Apr 8, 2024 Scritto da 

3a Domenica di Pasqua

Sal 4

Salmi 4:1 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Salmo.

Di Davide.

Salmi 4:2 Quando ti invoco, rispondimi, Dio, mia giustizia:

dalle angosce mi hai liberato;

pietà di me, ascolta la mia preghiera.

Salmi 4:3 Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore?

Perché amate cose vane e cercate la menzogna?

Salmi 4:9 In pace mi corico e subito mi addormento:

tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare.

 

«Al maestro del coro» traduce l'ebraico “lamnaṣṣiḥa“ (“per il direttore del coro”). La parola "menaṣṣiḥa" indica qualcuno che è preminente, che sovrasta altri, che è superiore. Infatti San Gerolamo, che conosceva bene l'ebraico, lo tradusse nella Vulgata con «victori», vincitore. «Al vincitore»: a colui che è capace e degno di vincere, a colui la cui vittoria è una vittoria eterna.

«Strumenti a corda» traduce l'ebraico "negînôt", cioè il cantico è accompagnato con strumenti a corda. Negînôt deriva da "nagan", battere, colpire, e questo colpire è stato associato al colpire le stringhe di alcuni strumenti musicali, come le arpe e le cetre, che a loro volta sono rappresentative della profezia, come è detto: «Ora cercatemi un suonatore di cetra. Mentre il suonatore arpeggiava, cantando, la mano del Signore fu sopra Eliseo» (2 Re 3,15). Ma c'è un significato ancora più profondo. Si può riferire al "colpire" dell’afflizione o al "colpire" con le parole. Infatti, è proprio così che viene associato in Lam 3,63: «Io sono la loro beffarda canzone [neggînātām, colpire con parole]». In tutti i Salmi negînôt c’è una nota di liberazione da colpi ricevuti. Forse è per questo che nel Nuovo Testamento ci viene detto di cantare i Salmi con l’accompagnamento del “cuore”. Quando cantiamo i Salmi dobbiamo «tirare» le corde del nostro cuore: «intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore» (Ef 5,19).

Non dimentichiamo che i salmi si possono leggere e intendere a tre diversi livelli: o riferiti al salmista, o riferiti a Cristo, o riferiti ad ogni uomo che vuol essere fatto simile al Figlio di Dio. A secondo dei casi apparirà più appropriata l’una o l’altra interpretazione, a volte tutte sono giustificate e possono stare insieme. 

Questo salmo, è un salmo della sera, il salmo che si recita prima di addormentarsi, come dimostra il v. 9.

Due sono gli interlocutori: l’Io del salmista e Dio "mia giustizia", espressione che nel linguaggio biblico significa salvezza, liberazione e speranza. Non solo il salmista, ma chi invoca è anche ognuno che ha posto la sua fede in Dio Salvatore. Ogni credente può dire: ‘Dio mia giustizia’. Giustizia ‘mia’ non in quanto mi appartiene di fatto e di diritto, ma mia nel senso che l’accolgo, la recepisco, la faccio mia poiché mi è donata. Il Dio “della mia giustizia” è il Dio che mi rende giusto, ma anche il Dio che mi fa giustizia. Non è l’uomo che deve farsi giustizia da sé. Deve sempre chiedere al Signore che gli faccia giustizia.

«Dalle angosce mi hai liberato». Le angosce da cui l’orante si sente liberato, sono paragonate a un carcere entro cui l’uomo si sente rinchiuso. Come Davide si sente incoraggiato pensando al fatto che Dio già tante volte lo ha aiutato, liberandolo, quando era stretto nella morsa delle difficoltà, così ogni uomo pio riconosce che il Signore nell’angoscia già gli ha dato sollievo. Prima di coricarsi il salmista pone davanti al Signore gli eventi della giornata che ha trascorso. Lo invoca, gli chiede di avere pietà, compassione, gli chiede di rispondere alla sua supplica sapendo che può chiedere questo perché ha già conosciuto la liberazione, perché già in passato è stato liberato dalle sue sofferenze.

Quando troviamo la parola «angoscia» nel salterio, significa "avere il respiro affannoso". L'angoscia è proprio quella di chi non ha più respiro. Allora, il contrario è essere liberati, uscire dall'affanno.

Il Signore gli è venuto in aiuto liberandolo dalle angosce, allargandogli il cuore con la speranza, ma rimane ancora nel pericolo di essere travolto dagli ingiusti e chiede a Dio che esaudisca la sua preghiera. Per questo lo prega, invocando pietà. Quando l’uomo pio invoca pietà, vuole che il Signore ascolti la sua preghiera. Non vuole che la sua preghiera sia inascoltata. Questo desiderio di ascolto deve essere forte nell’uomo pio, perché è questo desiderio che rende vera la sua preghiera.

Non solo si deve pregare. Si deve pregare con un forte desiderio, una convinta volontà di voler essere ascoltati. A che serve pregare per non essere ascoltati - perché si è pregato senza convincimento, desiderio, volontà di essere ascoltati?

«Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore? Perché amate cose vane e cercate la menzogna?». Mentre Davide è in preghiera dinanzi a Dio, egli si rivolge ai suoi nemici, che immagina siano radunati di fronte a lui. Storicamente, si riferisce alla ribellione di Assalonne e dei suoi congiurati. Davide metaforicamente si rivolge a loro accusandoli di disonorare la dignità regale ch'egli aveva ricevuto da Dio.

Duro è il cuore dell’uomo, reso pesante dal peccato. Fino a quando, o uomini, sarete insensibili alla voce di Dio? Ogni uomo deve sapere che c’è un tempo stabilito anche per il male. Dio ha posto un limite per ogni cosa. Gli uomini devono sapere che non potranno fare il male per sempre, né per sempre potranno amare cose vane e neanche per sempre potranno cercare la menzogna. Viene il giorno in cui tutto questo finisce. Finisce perché Dio interverrà nella loro vita e li travolgerà.

Perché gli uomini amano ciò che è vano, e destinato a perire? E perché cercano la menzogna e non la verità? Chi ama cose vane, chi cerca la menzogna, è l’empio; colui nel cui cuore Dio non abita. L’empio è avvisato. C’è un quando in cui lui potrà fare e un quando in cui lui non potrà più fare il male. Il tempo è sempre nelle mani del Signore, non dell’uomo. Signore del tempo è solo uno: Dio. 

 

 

 Argentino Quintavalle, autore dei libri 

- Apocalisse commento esegetico 

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Argentino Quintavalle

Argentino Quintavalle è studioso biblico ed esperto in Protestantesimo e Giudaismo. Autore del libro “Apocalisse - commento esegetico” (disponibile su Amazon) e specializzato in catechesi per protestanti che desiderano tornare nella Chiesa Cattolica.

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Familiarity at the human level makes it difficult to go beyond this in order to be open to the divine dimension. That this son of a carpenter was the Son of God was hard for them to believe [Pope Benedict]
La familiarità sul piano umano rende difficile andare al di là e aprirsi alla dimensione divina. Che questo Figlio di un falegname sia Figlio di Dio è difficile crederlo per loro [Papa Benedetto]
Christ reveals his identity of Messiah, Israel's bridegroom, who came for the betrothal with his people. Those who recognize and welcome him are celebrating. However, he will have to be rejected and killed precisely by his own; at that moment, during his Passion and death, the hour of mourning and fasting will come (Pope Benedict)
Cristo rivela la sua identità di Messia, Sposo d'Israele, venuto per le nozze con il suo popolo. Quelli che lo riconoscono e lo accolgono con fede sono in festa. Egli però dovrà essere rifiutato e ucciso proprio dai suoi: in quel momento, durante la sua passione e la sua morte, verrà l'ora del lutto e del digiuno (Papa Benedetto)
Peter, Andrew, James and John are called while they are fishing, while Matthew, while he is collecting tithes. These are unimportant jobs, Chrysostom comments, "because there is nothing more despicable than the tax collector, and nothing more common than fishing" (In Matth. Hom.: PL 57, 363). Jesus' call, therefore, also reaches people of a low social class while they go about their ordinary work [Pope Benedict]
Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni sono chiamati mentre stanno pescando, Matteo appunto mentre riscuote il tributo. Si tratta di lavori di poco conto – commenta il Crisostomo -  “poiché non c'è nulla di più detestabile del gabelliere e nulla di più comune della pesca” (In Matth. Hom.: PL 57, 363). La chiamata di Gesù giunge dunque anche a persone di basso rango sociale, mentre attendono al loro lavoro ordinario [Papa Benedetto]
For the prodigious and instantaneous healing of the paralytic, the apostle St. Matthew is more sober than the other synoptics, St. Mark and St. Luke. These add broader details, including that of the opening of the roof in the environment where Jesus was, to lower the sick man with his lettuce, given the huge crowd that crowded at the entrance. Evident is the hope of the pitiful companions: they almost want to force Jesus to take care of the unexpected guest and to begin a dialogue with him (Pope Paul VI)
Per la prodigiosa ed istantanea guarigione del paralitico, l’apostolo San Matteo è più sobrio degli altri sinottici, San Marco e San Luca. Questi aggiungono più ampi particolari, tra cui quello dell’avvenuta apertura del tetto nell’ambiente ove si trovava Gesù, per calarvi l’infermo col suo lettuccio, data l’enorme folla che faceva ressa all’entrata. Evidente è la speranza dei pietosi accompagnatori: essi vogliono quasi obbligare Gesù ad occuparsi dell’inatteso ospite e ad iniziare un dialogo con lui (Papa Paolo VI)
The invitation given to Thomas is valid for us as well. We, where do we seek the Risen One? In some special event, in some spectacular or amazing religious manifestation, only in our emotions and feelings? [Pope Francis]
L’invito fatto a Tommaso è valido anche per noi. Noi, dove cerchiamo il Risorto? In qualche evento speciale, in qualche manifestazione religiosa spettacolare o eclatante, unicamente nelle nostre emozioni e sensazioni? [Papa Francesco]
His slumber causes us to wake up. Because to be disciples of Jesus, it is not enough to believe God is there, that he exists, but we must put ourselves out there with him; we must also raise our voice with him. Hear this: we must cry out to him. Prayer is often a cry: “Lord, save me!” (Pope Francis)

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don Giuseppe Nespeca

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