Ott 15, 2024 Scritto da 

29a Domenica del Tempo Ordinario (B)

(Mc 10,35-45)

Marco 10:35 E gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo».

Marco 10:36 Egli disse loro: «Cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero:

Marco 10:37 «Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».

Marco 10:38 Gesù disse loro: «Voi non sapete ciò che domandate. Potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo».

Marco 10:39 E Gesù disse: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche voi lo riceverete.

Marco 10:40 Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».

 

il v. 35 si apre presentando i protagonisti di questo episodio e la loro richiesta, che viene accostata narrativamente all'annuncio della passione, morte e risurrezione di Gesù, creando in tal modo uno stridente contrasto tra gli interessi di Gesù, che sta parlando in termini drammatici della sua fine imminente, e quelli dei due fratelli, che pensano, invece, di accaparrarsi i primi posti.

Giacomo e Giovanni, due figure eminenti, chiedono: “Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra”. È la richiesta di una investitura e di un potere che loro vogliono condividere con Gesù. Quel “sedere nella tua gloria” si riferisce non tanto alla risurrezione, il cui significato era loro sostanzialmente ignoto. La gloria a cui i due pensavano era la costituzione del nuovo Regno di Israele in termini storici da parte di Gesù. Una speranza questa che essi nutrirono fino all'ultimo. Il “sedere” indica la posizione di privilegio rispetto agli altri. Quello che qui viene richiesto, in buona sostanza, è che Gesù riconosca loro due quali eredi del suo potere e, quindi, l'essere suoi successori. Un riconoscimento ufficiale e diretto da parte di Gesù davanti a tutti avrebbe tolto di mezzo ogni discussione su “chi è il più grande”. Da qui lo sdegnarsi degli altri dieci apostoli, che si vedono portar via da sotto il naso l'oggetto dei loro desideri: “All'udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con Giacomo e Giovanni”.

La risposta di Gesù è scandita in due parti. Essa si apre sottolineando la loro non conoscenza: “Voi non sapete ciò che domandate” (v. 38). La richiesta che i due fratelli avevano fatto a Gesù riguardava il potere temporale. Una richiesta che dà a vedere come essi ancora non avevano capito veramente che cosa significasse che Gesù è “il Cristo”, né che cosa significasse “Figlio di Dio” e che cosa tutto ciò comportasse. Tutto era riparametrato alla loro capacità di comprensione, che non riusciva a trascendere il livello orizzontale della missione di Gesù e della figura stessa di Gesù.

La risposta, quindi, prosegue nella sua seconda parte, riconducendo il tutto alla drammatica realtà che si stava per compiere e che diviene centrale in questa sezione: “Potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?”. Gesù, dunque, non rifiuta la loro richiesta, ma pone quale “conditio sine qua non” per raggiungere la gloria a cui essi aspirano, la via della croce. Il “bere il calice” e “l'essere battezzati con il battesimo con cui sarò battezzato”, sono due espressioni metaforiche che alludono a degli eventi a cui Gesù deve essere sottoposto per raggiungere quella gloria che lui non si arroga per se stesso, ma che il Padre gli dona, in quanto ha compiuto pienamente la sua volontà.

La risposta dei due fratelli lascia esterrefatti, perché ancora una volta dà a vedere come essi non abbiano capito di che cosa Gesù stia parlando; e quasi come fosse un gioco rispondono: “Lo possiamo” (v. 38).

Anche qui la risposta di Gesù è duplice. Nella prima parte della risposta (v. 39) viene attestato loro che anch'essi verranno associati alla sorte del loro Maestro. Marco riporta le due espressioni del calice e del battesimo, riferite dapprima a Gesù e ora a Giacomo e Giovanni, lasciando intendere che anche i due [ma con loro tutti i Dodici e in comunione con loro tutti i credenti] saranno associati ai medesimi destini di Gesù, poiché “non c'è servo più grande del suo signore”.

La seconda parte della risposta (v. 40) lascia intravvedere come la gloria di Gesù non dipende da Gesù, ma tutto è rimandato al Padre. Una gloria che è destinata “per coloro per i quali è stata preparata”. Sono quelli che hanno scelto la via della croce e sono stati associati alla morte di Gesù e, per questo, anche alla sua risurrezione. 

 

 

 Argentino Quintavalle, autore dei libri 

- Apocalisse commento esegetico 

- L'Apostolo Paolo e i giudaizzanti – Legge o Vangelo?

  • Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo nel mistero trinitario
  • Il discorso profetico di Gesù (Matteo 24-25)
  • Tutte le generazioni mi chiameranno beata
  •  Cattolici e Protestanti a confronto – In difesa della fede

 

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111 Ultima modifica il Martedì, 15 Ottobre 2024 20:02
Argentino Quintavalle

Argentino Quintavalle è studioso biblico ed esperto in Protestantesimo e Giudaismo. Autore del libro “Apocalisse - commento esegetico” (disponibile su Amazon) e specializzato in catechesi per protestanti che desiderano tornare nella Chiesa Cattolica.

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«And therefore, it is rightly stated that he [st Francis of Assisi] is symbolized in the figure of the angel who rises from the east and bears within him the seal of the living God» (FS 1022)
«E perciò, si afferma, a buon diritto, che egli [s. Francesco d’Assisi] viene simboleggiato nella figura dell’angelo che sale dall’oriente e porta in sé il sigillo del Dio vivo» (FF 1022)
This is where the challenge for your life lies! It is here that you can manifest your faith, your hope and your love! [John Paul II at the Tala Leprosarium, Manila]
È qui la sfida per la vostra vita! È qui che potete manifestare la vostra fede, la vostra speranza e il vostro amore! [Giovanni Paolo II al Lebbrosario di Tala, Manila]
The more we do for others, the more we understand and can appropriate the words of Christ: “We are useless servants” (Lk 17:10). We recognize that we are not acting on the basis of any superiority or greater personal efficiency, but because the Lord has graciously enabled us to do so [Pope Benedict, Deus Caritas est n.35]
Quanto più uno s'adopera per gli altri, tanto più capirà e farà sua la parola di Cristo: « Siamo servi inutili » (Lc 17, 10). Egli riconosce infatti di agire non in base ad una superiorità o maggior efficienza personale, ma perché il Signore gliene fa dono [Papa Benedetto, Deus Caritas est n.35]
A mustard seed is tiny, yet Jesus says that faith this size, small but true and sincere, suffices to achieve what is humanly impossible, unthinkable (Pope Francis)
Il seme della senape è piccolissimo, però Gesù dice che basta avere una fede così, piccola, ma vera, sincera, per fare cose umanamente impossibili, impensabili (Papa Francesco)
Hypocrisy: indeed, while they display great piety they are exploiting the poor, imposing obligations that they themselves do not observe (Pope Benedict)
Ipocrisia: essi, infatti, mentre ostentano grande religiosità, sfruttano la povera gente imponendo obblighi che loro stessi non osservano (Papa Benedetto)
Each time we celebrate the dedication of a church, an essential truth is recalled: the physical temple made of brick and mortar is a sign of the living Church serving in history (Pope Francis)
Ogni volta che celebriamo la dedicazione di una chiesa, ci viene richiamata una verità essenziale: il tempio materiale fatto di mattoni è segno della Chiesa viva e operante nella storia (Papa Francesco)
As St. Ambrose put it: You are not making a gift of what is yours to the poor man, but you are giving him back what is his (Pope Paul VI, Populorum Progressio n.23)
Non è del tuo avere, afferma sant’Ambrogio, che tu fai dono al povero; tu non fai che rendergli ciò che gli appartiene (Papa Paolo VI, Populorum Progressio n.23)
Here is the entire Gospel! Here! The whole Gospel, all of Christianity, is here! But make sure that it is not sentiment, it is not being a “do-gooder”! (Pope Francis))
Qui c’è tutto il Vangelo! Qui! Qui c’è tutto il Vangelo, c’è tutto il Cristianesimo! Ma guardate che non è sentimento, non è “buonismo”! (Papa Francesco)
Christianity cannot be, cannot be exempt from the cross; the Christian life cannot even suppose itself without the strong and great weight of duty [Pope Paul VI]
Il Cristianesimo non può essere, non può essere esonerato dalla croce; la vita cristiana non può nemmeno supporsi senza il peso forte e grande del dovere [Papa Paolo VI]
The horizon of friendship to which Jesus introduces us is the whole of humanity [Pope Benedict]
L’orizzonte dell’amicizia in cui Gesù ci introduce è l’umanità intera [Papa Benedetto]

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