Francesco e i suoi frati volevano uniformarsi a Cristo-Servo e in tutto s’impegnavano a seguirne le orme.
Recitano le Fonti: “Occupavano la giornata nell’orazione e lavorando con le loro mani […] si amavano l’un l’altro con un affetto profondo, e a vicenda si servivano e procuravano il necessario, come farebbe una madre col suo unico figlio teneramente amato” (FF 1446).
Ma anche Chiara d’Assisi, pianticella del Serafico padre, nel Monastero di S. Damiano dava straordinaria testimonianza di umile servizio verso tutte le sorelle, specie le ammalate.
Leggiamo: ”L’abbadessa sia fermamente tenuta […] a informarsi con sollecitudine di quanto richiede la loro infermità, sia quanto a consigli, sia quanto a cibi e alle altre necessità e a provvedere con carità e Misericordia […] poiché tutte sono tenute a provvedere e a servire le loro sorelle ammalate, come vorrebbero essere servite esse stesse nel caso che incorressero in qualche infermità” (FF 2797).
Tutte le Fonti, poi, abbondano ripetutamente dell’espressione [riferita sia a Francesco che a Chiara] che sottolinea l’essere a servizio di Cristo e dei fratelli.
Spesso incontriamo l’espressione: ”Chiara serva di Cristo e delle Sorelle povere” o anche: ”il servo di Dio Francesco […]” a testimonianza del loro essere sottomessi per il Regno.
Mercoledì 8.a sett. T.O. (Mc 10,32-45)