Sal 4
Salmi 4:1 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Salmo.
Di Davide.
Salmi 4:2 Quando ti invoco, rispondimi, Dio, mia giustizia:
dalle angosce mi hai liberato;
pietà di me, ascolta la mia preghiera.
Salmi 4:3 Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore?
Perché amate cose vane e cercate la menzogna?
Salmi 4:9 In pace mi corico e subito mi addormento:
tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare.
«Al maestro del coro» traduce l'ebraico “lamnaṣṣiḥa“ (“per il direttore del coro”). La parola "menaṣṣiḥa" indica qualcuno che è preminente, che sovrasta altri, che è superiore. Infatti San Gerolamo, che conosceva bene l'ebraico, lo tradusse nella Vulgata con «victori», vincitore. «Al vincitore»: a colui che è capace e degno di vincere, a colui la cui vittoria è una vittoria eterna.
«Strumenti a corda» traduce l'ebraico "negînôt", cioè il cantico è accompagnato con strumenti a corda. Negînôt deriva da "nagan", battere, colpire, e questo colpire è stato associato al colpire le stringhe di alcuni strumenti musicali, come le arpe e le cetre, che a loro volta sono rappresentative della profezia, come è detto: «Ora cercatemi un suonatore di cetra. Mentre il suonatore arpeggiava, cantando, la mano del Signore fu sopra Eliseo» (2 Re 3,15). Ma c'è un significato ancora più profondo. Si può riferire al "colpire" dell’afflizione o al "colpire" con le parole. Infatti, è proprio così che viene associato in Lam 3,63: «Io sono la loro beffarda canzone [neggînātām, colpire con parole]». In tutti i Salmi negînôt c’è una nota di liberazione da colpi ricevuti. Forse è per questo che nel Nuovo Testamento ci viene detto di cantare i Salmi con l’accompagnamento del “cuore”. Quando cantiamo i Salmi dobbiamo «tirare» le corde del nostro cuore: «intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore» (Ef 5,19).
Non dimentichiamo che i salmi si possono leggere e intendere a tre diversi livelli: o riferiti al salmista, o riferiti a Cristo, o riferiti ad ogni uomo che vuol essere fatto simile al Figlio di Dio. A secondo dei casi apparirà più appropriata l’una o l’altra interpretazione, a volte tutte sono giustificate e possono stare insieme.
Questo salmo, è un salmo della sera, il salmo che si recita prima di addormentarsi, come dimostra il v. 9.
Due sono gli interlocutori: l’Io del salmista e Dio "mia giustizia", espressione che nel linguaggio biblico significa salvezza, liberazione e speranza. Non solo il salmista, ma chi invoca è anche ognuno che ha posto la sua fede in Dio Salvatore. Ogni credente può dire: ‘Dio mia giustizia’. Giustizia ‘mia’ non in quanto mi appartiene di fatto e di diritto, ma mia nel senso che l’accolgo, la recepisco, la faccio mia poiché mi è donata. Il Dio “della mia giustizia” è il Dio che mi rende giusto, ma anche il Dio che mi fa giustizia. Non è l’uomo che deve farsi giustizia da sé. Deve sempre chiedere al Signore che gli faccia giustizia.
«Dalle angosce mi hai liberato». Le angosce da cui l’orante si sente liberato, sono paragonate a un carcere entro cui l’uomo si sente rinchiuso. Come Davide si sente incoraggiato pensando al fatto che Dio già tante volte lo ha aiutato, liberandolo, quando era stretto nella morsa delle difficoltà, così ogni uomo pio riconosce che il Signore nell’angoscia già gli ha dato sollievo. Prima di coricarsi il salmista pone davanti al Signore gli eventi della giornata che ha trascorso. Lo invoca, gli chiede di avere pietà, compassione, gli chiede di rispondere alla sua supplica sapendo che può chiedere questo perché ha già conosciuto la liberazione, perché già in passato è stato liberato dalle sue sofferenze.
Quando troviamo la parola «angoscia» nel salterio, significa "avere il respiro affannoso". L'angoscia è proprio quella di chi non ha più respiro. Allora, il contrario è essere liberati, uscire dall'affanno.
Il Signore gli è venuto in aiuto liberandolo dalle angosce, allargandogli il cuore con la speranza, ma rimane ancora nel pericolo di essere travolto dagli ingiusti e chiede a Dio che esaudisca la sua preghiera. Per questo lo prega, invocando pietà. Quando l’uomo pio invoca pietà, vuole che il Signore ascolti la sua preghiera. Non vuole che la sua preghiera sia inascoltata. Questo desiderio di ascolto deve essere forte nell’uomo pio, perché è questo desiderio che rende vera la sua preghiera.
Non solo si deve pregare. Si deve pregare con un forte desiderio, una convinta volontà di voler essere ascoltati. A che serve pregare per non essere ascoltati - perché si è pregato senza convincimento, desiderio, volontà di essere ascoltati?
«Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore? Perché amate cose vane e cercate la menzogna?». Mentre Davide è in preghiera dinanzi a Dio, egli si rivolge ai suoi nemici, che immagina siano radunati di fronte a lui. Storicamente, si riferisce alla ribellione di Assalonne e dei suoi congiurati. Davide metaforicamente si rivolge a loro accusandoli di disonorare la dignità regale ch'egli aveva ricevuto da Dio.
Duro è il cuore dell’uomo, reso pesante dal peccato. Fino a quando, o uomini, sarete insensibili alla voce di Dio? Ogni uomo deve sapere che c’è un tempo stabilito anche per il male. Dio ha posto un limite per ogni cosa. Gli uomini devono sapere che non potranno fare il male per sempre, né per sempre potranno amare cose vane e neanche per sempre potranno cercare la menzogna. Viene il giorno in cui tutto questo finisce. Finisce perché Dio interverrà nella loro vita e li travolgerà.
Perché gli uomini amano ciò che è vano, e destinato a perire? E perché cercano la menzogna e non la verità? Chi ama cose vane, chi cerca la menzogna, è l’empio; colui nel cui cuore Dio non abita. L’empio è avvisato. C’è un quando in cui lui potrà fare e un quando in cui lui non potrà più fare il male. Il tempo è sempre nelle mani del Signore, non dell’uomo. Signore del tempo è solo uno: Dio.
Argentino Quintavalle, autore dei libri
- Apocalisse – commento esegetico
- L'Apostolo Paolo e i giudaizzanti – Legge o Vangelo?
- Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo nel mistero trinitario
- Il discorso profetico di Gesù (Matteo 24-25)
- Tutte le generazioni mi chiameranno beata
(Acquistabili su Amazon)