” (Mk 9:35) […] To preside at the Lord’s Supper is, therefore, an urgent invitation to offer oneself in gift, so that the attitude of the Suffering Servant and Lord may continue and grow in the Church (Papa Giovanni Paolo II)
"Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti" (Mc 9, 35) […] Presiedere la Cena del Signore è, pertanto, invito pressante ad offrirsi in dono, perché permanga e cresca nella Chiesa l'atteggiamento del Servo sofferente e Signore (Papa Giovanni Paolo II)
Miracles still exist today. But to allow the Lord to carry them out there is a need for courageous prayer, capable of overcoming that "something of unbelief" that dwells in the heart of every man, even if he is a man of faith. Prayer must "put flesh on the fire", that is, involve our person and commit our whole life, to overcome unbelief (Pope Francis)

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don Giuseppe Nespeca

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