Mar 5, 2025 Scritto da 

Svolta decisiva

1. Con l’incarnazione del Verbo di Dio la storia della preghiera conosce una svolta decisiva. In Gesù Cristo il cielo e la terra si toccano, Dio si riconcilia con l’umanità, si riallaccia in pienezza il dialogo tra la creatura e il suo Creatore. Gesù è la proposta definitiva dell’amore del Padre e, al tempo stesso, la risposta piena ed irrevocabile dell’uomo alle attese divine. È perciò Lui, Verbo incarnato, l’unico Mediatore che presenta a Dio Padre ogni preghiera sincera che sale dal cuore umano. La domanda, che i primi discepoli rivolsero a Gesù, diventa quindi anche domanda nostra: “Signore, insegnaci a pregare!” (Lc 11, 1). 

2. Come ad essi, così anche a noi Gesù “insegna”. Lo fa innanzitutto con l’esempio. Come non ricordare la toccante preghiera con cui Egli si rivolge al Padre già nel primo momento dell’incarnazione? “Entrando nel mondo, dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato . . . Allora ho detto: Ecco io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà” (Eb 10, 5). Successivamente non c’è momento importante della vita di Cristo che non sia accompagnato dalla preghiera. All’inizio della sua missione pubblica, lo Spirito Santo scende su di lui mentre “ricevuto il battesimo, stava in preghiera” (Lc 3, 21 s). Dall’evangelista Marco sappiamo che, al momento di avviare la predicazione in Galilea, Gesù “al mattino si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e pregava” (Mc 1, 35). Prima della elezione degli apostoli “se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione” (Lc 6, 12). Prima della promessa del primato a Pietro Gesù, secondo il racconto di Luca, “si trovava in un luogo appartato a pregare” (Lc 9, 18). Anche al momento della trasfigurazione, quando sul monte la sua gloria s’irradiò prima che sul Calvario s’addensasse la tenebra, Gesù pregava (cf. Lc9, 28-29). Particolarmente rivelatrice è la preghiera nella quale, durante l’ultima Cena, Gesù effonde verso il Padre i suoi sentimenti di amore, di lode, di supplica, di fiducioso abbandono (cf. Gv 17). Sono gli stessi sentimenti che riaffiorano nell’orto del Getsemani (cf. Mt 26, 39. 42) e sulla croce (cf. Lc 23, 46), dall’alto della quale Egli ci offre l’esempio di quell’ultima, toccante invocazione: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno” (Lc 23, 34). 

3. A pregare Gesù ci insegna anche con la sua parola. Per sottolineare la “necessità di pregare sempre, senza stancarsi”, Egli racconta la parabola del giudice iniquo e della vedova (cf. Lc 18, 1-5). Raccomanda poi: “Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole” (Mt 26, 41). Ed insiste: “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto” (Mt 7, 7-8). 

Ai discepoli, desiderosi di una guida concreta, Gesù insegna poi la formula sublime del Padre nostro (Mt 6, 9-13; Lc 11, 2-4), che diventerà nei secoli la preghiera tipica della comunità cristiana. Già Tertulliano la qualificava come “breviarium totius evangelii”, “un compendio di tutto il Vangelo” (De oratione, 1). In essa Gesù consegna l’essenza del suo messaggio. Chi recita in modo consapevole il Padre nostro “si compromette” col Vangelo: non può infatti non accettare le conseguenze che per la propria vita derivano dal messaggio evangelico, di cui la “preghiera del Signore” è l’espressione più autentica.

[Papa Giovanni Paolo II, Udienza Generale 23 settembre 1992]

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

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This is the road Jesus points out to all who want to be his disciples: "Judge not... condemn not... forgive, and you will be forgiven; give, and it will be given to you.... Be merciful, even as your Father is merciful" (Lk 6: 36-38). In these words we find very practical instructions for our daily conduct as believers [Pope Benedict]
Questa è la strada che Gesù mostra a quanti vogliono essere suoi discepoli: "Non giudicate... non condannate... perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato... Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro" (Lc 6, 36-38). In queste parole troviamo indicazioni assai concrete per il nostro quotidiano comportamento di credenti [Papa Benedetto]
Jesus listens to the Law and the Prophets who spoke to him about his death and Resurrection. In his intimate dialogue with the Father, he did not depart from history, he did not flee the mission for which he came into the world, although he knew that to attain glory he would have to pass through the Cross. On the contrary, Christ enters more deeply into this mission, adhering with all his being to the Father's will; he shows us that true prayer consists precisely in uniting our will with that of God. For a Christian, therefore, to pray is not to evade reality and the responsibilities it brings but rather, to fully assume them, trusting in the faithful and inexhaustible love of the Lord (Pope Benedict)
Gesù ascolta la Legge e i Profeti che gli parlano della sua morte e risurrezione. Nel suo dialogo intimo con il Padre, Egli non esce dalla storia, non sfugge alla missione per la quale è venuto nel mondo, anche se sa che per arrivare alla gloria dovrà passare attraverso la Croce. Anzi, Cristo entra più profondamente in questa missione, aderendo con tutto se stesso alla volontà del Padre, e ci mostra che la vera preghiera consiste proprio nell’unire la nostra volontà a quella di Dio. Per un cristiano, pertanto, pregare non è evadere dalla realtà e dalle responsabilità che essa comporta, ma assumerle fino in fondo, confidando nell’amore fedele e inesauribile del Signore (Papa Benedetto)
Anyone who welcomes the Lord into his life and loves him with all his heart is capable of a new beginning. He succeeds in doing God’s will: to bring about a new form of existence enlivened by love and destined for eternity (Pope Benedict)
Chi accoglie il Signore nella propria vita e lo ama con tutto il cuore è capace di un nuovo inizio. Riesce a compiere la volontà di Dio: realizzare una nuova forma di esistenza animata dall’amore e destinata all’eternità (Papa Benedetto)
To love God is therefore a journeying with one's heart to God. A wonderful journey! When I was a boy, I was thrilled by the journeys described by Jules Verne ("Twenty Thousand Leagues Under The Sea", "From The Earth To The Moon", "Round The World In Eighty Days", etc). But the journeys of love for God are far more interesting. You read them in the lives of the Saints [Pope John Paul I]
Amare Dio è dunque un viaggiare col cuore verso Dio. Viaggio bellissimo. Ragazzo, mi estasiavo nei viaggi descritti da Giulio Verne (« Ventimila leghe sotto i mari », « Dalla terra alla luna », « Il giro del mondo in ottanta giorni », ecc.). Ma i viaggi dell'amore a Dio sono molto più interessanti. Li si legge nella vita dei Santi [Papa Giovanni Paolo I]
You ought not, however, to be satisfied merely with knocking and seeking: to understand the things of God, what is absolutely necessary is oratio. For this reason, the Saviour told us not only: ‘Seek and you will find’, and ‘Knock and it shall be opened to you’, but also added, ‘Ask and you shall receive’ [Verbum Domini n.86; cit. Origen, Letter to Gregory])

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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