Mag 8, 2025 Scritto da 

La fine dell’invisibilità di Dio

L’altra Via nella Chiesa ministeriale

(Gv 14,1-6)

 

«Non si turbi il vostro cuore. Credete in Dio e credete in me» (v.1).

Gesù invita alla Fede in Lui perché condannato come peccatore, squilibrato e maledetto, proprio dai maestri delle cose di Dio.

La sua proposta di cammino si distacca dalle trame illusorie della religione priva di Esodo.

I discepoli devono imparare a vivere la separazione fisica dal Maestro. E mediante processo d’amore, come su una strada percorsa a piedi, in Lui continuare a giungere ai fratelli. 

Ora essi conoscono la Via discendente del Padre: la Persona del Cristo è tutto ciò di cui l'umanità intera ha bisogno per una vita redenta dalla subordinazione, dalle paure, dalle menzogne della religione antica.

L’itinerario non è individualistico e isolato. Né Gesù torna circondato di ostentazioni e potere, perché non è mai ‘partito’: nello Spirito non si è mai separato.

È motore e motivo, forza del cammino concreto, principio dinamico che accompagna, guida e supera; nonché mèta [non esterna].

Egli si manifesta e vive nell’intimo Mistero in noi, non alla fine dei tempi o in una collocazione (v.5).

L’Incarnazione continua in modi unici, sempre nuovi, che si individuano negli itinerari personali e in specie nella relazione della Fede operante.

Sotto l’immagine della Casa [quasi suddivisa in spazi] il Signore allude alla nuova condizione di Vita e Comunione completa col Padre.

La figura popolare dell’aldilà era legata a un determinato numero di “posti” nei quali il popolo adempiente sarebbe stato alloggiato.

In questa configurazione archetipa, la Fede dei credenti introduce un diverso tipo di rappresentazione, che compie e supera le promesse antiche - non più ancorata alla distinzione consueta fra vizi e virtù.

Donne e uomini hanno un «posto» (v.2) [compito, missione] già pronto e assicurato: lì saremo con il Figlio che Viene.

 

Nella Casa del Padre vi sono molti posti (v.2), ossia - secondo sensibilità, inclinazione e storia - svariati modi per servire i fratelli; realizzarsi, tessere rapporti comunitari, dilatare la presenza del Risorto.

La Chiesa consapevole e ministeriale allarga l’orizzonte della santità e dell’apostolato.

Tutti siamo chiamati a diventare pienamente membri coinvolti, collaboratori dell’opera di salvezza. Protagonisti nelle attività del Popolo di Dio, che valorizza ciascuno - questa la Vittoria del Figlio.

E l’assemblea che riflette Cristo è quella in uscita. Fraternità che non si autocompiace dei suoi traguardi statici, ma si smuove [appunto: «Via»].

Su tale itinerario essa apprende e approfondisce in modo ininterrotto, crescente, il linguaggio dell’Amore di gratuità che dona spontaneamente, senza intime dissociazioni né conflitti artificiosi.

In tal guisa la Chiesa stessa, col suo ampio ventaglio di collaboratori (di pari dignità) non teme di mettersi in discussione. Anzi, di Esodo in Esodo sperimenta, concretizza e approfondisce la conoscenza del Padre. Onnipotente perché provvede ai suoi figli minori.

«Verità» [di Dio]: Egli è «Fedele».

Proprio su tale percorso, eccoci introdotti nella scoperta decisiva: è il Padre stesso che dilata e potenzia le inclinazioni, il nostro portato esistenziale. Fino a recuperare gli opposti.

Dio non ci vampirizza, bensì dilata l’esistenza, trasmettendo pienezza di essere poliedrico; così comunicando la sua stessa «Vita».

La fine dell’invisibilità di Dio.

 

 

[Venerdì 4.a sett. di Pasqua, 16 maggio 2025]

493 Ultima modifica il Venerdì, 16 Maggio 2025 12:00
don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

May we obtain this gift [the full unity of all believers in Christ] through the Apostles Peter and Paul, who are remembered by the Church of Rome on this day that commemorates their martyrdom and therefore their birth to life in God. For the sake of the Gospel they accepted suffering and death, and became sharers in the Lord's Resurrection […] Today the Church again proclaims their faith. It is our faith (Pope John Paul II)
Ci ottengano questo dono [la piena unità di tutti i credenti in Cristo] gli Apostoli Pietro e Paolo, che la Chiesa di Roma ricorda in questo giorno, nel quale si fa memoria del loro martirio, e perciò della loro nascita alla vita in Dio. Per il Vangelo essi hanno accettato di soffrire e di morire e sono diventati partecipi della risurrezione del Signore […] Oggi la Chiesa proclama nuovamente la loro fede. E' la nostra fede (Papa Giovanni Paolo II)
Family is the heart of the Church. May an act of particular entrustment to the heart of the Mother of God be lifted up from this heart today (John Paul II)
La famiglia è il cuore della Chiesa. Si innalzi oggi da questo cuore un atto di particolare affidamento al cuore della Genitrice di Dio (Giovanni Paolo II)
The liturgy interprets for us the language of Jesus’ heart, which tells us above all that God is the shepherd (Pope Benedict)
La liturgia interpreta per noi il linguaggio del cuore di Gesù, che parla soprattutto di Dio quale pastore (Papa Benedetto)
In the heart of every man there is the desire for a house [...] My friends, this brings about a question: “How do we build this house?” (Pope Benedict)
Nel cuore di ogni uomo c'è il desiderio di una casa [...] Amici miei, una domanda si impone: "Come costruire questa casa?" (Papa Benedetto)
Try to understand the guise such false prophets can assume. They can appear as “snake charmers”, who manipulate human emotions in order to enslave others and lead them where they would have them go (Pope Francis)
Chiediamoci: quali forme assumono i falsi profeti? Essi sono come “incantatori di serpenti”, ossia approfittano delle emozioni umane per rendere schiave le persone e portarle dove vogliono loro (Papa Francesco)
Every time we open ourselves to God's call, we prepare, like John, the way of the Lord among men (John Paul II)
Tutte le volte che ci apriamo alla chiamata di Dio, prepariamo, come Giovanni, la via del Signore tra gli uomini (Giovanni Paolo II)
Paolo VI stated that the world today is suffering above all from a lack of brotherhood: “Human society is sorely ill. The cause is not so much the depletion of natural resources, nor their monopolistic control by a privileged few; it is rather the weakening of brotherly ties between individuals and nations” (Pope Benedict)
Paolo VI affermava che il mondo soffre oggi soprattutto di una mancanza di fraternità: «Il mondo è malato. Il suo male risiede meno nella dilapidazione delle risorse o nel loro accaparramento da parte di alcuni, che nella mancanza di fraternità tra gli uomini e tra i popoli» (Papa Benedetto)
Dear friends, this is the perpetual and living heritage that Jesus has bequeathed to us in the Sacrament of his Body and his Blood. It is an inheritance that demands to be constantly rethought and relived so that, as venerable Pope Paul VI said, its "inexhaustible effectiveness may be impressed upon all the days of our mortal life" (Pope Benedict)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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