Giu 3, 2024 Scritto da 

10a Domenica del Tempo Ordinario (B)

(2Cor 4,13 – 5,1)

2Corinzi 4:13 Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo,

2Corinzi 4:14 convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi.

2Corinzi 4:15 Tutto infatti è per voi, perché la grazia, ancora più abbondante ad opera di un maggior numero, moltiplichi l'inno di lode alla gloria di Dio.

 

Paolo inizia manifestando cosa lo spinge a parlare. Fa la citazione del Sal 115,10 «Ho creduto anche quando dicevo: Sono troppo infelice». Il salmista sottolinea di aver creduto anche quando si trovava nella situazione di dire: «sono troppo infelice», e va avanti dicendo: «ogni uomo è inganno» (Sal 115,11). Anche in quella situazione in cui ho sperimentato che nessuno mi aiuta, ho creduto. Paolo nel salmo che dice: ho creduto «anche quando» dicevo, lo legge: ho creduto, «perciò» ho parlato.

Nella forma originale dell'ebraico c'è una espressione ambigua che può essere sviluppata come causale o come temporale. Il greco l'ha sviluppata come causale, cioè ho creduto «perciò» ho parlato: «sono troppo infelice». Come dire: «sono troppo infelice proprio perché ho creduto». L'aver confidato in Dio mi ha portato in una situazione di sofferenza. Paolo si mette nei panni dell'antico salmista e dice: mi è capitata la stessa cosa, io vivo in quello spirito di fede, anch'io ho creduto e di conseguenza ho parlato. Mi trovo in una situazione di sofferenza proprio perché ho creduto e ho parlato.

Se Paolo fosse rimasto in silenzio, avrebbe evitato i rischi che il suo ministero comportava, ma fede e parola vanno insieme, perché solo quelli che sono convinti della verità del loro messaggio possono permettersi di farlo conoscere. A Corinto non ci sarebbe stata alcuna chiesa se quando Paolo visitò la città fosse rimasto in silenzio.

Succede abitualmente che, quando uno si impegna a essere sincero e a parlare, gliela fanno pagare. È il prezzo della verità; quando uno cerca di essere vero e sincero e cerca di aiutare gli altri alla verità, gliela fanno pagare. Quando uno parla deve accettare le conseguenze di quello che dice. Ho creduto, perciò ho parlato, e quindi sono troppo infelice.

Siamo convinti che Dio, «che ha risuscitato Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui». Paolo qui dice che proprio come il Cristo risorto è glorificato dal Padre, così sarà per i credenti. È un discorso molto concreto. Paolo è assolutamente fermo nella convinzione che Dio gli darà ragione e soddisfazione ponendolo accanto a Gesù, ma «insieme con voi», non contro di voi. Il Padre che è nei cieli, che ha risuscitato Gesù Cristo, risusciterà anche noi. C’è una sola azione: la risurrezione di Cristo; in questa risurrezione il Padre risusciterà ogni altro uomo, anzi la risurrezione di ogni uomo è la continuazione di quell’unico atto compiuto da Dio sul corpo di Gesù Cristo.

Noi non saremo separati da Cristo, saremo con Cristo. Questa sarà la nostra gioia eterna, il nostro gaudio che non conoscerà mai fine. Paolo altro non attende che questo momento, che sarà il momento della vittoria sulla morte. Vivere per questa fede per Paolo significa spendere la vita perché tutti gli uomini possano venire a conoscenza di questa verità, perché anche loro ne facciano il principio della loro vita e la regola della loro esistenza terrena.

Su questo penso dovremmo impegnarci un po’ di più tutti quanti. Sia a compiere la risurrezione di  Cristo in noi attraverso la santità della vita; sia utilizzando le nostre energie per invitare ogni uomo a lasciarsi anche lui conquistare da questa fede nella risurrezione di Gesù Cristo. Ha valore solo quella vita che è riportata in questo principio.

«Tutto infatti è per voi, perché la grazia, ancora più abbondante ad opera di un maggior numero, moltiplichi l'inno di lode alla gloria di Dio». Tutto è per i  discepoli di Gesù, tutto avviene in loro favore, tutto si compie perché loro possano crescere ed abbondare nella verità della salvezza. Occorre però che il discepolo di Gesù sappia sempre discernere i segni, li sappia leggere e interpretare; sappia scoprire in essi la verità che Dio vi immette. Se colui al quale la grazia viene data, la sa discernere e accogliere, si innalza dal suo cuore un inno di lode per il Signore, un inno che celebra e magnifica la gloria di Dio.

Quello che Paolo vuole farci comprendere è questo: il dovere di innalzare l’inno per la glorificazione del Padre non deve essere di uno solo, deve essere sia di chi è stato strumento per il  dono della grazia, sia di colui che la grazia ha ricevuto. Gli uni e gli altri devono glorificare il Signore, devono benedirlo ed esaltarlo.

Siamo tutti come in un’unica cordata, legati l’uno all’altro, camminanti sull’unica strada che porta alla vita eterna, perché la grazia data agli uni si trasmetta agli altri e cresca il rendimento di grazie alla gloria di Dio.  

 

 Argentino Quintavalle, autore dei libri 

- Apocalisse commento esegetico 

- L'Apostolo Paolo e i giudaizzanti – Legge o Vangelo?

  • Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo nel mistero trinitario
  • Il discorso profetico di Gesù (Matteo 24-25)
  • Tutte le generazioni mi chiameranno beata
  • Cattolici e Protestanti a confronto – In difesa della fede

 

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60 Ultima modifica il Lunedì, 03 Giugno 2024 20:10
Argentino Quintavalle

Argentino Quintavalle è studioso biblico ed esperto in Protestantesimo e Giudaismo. Autore del libro “Apocalisse - commento esegetico” (disponibile su Amazon) e specializzato in catechesi per protestanti che desiderano tornare nella Chiesa Cattolica.

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Familiarity at the human level makes it difficult to go beyond this in order to be open to the divine dimension. That this son of a carpenter was the Son of God was hard for them to believe [Pope Benedict]
La familiarità sul piano umano rende difficile andare al di là e aprirsi alla dimensione divina. Che questo Figlio di un falegname sia Figlio di Dio è difficile crederlo per loro [Papa Benedetto]
Christ reveals his identity of Messiah, Israel's bridegroom, who came for the betrothal with his people. Those who recognize and welcome him are celebrating. However, he will have to be rejected and killed precisely by his own; at that moment, during his Passion and death, the hour of mourning and fasting will come (Pope Benedict)
Cristo rivela la sua identità di Messia, Sposo d'Israele, venuto per le nozze con il suo popolo. Quelli che lo riconoscono e lo accolgono con fede sono in festa. Egli però dovrà essere rifiutato e ucciso proprio dai suoi: in quel momento, durante la sua passione e la sua morte, verrà l'ora del lutto e del digiuno (Papa Benedetto)
Peter, Andrew, James and John are called while they are fishing, while Matthew, while he is collecting tithes. These are unimportant jobs, Chrysostom comments, "because there is nothing more despicable than the tax collector, and nothing more common than fishing" (In Matth. Hom.: PL 57, 363). Jesus' call, therefore, also reaches people of a low social class while they go about their ordinary work [Pope Benedict]
Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni sono chiamati mentre stanno pescando, Matteo appunto mentre riscuote il tributo. Si tratta di lavori di poco conto – commenta il Crisostomo -  “poiché non c'è nulla di più detestabile del gabelliere e nulla di più comune della pesca” (In Matth. Hom.: PL 57, 363). La chiamata di Gesù giunge dunque anche a persone di basso rango sociale, mentre attendono al loro lavoro ordinario [Papa Benedetto]
For the prodigious and instantaneous healing of the paralytic, the apostle St. Matthew is more sober than the other synoptics, St. Mark and St. Luke. These add broader details, including that of the opening of the roof in the environment where Jesus was, to lower the sick man with his lettuce, given the huge crowd that crowded at the entrance. Evident is the hope of the pitiful companions: they almost want to force Jesus to take care of the unexpected guest and to begin a dialogue with him (Pope Paul VI)
Per la prodigiosa ed istantanea guarigione del paralitico, l’apostolo San Matteo è più sobrio degli altri sinottici, San Marco e San Luca. Questi aggiungono più ampi particolari, tra cui quello dell’avvenuta apertura del tetto nell’ambiente ove si trovava Gesù, per calarvi l’infermo col suo lettuccio, data l’enorme folla che faceva ressa all’entrata. Evidente è la speranza dei pietosi accompagnatori: essi vogliono quasi obbligare Gesù ad occuparsi dell’inatteso ospite e ad iniziare un dialogo con lui (Papa Paolo VI)
The invitation given to Thomas is valid for us as well. We, where do we seek the Risen One? In some special event, in some spectacular or amazing religious manifestation, only in our emotions and feelings? [Pope Francis]
L’invito fatto a Tommaso è valido anche per noi. Noi, dove cerchiamo il Risorto? In qualche evento speciale, in qualche manifestazione religiosa spettacolare o eclatante, unicamente nelle nostre emozioni e sensazioni? [Papa Francesco]
His slumber causes us to wake up. Because to be disciples of Jesus, it is not enough to believe God is there, that he exists, but we must put ourselves out there with him; we must also raise our voice with him. Hear this: we must cry out to him. Prayer is often a cry: “Lord, save me!” (Pope Francis)

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don Giuseppe Nespeca

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