Mag 7, 2024 Scritto da 

Ascensione del Signore B

(Mc 16,15-20)

 

Marco 16:19 Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.

 

L'Ascensione è l'elevazione di Cristo al cielo mediante la sua potenza in presenza dei Suoi discepoli il quarantesimo giorno dopo la sua risurrezione. È narrata in Mc 16,19, Lc 24,51, e nel primo capitolo degli Atti degli Apostoli.

Sebbene il luogo dell'Ascensione non sia indicato esplicitamente, dagli Atti si deduce che fosse il monte degli Ulivi, poiché dopo l'Ascensione si dice che i discepoli ritornano a Gerusalemme dal «monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato». La tradizione ha consacrato questo luogo come Monte dell'Ascensione e la pietà cristiana ha ricordato l'evento erigendo sul sito una basilica.

Sant'Elena vi costruì il primo monumento commemorativo, che fu distrutto dai Persiani nel 614. Fu ricostruito nell'VIII secolo, per essere distrutto nuovamente, ma ricostruito un'altra volta dai crociati. Anche questo fu distrutto, dai maomettani, e fu lasciata solo la struttura ottagonale che racchiude la pietra che portava l'impronta dei piedi di Cristo, che ora è adibita a oratorio.

Il fatto dell'Ascensione non solo è riferito nei passi della Scrittura sopra citati, ma è anche predetto e detto altrove come un fatto accertato. Così, in Gv 6,62, Gesù Cristo chiede ai suoi discepoli: "E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima?" e in Gv 20,17 dice a Maria Maddalena:- "Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro". Ancora, in Ef 4,8-10 e 1 Tm 3,16 si parla dell'Ascensione di Cristo come di un fatto accettato.

I cattolici hanno sempre considerato questo evento, letterale e miracoloso. Ma il dogma ha avuto anche i suoi detrattori. Alcuni se ne sono fatti beffe, paragonando Gesù "volante" alla navicella spaziale Apollo. Questa era una battuta comune tra gli atei negli anni ’70 del secolo scorso. Altri negano del tutto la possibilità dell'evento miracoloso. Altri ancora, interpretano l'ascensione come non letterale ma simbolica... dato che chi si eleva dalla terra non va in paradiso ma va in orbita. Considerando tali critiche, come possono i cattolici difendere la realtà dell'Ascensione di Cristo?

Poiché San Luca è la nostra fonte primaria, come possiamo sapere che ci sta raccontando una storia e non un'allegoria? Ebbene, l'evangelista afferma chiaramente nel prologo del suo Vangelo che la sua intenzione è quella di narrare una storia reale. Inoltre, quando Luca descrive l'ascensione non c'è alcun accenno di abbellimento letterario, il che è davvero strano se non lo intendeva alla lettera. Nel racconto evangelico ci dice semplicemente che Gesù "si staccò da loro e fu portato verso il cielo" (Lc 24,51). Negli Atti scrive che Gesù "fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo" (At 1,9). Freddo, come uno storico serio interessato solo ai fatti, Luca ci racconta semplicemente cosa è successo e basta. È anche degno di nota il fatto che, poiché i racconti dei Vangeli furono scritti solo pochi decenni dopo la crocifissione di Gesù, ci sarebbero stati testimoni oculari di Gesù ancora in vita per correggere od opporsi al racconto di Luca. Ma semplicemente non c'è traccia di tale obiezione.

In effetti, i racconti evangelici sono straordinariamente accurati, e in particolare Luca è uno storico di prim’ordine. Pertanto, quando gli autori del Nuovo Testamento descrivono l'ascensione corporea di Gesù al cielo, indipendentemente dalla fede, abbiamo tutte le ragioni per credere che essi  riportano una storia reale.

A questo punto si pone una questione. Non è difficile capire perché dovremmo celebrare il Venerdì Santo (Gesù espia i nostri peccati sulla croce) o la Domenica di Pasqua (Gesù risorge, vincendo la morte). Ma perché celebrare l'Ascensione? Perché Gesù che lascia la terra è qualcosa da celebrare?

 

È facile fraintendere l'Ascensione, come se Cristo abbandonasse i suoi discepoli. Inoltre, fraintendiamo l’Ascensione se immaginiamo che Gesù stia tornando in cielo, come se avesse mai lasciato il cielo. Come disse sant’Agostino, Gesù "non ha lasciato il cielo quando è disceso tra noi; né si allontanò da noi quando salì di nuovo al cielo".

Se Gesù, nella sua divinità, è sempre stato in cielo, cos'è che è asceso? La sua umanità! E questo è il motivo per cui l’Ascensione è importante. Per molte persone, il cristianesimo è diventato troppo disincarnato, tanto da poterlo considerare come una buona notizia per le anime ma non per i corpi. Questo è un problema, perché il cristianesimo non ha molto senso se il corpo non è fatto per durare per sempre. Dopo tutto, perché Giovanni Paolo II si è molto occupato della "teologia del corpo", e perché ci si prende cura dei corpi dei morti? Perché il cristianesimo è una buona notizia sia per il corpo che per l'anima. Infatti, il Catechismo insegna: «La carne è il cardine della salvezza. Noi crediamo in Dio che è il Creatore della carne; crediamo nel Verbo fatto carne per riscattare la carne; crediamo nella risurrezione della carne, compimento della creazione e della redenzione della carne» (CCC 1015).

Nell'Eden c'era una unione intima tra Dio e la creazione terrena, simboleggiata dal fatto che "il Signore Dio passeggiava nel giardino alla brezza del giorno" (Gn 3,8). Questa unione tra cielo e terra si è rotta con il peccato. La rottura è stata sanata prima attraverso l’Incarnazione (in cui Dio ha assunto l’umanità terrena), poi con la Croce (in cui ha offerto la sua carne per la vita del mondo), poi con la Risurrezione (in cui Cristo è risorto con un corpo glorificato), e poi con l'Ascensione (in cui Cristo è salito fisicamente per insediarsi sul trono celeste). Prima dell’Ascensione, il paradiso era un regno puramente spirituale. Ora non più.

Quello di Gesù Cristo è il primo corpo in cielo, ma non l'ultimo. Subito dopo è seguito dalla madre, motivo per cui si festeggia l'Assunzione. E un giorno, a Dio piacendo, ci saremo anche noi. Per questo, il messaggio dell'angelo nel giorno dell'Ascensione è lungimirante: "Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo" (At 1,11). L'unione tra cielo e terra è iniziata ed è irrevocabile. Il nostro viaggio ora è prepararci affinché quell’unione venga completata in noi e con noi.

 

 Argentino Quintavalle, autore dei libri 

- Apocalisse commento esegetico 

 

- L'Apostolo Paolo e i giudaizzanti – Legge o Vangelo?

  • Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo nel mistero trinitario
  • Il discorso profetico di Gesù (Matteo 24-25)
  • Tutte le generazioni mi chiameranno beata
  • Cattolici e Protestanti a confronto – In difesa della fede

 

(Acquistabili su Amazon)                                                                           

       

54 Ultima modifica il Mercoledì, 08 Maggio 2024 04:11
Argentino Quintavalle

Argentino Quintavalle è studioso biblico ed esperto in Protestantesimo e Giudaismo. Autore del libro “Apocalisse - commento esegetico” (disponibile su Amazon) e specializzato in catechesi per protestanti che desiderano tornare nella Chiesa Cattolica.

Email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Familiarity at the human level makes it difficult to go beyond this in order to be open to the divine dimension. That this son of a carpenter was the Son of God was hard for them to believe [Pope Benedict]
La familiarità sul piano umano rende difficile andare al di là e aprirsi alla dimensione divina. Che questo Figlio di un falegname sia Figlio di Dio è difficile crederlo per loro [Papa Benedetto]
Christ reveals his identity of Messiah, Israel's bridegroom, who came for the betrothal with his people. Those who recognize and welcome him are celebrating. However, he will have to be rejected and killed precisely by his own; at that moment, during his Passion and death, the hour of mourning and fasting will come (Pope Benedict)
Cristo rivela la sua identità di Messia, Sposo d'Israele, venuto per le nozze con il suo popolo. Quelli che lo riconoscono e lo accolgono con fede sono in festa. Egli però dovrà essere rifiutato e ucciso proprio dai suoi: in quel momento, durante la sua passione e la sua morte, verrà l'ora del lutto e del digiuno (Papa Benedetto)
Peter, Andrew, James and John are called while they are fishing, while Matthew, while he is collecting tithes. These are unimportant jobs, Chrysostom comments, "because there is nothing more despicable than the tax collector, and nothing more common than fishing" (In Matth. Hom.: PL 57, 363). Jesus' call, therefore, also reaches people of a low social class while they go about their ordinary work [Pope Benedict]
Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni sono chiamati mentre stanno pescando, Matteo appunto mentre riscuote il tributo. Si tratta di lavori di poco conto – commenta il Crisostomo -  “poiché non c'è nulla di più detestabile del gabelliere e nulla di più comune della pesca” (In Matth. Hom.: PL 57, 363). La chiamata di Gesù giunge dunque anche a persone di basso rango sociale, mentre attendono al loro lavoro ordinario [Papa Benedetto]
For the prodigious and instantaneous healing of the paralytic, the apostle St. Matthew is more sober than the other synoptics, St. Mark and St. Luke. These add broader details, including that of the opening of the roof in the environment where Jesus was, to lower the sick man with his lettuce, given the huge crowd that crowded at the entrance. Evident is the hope of the pitiful companions: they almost want to force Jesus to take care of the unexpected guest and to begin a dialogue with him (Pope Paul VI)
Per la prodigiosa ed istantanea guarigione del paralitico, l’apostolo San Matteo è più sobrio degli altri sinottici, San Marco e San Luca. Questi aggiungono più ampi particolari, tra cui quello dell’avvenuta apertura del tetto nell’ambiente ove si trovava Gesù, per calarvi l’infermo col suo lettuccio, data l’enorme folla che faceva ressa all’entrata. Evidente è la speranza dei pietosi accompagnatori: essi vogliono quasi obbligare Gesù ad occuparsi dell’inatteso ospite e ad iniziare un dialogo con lui (Papa Paolo VI)
The invitation given to Thomas is valid for us as well. We, where do we seek the Risen One? In some special event, in some spectacular or amazing religious manifestation, only in our emotions and feelings? [Pope Francis]
L’invito fatto a Tommaso è valido anche per noi. Noi, dove cerchiamo il Risorto? In qualche evento speciale, in qualche manifestazione religiosa spettacolare o eclatante, unicamente nelle nostre emozioni e sensazioni? [Papa Francesco]
His slumber causes us to wake up. Because to be disciples of Jesus, it is not enough to believe God is there, that he exists, but we must put ourselves out there with him; we must also raise our voice with him. Hear this: we must cry out to him. Prayer is often a cry: “Lord, save me!” (Pope Francis)

duevie.art

don Giuseppe Nespeca

Tel. 333-1329741


Disclaimer

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001.
Le immagini sono tratte da internet, ma se il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione.
L'autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno insindacabilmente rimossi.