Ott 18, 2025 Scritto da 

Spazio sacro e spazio interiore

6. “Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano” (Lc 18, 10). Tuttavia soltanto uno tornò a casa giustificato. E fu proprio il pubblicano (cf. Lc 18, 14). Questo vuol dire che soltanto lui raggiunse il mistero interiore del tempio, il mistero unito alla sua consacrazione. Soltanto lui, benché tutti e due vi si fossero recati a pregare.

Così dunque risulta che lo stesso spazio sacro, il tempio, la cattedrale, deve essere ulteriormente riempito con un altro spazio totalmente interiore e spirituale: “Non sapete che siete tempio di Dio e che lo spirito di Dio abita in voi?” - scrive san Paolo (1 Cor 3, 16).

Di fatto la vostra cattedrale, come tante altre nel mondo, si riempie con un numero quasi infinito di quei templi interiori, che sono i “cuori” umani. A chi rassomigliano maggiormente questi “cuori” umani? Al fariseo oppure al pubblicano? Il tempio è segno della riconciliazione dell’uomo con Dio in Gesù Cristo. Tuttavia la realtà di tale riconciliazione - che è indicata dal segno esterno del tempio - in definitiva passa attraverso il cuore umano, attraverso questo santuario della giustificazione e della santità.

7. Il fariseo tornò “non giustificato” perché era “pieno di se stesso”. Nello “spazio” del suo cuore non c’era posto per Dio. Il fariseo era presente nel tempio materiale; ma Dio non era presente nel tempio del suo cuore. Perché invece, è tornato “giustificato” il pubblicano? Per il fatto che - a differenza del fariseo - egli riconosce umilmente di aver bisogno di essere giustificato. Egli non giudica gli altri. Giudica se stesso.

Il pubblicano “se ne sta a distanza”, eppure - e forse non se ne rende esattamente conto - è più che mai vicino al Signore, perché “il Signore, come dice il Salmo (33, 19), è vicino a chi ha il cuore ferito”. Dio non è affatto lontano dal peccatore, se questo peccatore ha il “cuore ferito”, cioè pentito, e confida, come il pubblicano, nella misericordia divina: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Il pubblicano, dunque, non si gloria in se stesso, ma nel Signore. Non si esalta. Non si mette al primo posto, ma riconosce a Dio la sua maestà, la sua trascendenza. Egli sa che Dio è grande e misericordioso, e che si piega al grido del povero e dell’umile.

Il pubblicano “sta a distanza”, ma nello stesso tempo confida. Ecco l’atteggiamento giusto verso Dio. Sentirsi indegni di lui, a causa dei propri peccati; ma confidare nella sua misericordia, proprio perché egli ama il peccatore pentito.

[Papa Giovanni Paolo II, omelia Perugia 26 ottobre 1986]

3
don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

Email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Pride compromises every good deed, empties prayer, creates distance from God and from others. If God prefers humility it is not to dishearten us: rather, humility is the necessary condition to be raised (Pope Francis)
La superbia compromette ogni azione buona, svuota la preghiera, allontana da Dio e dagli altri. Se Dio predilige l’umiltà non è per avvilirci: l’umiltà è piuttosto condizione necessaria per essere rialzati (Papa Francesco)
A “year” of grace: the period of Christ’s ministry, the time of the Church before his glorious return, an interval of our life (Pope Francis)
Un “anno” di grazia: il tempo del ministero di Cristo, il tempo della Chiesa prima del suo ritorno glorioso, il tempo della nostra vita (Papa Francesco)
The Church, having before her eyes the picture of the generation to which we belong, shares the uneasiness of so many of the people of our time (Dives in Misericordia n.12)
Avendo davanti agli occhi l'immagine della generazione a cui apparteniamo, la Chiesa condivide l'inquietudine di tanti uomini contemporanei (Dives in Misericordia n.12)
Addressing this state of mind, the Church testifies to her hope, based on the conviction that evil, the mysterium iniquitatis, does not have the final word in human affairs (Pope John Paul II)
Di fronte a questi stati d'animo la Chiesa desidera testimoniare la sua speranza, basata sulla convinzione che il male, il mysterium iniquitatis, non ha l'ultima parola nelle vicende umane (Papa Giovanni Paolo II)
Jesus reminds us today that the expectation of the eternal beatitude does not relieve us of the duty to render the world more just and more liveable (Pope Francis)
Gesù oggi ci ricorda che l’attesa della beatitudine eterna non ci dispensa dall’impegno di rendere più giusto e più abitabile il mondo (Papa Francesco)
Those who open to Him will be blessed, because they will have a great reward: indeed, the Lord will make himself a servant to his servants — it is a beautiful reward — in the great banquet of his Kingdom He himself will serve them [Pope Francis]
E sarà beato chi gli aprirà, perché avrà una grande ricompensa: infatti il Signore stesso si farà servo dei suoi servi - è una bella ricompensa - nel grande banchetto del suo Regno passerà Lui stesso a servirli [Papa Francesco]
At first sight, this might seem a message not particularly relevant, unrealistic, not very incisive with regard to a social reality with so many problems […] (Pope John Paul II)
A prima vista, questo potrebbe sembrare un messaggio non molto pertinente, non realistico, poco incisivo rispetto ad una realtà sociale con tanti problemi […] (Papa Giovanni Paolo II)
At first sight, this might seem a message not particularly relevant, unrealistic, not very incisive with regard to a social reality with so many problems […] (Pope John Paul II)
A prima vista, questo potrebbe sembrare un messaggio non molto pertinente, non realistico, poco incisivo rispetto ad una realtà sociale con tanti problemi […] (Papa Giovanni Paolo II)
There is work for all in God's field (Pope Benedict)
C'è lavoro per tutti nel campo di Dio (Papa Benedetto)
The great thinker Romano Guardini wrote that the Lord “is always close, being at the root of our being. Yet we must experience our relationship with God between the poles of distance and closeness. By closeness we are strengthened, by distance we are put to the test” (Pope Benedict)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

duevie.art

don Giuseppe Nespeca

Tel. 333-1329741


Disclaimer

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001.
Le immagini sono tratte da internet, ma se il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione.
L'autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno insindacabilmente rimossi.