Nov 18, 2024 Scritto da 

N.S. Gesù Cristo, Re dell'universo

Ap 1,5-8

Apocalisse 1:5 e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra.

A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue,

 

Gesù Cristo è presentato con tre titoli che ne evidenziano il suo ruolo salvifico: il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. Questi tre titoli che gli sono attribuiti, prendono in considerazione i momenti principali della sua vita: la passione (il testimone fedele); la risurrezione (il primogenito dei morti); la glorificazione (principe dei re della terra).

Gesù Cristo è innanzitutto «il testimone fedele» perché ha portato a compimento la missione che gli era stata affidata nella storia degli uomini, condividendo la condizione umana. Egli è il testimone fedele perché ha sostenuto la sua testimonianza fino alla morte. È il testimone fedele della volontà del Padre. È il testimone fedele perché ha compiuto pienamente, in ogni cosa, sempre, le parole e le opere del Padre. È talmente fedele al Padre, che è lo stesso Padre che opera e parla per mezzo di Lui.

Parla Lui ed è come se parlasse il Padre. Opera Lui ed è come se operasse il Padre. Chi vuole conoscere veramente il Padre, lo può solo per mezzo di Gesù Cristo. Nessun altro uomo al mondo potrà dirsi testimone vero di Dio. La suprema testimonianza al Padre, Gesù la rese dinanzi a Ponzio Pilato: testimonianza ufficiale, formale, in un tribunale, durante un interrogatorio, al prezzo della sua stessa vita. Dalla fine del primo secolo verrà denominato "martire" [in greco "testimone" è "màrtys"] il cristiano che si lascia uccidere per non tradire la propria fede in Gesù. 

«Il primogenito dei morti». Gesù Cristo è il primogenito dei morti in quanto ha condiviso la sorte mortale degli uomini e ha dato origine alla nuova generazione dei viventi, poiché ha trionfato sulla morte ed è risorto alla vita eterna con il corpo trasfigurato. Egli è anche il primogenito dei morti perché tutti risusciteremo in Lui e per Lui. Egli è il primogenito dei morti perché sarà Lui a chiamarci dal sepolcro e a rivestirci della sua risurrezione. Egli è primogenito dei morti perché ci ha preceduti nella gloria del Padre e ci attende perché dove è Lui siamo anche noi.

«E il principe dei re della terra», cioè sovrano dominatore di tutte le potenze che continuano ad operare nel mondo e nella storia. Con queste parole viene proclamata la regalità universale di Gesù Cristo. Lui non è re e principe in quanto Dio. In quanto Dio è Creatore e Signore di ogni uomo, ogni cosa è stata fatta per mezzo di Lui, ogni cosa è sua. Gesù è il principe dei re della terra, perché nella sua umanità è stato costituito giudice dei vivi e dei morti.

Essendo Lui il Sovrano dei sovrani e il Re di tutti i re, ogni governante un giorno dovrà presentarsi al suo cospetto per rendere ragione di come ha amministrato la giustizia. Ma anche oggi, nel tempo della storia, egli vigila attentamente. Modi e forme di questa vigilanza di Gesù Cristo sono avvolti dal mistero. Solo quando i veli della storia saranno passati e si aprirà il sipario dell'eternità, vedremo ogni azione di Dio e di Cristo a favore della nostra salvezza e della redenzione dell'umanità. Ora però è il tempo della fede e dobbiamo credere che Gesù è il Principe dei re della terra, è il Signore di ogni altro signore, è il Sovrano di ogni altro sovrano.

L'Apocalisse parla della maestà di Gesù glorificato e del suo potere universale non solo per esprimere una realtà di fede, ma anche per trasmettere alla chiesa perseguitata che Cristo è il Re di tutti i re della terra: per questo la chiesa deve rimanere fiduciosa durante le persecuzioni e perseverante nella lode. A Lui sempre dobbiamo rivolgerci perché porti la consolazione del suo amore e della sua grazia contro ogni tirannia e abuso di potere che tanto male arrecano agli uomini.

Chi è ancora Gesù? È «Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue». Questa è una dossologia [dal greco doxologia = gloria, esaltazione; è una formula liturgica per glorificare Dio, o Cristo, o la SS. Trinità]. Con queste parole viene annunciato tutto il mistero dell'amore di Cristo per l'uomo. Gesù è definito "Colui che ci ama": in greco "tō agapōnti hēmas". Il verbo "agapaō" significa "aver caro" qualcuno; da qui la parola "carità" (agàpē). L'amore di Gesù per l'uomo è a prezzo del suo sangue. Il suo amore per noi è liberazione dai nostri peccati operata sulla croce, a prezzo di una morte atroce.

Il suo sangue è il prezzo della remissione dei nostri peccati. L'immagine richiama l'agnello il cui sangue steso sugli stipiti delle porte salvò gli ebrei. Dio salva oggi la sua chiesa così come aveva salvato gli ebrei dalla schiavitù: con il sangue dell'agnello. Gesù viene così riportato dall'Apocalisse al Patto del Sinai, al primo gesto di salvezza operato da Dio (la liberazione dalla schiavitù d'Egitto), ma che oggi libera dalla schiavitù del peccato. L'espressione «Colui che ci ama» è al presente. Il tempo presente indica che l'amore di Cristo è perpetuo; è una corrente continua di grande amore che intercorre tra lui e noi. L'Apocalisse è anche il libro che insegna ai discepoli di Gesù questo amore. 

 

 

 Argentino Quintavalle, autore dei libri 

- Apocalisse commento esegetico 

- L'Apostolo Paolo e i giudaizzanti – Legge o Vangelo?

  • Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo nel mistero trinitario
  • Il discorso profetico di Gesù (Matteo 24-25)
  • Tutte le generazioni mi chiameranno beata
  •  Cattolici e Protestanti a confronto – In difesa della fede

 

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36 Ultima modifica il Lunedì, 18 Novembre 2024 20:54
Argentino Quintavalle

Argentino Quintavalle è studioso biblico ed esperto in Protestantesimo e Giudaismo. Autore del libro “Apocalisse - commento esegetico” (disponibile su Amazon) e specializzato in catechesi per protestanti che desiderano tornare nella Chiesa Cattolica.

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Jesus makes memory and remembers the whole history of the people, of his people. And he recalls the rejection of his people to the love of the Father (Pope Francis)
Gesù fa memoria e ricorda tutta la storia del popolo, del suo popolo. E ricorda il rifiuto del suo popolo all’amore del Padre (Papa Francesco)
Today, as yesterday, the Church needs you and turns to you. The Church tells you with our voice: don’t let such a fruitful alliance break! Do not refuse to put your talents at the service of divine truth! Do not close your spirit to the breath of the Holy Spirit! (Pope Paul VI)
Oggi come ieri la Chiesa ha bisogno di voi e si rivolge a voi. Essa vi dice con la nostra voce: non lasciate che si rompa un’alleanza tanto feconda! Non rifiutate di mettere il vostro talento al servizio della verità divina! Non chiudete il vostro spirito al soffio dello Spirito Santo! (Papa Paolo VI)
Sometimes we try to correct or convert a sinner by scolding him, by pointing out his mistakes and wrongful behaviour. Jesus’ attitude toward Zacchaeus shows us another way: that of showing those who err their value, the value that God continues to see in spite of everything (Pope Francis)
A volte noi cerchiamo di correggere o convertire un peccatore rimproverandolo, rinfacciandogli i suoi sbagli e il suo comportamento ingiusto. L’atteggiamento di Gesù con Zaccheo ci indica un’altra strada: quella di mostrare a chi sbaglia il suo valore, quel valore che continua a vedere malgrado tutto (Papa Francesco)
Deus dilexit mundum! God observes the depths of the human heart, which, even under the surface of sin and disorder, still possesses a wonderful richness of love; Jesus with his gaze draws it out, makes it overflow from the oppressed soul. To Jesus, therefore, nothing escapes of what is in men, of their total reality, in which good and evil are (Pope Paul VI)
Deus dilexit mundum! Iddio osserva le profondità del cuore umano, che, anche sotto la superficie del peccato e del disordine, possiede ancora una ricchezza meravigliosa di amore; Gesù col suo sguardo la trae fuori, la fa straripare dall’anima oppressa. A Gesù, dunque, nulla sfugge di quanto è negli uomini, della loro totale realtà, in cui sono il bene e il male (Papa Paolo VI)
People dragged by chaotic thrusts can also be wrong, but the man of Faith perceives external turmoil as opportunities
Un popolo trascinato da spinte caotiche può anche sbagliare, ma l’uomo di Fede percepisce gli scompigli esterni quali opportunità
O Lord, let my faith be full, without reservations, and let penetrate into my thought, in my way of judging divine things and human things (Pope Paul VI)
O Signore, fa’ che la mia fede sia piena, senza riserve, e che essa penetri nel mio pensiero, nel mio modo di giudicare le cose divine e le cose umane (Papa Paolo VI)
«Whoever tries to preserve his life will lose it; but he who loses will keep it alive» (Lk 17:33)
«Chi cercherà di conservare la sua vita, la perderà; ma chi perderà, la manterrà vivente» (Lc 17,33)
«And therefore, it is rightly stated that he [st Francis of Assisi] is symbolized in the figure of the angel who rises from the east and bears within him the seal of the living God» (FS 1022)
«E perciò, si afferma, a buon diritto, che egli [s. Francesco d’Assisi] viene simboleggiato nella figura dell’angelo che sale dall’oriente e porta in sé il sigillo del Dio vivo» (FF 1022)

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