Mag 27, 2025 Scritto da 

Testamento in preghiera: Mistica dell’Uno (contromano)

La vita reale in Gesù - il condannato per aver vissuto controcorrente

(Gv 17,11b-19)

 

In Asia Minore si prendevano facilmente di mira le fraternità dei figli di Dio - innocue, eppure considerate una bomba per quel sistema.

Mondo il quale non voleva che qualsivoglia verità alternativa entrasse nel suo immaginario.

Immesse nella morte-risurrezione del Cristo, le comunità di Fede vivevano come una grande famiglia, unita nella carità e comprensione vicendevole - non secondo obblighi sociali già configurati.

Nelle chiese si percepiva il calore dei rapporti fraterni: un nucleo di società alternativa a quella dell’impero, che all’orizzonte del suo universo ben gestito escludeva l’accesso di umili e bisognosi.

La Fede giocava al limite.

In tale contesto, Gesù chiede al Padre un’intima custodia dei credenti, consacrati in Lui (vv.11-13.17.19)... non per toglierli dalle tribolazioni, bensì per l’evangelizzazione.

Procedendo il cammino di Esodo nei suoi, e immergendosi nelle situazioni, la sua Persona, Parola e vicenda prolungava l’atto gesuano della consacrazione del mondo [secondo categorie semitiche].

Non una sorta di protezione di sorelle e fratelli, alla stessa maniera d’una divinità pagana, ma per vivere la pienezza delle Beatitudini.

Tutto ciò, nell’arco di un discernimento profondo, e capacità d’azione incisiva - indotta dal clima fraterno e dal senso di approvazione divino, senza più diktat esterni.

Era il “potere” del «Nome» (vv.11-12): la realtà del nuovo Volto dell’Altissimo, come svelato nella vicenda problematica del Figlio.

Energia primordiale, intima ed empatica, che nei medesimi termini gloriosi e paradossali investiva i discepoli, chiamati a manifestare la condizione divina; diventati ‘come Cristo’.

Persino di fronte alle fatiche, a beffe e ripulse altrui, nell’amore scambievole vissuto in comunità, nella convivialità delle differenze di fedeli e assemblee, si manifestava la terapia e il rilancio di Dio.

Il Padre si svelava amore imprevedibile, proprio nella manifestazione di questa ‘Unità’.

Ma anche la presenza di Gesù non riuscì a proteggere Giuda dall’autodistruzione.

Il suo caso è un risultato speciale, proprio perché non ha avuto fiducia nell’amore e nella Parola della Vita.

Vittima d’influsso e calcolo di false guide esterne.

Qui si spiega l’esclusione del «mondo» dalla preghiera di Gesù (v.9).

 

Gesù promette una gioia contromano: la felicità autentica, la letizia delle radicali ‘differenze’.

Non l’allegria garantita dall’ambiente opulento e dispersivo dell’emporio cosmopolita di riferimento in Gv: Efeso [soprattutto del porto e dell’Artemision].

Cristo non desiderava assicurare l’ilare frenesia d’una religiosità contaminata da ambivalenze e tornaconti.

«Custodire nel Nome» (v.11) avrebbe dovuto essere: avere accesso al Padre, nel Figlio; proprio nel Gratis e nella cruda esperienza del figlio di falegname, così vessato dalle autorità.

In Lui - irradiando la sua eccentricità, trasparenza, e disinteresse - costruire Unità.

Solo nella consapevolezza di tale semenza e concatenazione intima, i discepoli potevano dedicare la vita a testimoniare Altre convinzioni - pur in clima d’intimidazione sociale.

 

Gesù ha trasformato la sua preoccupazione in preghiera.

 

 

[Mercoledì 7.a sett. di Pasqua, 4 giugno 2025]

515 Ultima modifica il Mercoledì, 04 Giugno 2025 12:01
don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

Without love, even the most important activities lose their value and give no joy. Without a profound meaning, all our activities are reduced to sterile and unorganised activism (Pope Benedict)
Senza amore, anche le attività più importanti perdono di valore, e non danno gioia. Senza un significato profondo, tutto il nostro fare si riduce ad attivismo sterile e disordinato (Papa Benedetto)
In reality, an abstract, distant god is more comfortable, one that doesn’t get himself involved in situations and who accepts a faith that is far from life, from problems, from society. Or we would even like to believe in a ‘special effects’ god (Pope Francis)
In realtà, è più comodo un dio astratto, distante, che non si immischia nelle situazioni e che accetta una fede lontana dalla vita, dai problemi, dalla società. Oppure ci piace credere a un dio “dagli effetti speciali” (Papa Francesco)
It is as though you were given a parcel with a gift inside and, rather than going to open the gift, you look only at the paper it is wrapped in: only appearances, the form, and not the core of the grace, of the gift that is given! (Pope Francis)
È come se a te regalassero un pacchetto con dentro un dono e tu, invece di andare a cercare il dono, guardi soltanto la carta nel quale è incartato: soltanto le apparenze, la forma, e non il nocciolo della grazia, del dono che viene dato! (Papa Francesco)
The Evangelists Matthew and Luke (cf. Mt 11:25-30 and Lk 10:21-22) have handed down to us a “jewel” of Jesus’ prayer that is often called the Cry of Exultation or the Cry of Messianic Exultation. It is a prayer of thanksgiving and praise [Pope Benedict]
Gli evangelisti Matteo e Luca (cfr Mt 11,25-30 e Lc 10, 21-22) ci hanno tramandato un «gioiello» della preghiera di Gesù, che spesso viene chiamato Inno di giubilo o Inno di giubilo messianico. Si tratta di una preghiera di riconoscenza e di lode [Papa Benedetto]
It may have been a moment of disillusionment, of that extreme disillusionment and the perception of his own failure. But at that instant of sadness, in that dark instant Francis prays. How does he pray? “Praised be You, my Lord…”. He prays by giving praise [Pope Francis]
Potrebbe essere il momento della delusione, di quella delusione estrema e della percezione del proprio fallimento. Ma Francesco in quell’istante di tristezza, in quell’istante buio prega. Come prega? “Laudato si’, mi Signore…”. Prega lodando [Papa Francesco]
The Lord has our good at heart, that is, that every person should have life, and that especially the "least" of his children may have access to the banquet he has prepared for all (Pope Benedict)
Al Signore sta a cuore il nostro bene, cioè che ogni uomo abbia la vita, e che specialmente i suoi figli più "piccoli" possano accedere al banchetto che lui ha preparato per tutti (Papa Benedetto)
As the cross can be reduced to being an ornament, “to carry the cross” can become just a manner of speaking (John Paul II)
Come la croce può ridursi ad oggetto ornamentale, così "portare la croce" può diventare un modo di dire (Giovanni Paolo II)
Without love, even the most important activities lose their value and give no joy. Without a profound meaning, all our activities are reduced to sterile and unorganised activism (Pope Benedict)
Senza amore, anche le attività più importanti perdono di valore, e non danno gioia. Senza un significato profondo, tutto il nostro fare si riduce ad attivismo sterile e disordinato (Papa Benedetto)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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