La liturgia della Parola mette in risalto la figura del Battista, profeta del deserto, venuto a preparare la via al Signore - annunciando il Regno vicino, esortando a fare frutti degni di conversione.
Francesco, nome scelto dalla Provvidenza (la madre lo aveva chiamato Giovanni quando da figlio d’ira era divenuto figlio della Grazia) divenne predicatore di un battesimo di penitenza per il perdono dei peccati, subito dopo aver conosciuto Cristo.
A partire dai suoi frati, esortava tutti a preparare la Via al Signore che viene.
“E Francesco udendo che i discepoli non devono possedere né oro né argento […] né due tonache, ma soltanto predicare il Regno di Dio e la penitenza […] S’affretta il padre santo […] a realizzare il salutare ammonimento; non sopporta indugio alcuno a mettere in pratica fedelmente quanto ha sentito: si scioglie dai piedi i calzari, abbandona il suo bastone, si accontenta di una sola tunica, sostituisce la sua cintura con una corda” (FF 356).
E, quale voce di uno che grida nel deserto, s’impegna a raddrizzare i sentieri per il Signore, a partire dalla sua fraternità e poi a tutto il popolo.
Nella Lettera ai fedeli, quale novello Giovanni, chiama a spianare ogni monte della concupiscenza.
Leggiamo:
«Vedete, o ciechi, ingannati dai nostri nemici, cioè dalla carne, dal mondo e dal diavolo, che al corpo è dolce fare il peccato ed è cosa amara servire Dio, poiché tutte le cose cattive, vizi e peccati, escono e procedono dal cuore degli uomini, come dice il Signore nel Vangelo.
E così non possedete nulla né in questo mondo né nell’altro.
Credete di possedere a lungo le vanità di questo secolo, ma vi ingannate, perché verrà il giorno e l’ora che non pensate, non conoscete e ignorate» (FF 204).
Dunque, secondo il Profeta: «Preparate la via del Signore» (Mt 3,3)
2.a Domenica di Avvento (anno A) (Mt 3,1-12)







