Lug 21, 2025 Scritto da 

Cosa può fare Gesù di fronte alla morte?

Il Signore della Vita (o il segno pallido)

Gv 11,19-27 (1-45)

 

L’evento della morte sconcerta, e quella di un amico di Dio in comunità [Betania] forse accentua gli interrogativi sul senso del nostro credere e impegnarci a fondo.

Per quale motivo nel momento del massimo bisogno, il Signore lascia che cadiamo? Perché sembra non esserci (v.21)?

Lasciando morire anche i suoi più cari amici, Gesù ci educa: non è sua intenzione procrastinare l’esistenza biologica (vv.14-15), né semplicemente migliorarla un pochino.

Eterna [nei Vangeli, la stessa Vita dell’Eterno: Zoè aiònios] non è questa forma di vita [nei Vangeli: Bìos - magari potenziata] bensì solo i suoi tempi dell’amore forte.

Il Mondo Definitivo non interferisce con il decorso naturale.

Per questo motivo il Signore non entra nel “villaggio” dove altri sono andati a consolare e fare le condoglianze.

Vuole che Maria esca dalla casa dove tutti piangono disperati e porgono cordoglio funebre - come se tutto fosse finito.

Intende tirarci fuori dal “piccolo borgo” dove si crede che la fine terrena possa essere insensatamente solo dilazionata, fino al sepolcro senza futuro.

La naturale commozione per il distacco non trattiene le lacrime, che spontaneamente «scorrono dagli occhi, scivolano giù» [dakryein-edakrysen].

L’emozione non produce un pianto scomposto e urlato [klaiein] come quello inconsolabile dei giudei [vv.33.35 testo greco; la traduzione italiana fa confusione].

Nessun commiato. Per questo motivo, segue l’ordine di togliere la pietra che a quel tempo chiudeva le tombe (v.39).

Il forte richiamo è assolutamente imperativo: i ‘defunti’ non sono ‘morti’, come credono le religioni antiche; la loro vita prosegue.

 

«Lazzaro, qui fuori!» [v.43 testo greco]: è il grido della vittoria della vita

Nell’avventura di Fede in Cristo scopriamo che la vita non ha pietre sopra. Basta, piangere le situazioni mortifere, e i “morti”!

L’appello che il Signore fa è che non esiste un mondo di scomparsi, ben separati da noi; a se stante, privo di comunicazione con l’attuale.

Le credenze arcaiche immaginavano infatti che l’Ade o lo Sheôl fosse una grotta buia, intrisa di nebbia, qua e là popolata di larve inconsistenti e vaganti.

Il mondo dei vivi non è separato da quello dei defunti.

«Lazzaro si è addormentato» (v.11), ossia: non è un decaduto, perché gli uomini non muoiono. Essi passano dalla vita creaturale [bìos] alla Vita piena [Zoè].

Il defunto ha lasciato questo mondo ed è entrato nel mondo di Dio, ri-Nato e generato al suo essere autentico, completo, definitivo.

Quindi: «Scioglietelo e lasciatelo andare!».

Insomma, Lazzaro non è semplicemente finito nella fossa, né ben rianimato da Cristo egli si ripresenta in questa forma di vita per un altro tratto… inesorabilmente segnato dal limite.

Nel racconto, infatti, mentre tutti vanno verso Gesù, Lazzaro no.

Non è questo ciò che Gesù può fare di fronte alla morte. Egli non immortala questa condizione, altrimenti l’esistenza continuerebbe ad essere un’inutile fuga dall’appuntamento decisivo.

Ed è ora di finirla di piangere la persona cara: «defunta», non ‘morta’.

Non dobbiamo trattenerla con visite ossessive, memorie tormentate, talismani, condoglianze: lasciamo che esista felice nella sua nuova condizione!

Vita per noi e Vita per coloro che sono già fioriti nel mondo della Pace di Dio - dove  si vive appieno: gli uni con gli altri e gli uni per gli altri.

 

 

[Ss. Marta, Maria e Lazzaro, 29 luglio]

299 Ultima modifica il Martedì, 29 Luglio 2025 12:30
don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

Simon, a Pharisee and rich 'notable' of the city, holds a banquet in his house in honour of Jesus. Unexpectedly from the back of the room enters a guest who was neither invited nor expected […] (Pope Benedict)
Simone, fariseo e ricco “notabile” della città, tiene in casa sua un banchetto in onore di Gesù. Inaspettatamente dal fondo della sala entra un’ospite non invitata né prevista […] (Papa Benedetto)
«The Russian mystics of the first centuries of the Church gave advice to their disciples, the young monks: in the moment of spiritual turmoil take refuge under the mantle of the holy Mother of God». Then «the West took this advice and made the first Marian antiphon “Sub tuum Praesidium”: under your cloak, in your custody, O Mother, we are sure there» (Pope Francis)
«I mistici russi dei primi secoli della Chiesa davano un consiglio ai loro discepoli, i giovani monaci: nel momento delle turbolenze spirituali rifugiatevi sotto il manto della santa Madre di Dio». Poi «l’occidente ha preso questo consiglio e ha fatto la prima antifona mariana “Sub tuum praesidium”: sotto il tuo mantello, sotto la tua custodia, o Madre, lì siamo sicuri» (Papa Francesco)
The Cross of Jesus is our one true hope! That is why the Church “exalts” the Holy Cross, and why we Christians bless ourselves with the sign of the cross. That is, we don’t exalt crosses, but the glorious Cross of Christ, the sign of God’s immense love, the sign of our salvation and path toward the Resurrection. This is our hope (Pope Francis)
La Croce di Gesù è la nostra unica vera speranza! Ecco perché la Chiesa “esalta” la santa Croce, ed ecco perché noi cristiani benediciamo con il segno della croce. Cioè, noi non esaltiamo le croci, ma la Croce gloriosa di Gesù, segno dell’amore immenso di Dio, segno della nostra salvezza e cammino verso la Risurrezione. E questa è la nostra speranza (Papa Francesco)
The basis of Christian construction is listening to and the fulfilment of the word of Christ (Pope John Paul II)
Alla base della costruzione cristiana c’è l’ascolto e il compimento della parola di Cristo (Papa Giovanni Paolo II)
«Rebuke the wise and he will love you for it. Be open with the wise, he grows wiser still; teach the upright, he will gain yet more» (Prov 9:8ff)
«Rimprovera il saggio ed egli ti sarà grato. Dà consigli al saggio e diventerà ancora più saggio; istruisci il giusto ed egli aumenterà il sapere» (Pr 9,8s)
These divisions are seen in the relationships between individuals and groups, and also at the level of larger groups: nations against nations and blocs of opposing countries in a headlong quest for domination [Reconciliatio et Paenitentia n.2]
Queste divisioni si manifestano nei rapporti fra le persone e fra i gruppi, ma anche a livello delle più vaste collettività: nazioni contro nazioni, e blocchi di paesi contrapposti, in un'affannosa ricerca di egemonia [Reconciliatio et Paenitentia n.2]
But the words of Jesus may seem strange. It is strange that Jesus exalts those whom the world generally regards as weak. He says to them, “Blessed are you who seem to be losers, because you are the true winners: the kingdom of heaven is yours!” Spoken by him who is “gentle and humble in heart”, these words present a challenge (Pope John Paul II)
È strano che Gesù esalti coloro che il mondo considera in generale dei deboli. Dice loro: “Beati voi che sembrate perdenti, perché siete i veri vincitori: vostro è il Regno dei Cieli!”. Dette da lui che è “mite e umile di cuore”, queste parole  lanciano una sfida (Papa Giovanni Paolo II)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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