Set 21, 2025 Scritto da 

Stessa Vocazione, Fratelli nella Vocazione

Un vero e proprio atto di affidamento agli arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele perché ci aiutino nella lotta contro le seduzioni del diavolo, ci portino le buone notizie della salvezza e ci prendano per mano per non farci sbagliare strada nel cammino della vita, cooperando così «al disegno di salvezza di Dio». È la preghiera pronunciata dal Papa nella messa celebrata nella cappella di Casa Santa Marta, venerdì 29 settembre, giorno della festa dei santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele.

«Nell’orazione colletta all’inizio della messa — ha fatto subito presente Francesco — abbiamo pregato così: “O Dio che chiami gli angeli e gli uomini a cooperare al tuo disegno di salvezza, concedi a noi pellegrini sulla terra la protezione degli spiriti beati, che in cielo stanno davanti a te per servirti e contemplano la gloria del tuo volto”».

«Una cosa che attira l’attenzione dall’inizio — ha spiegato il Papa — è che gli angeli e noi abbiamo la stessa vocazione: cooperare al disegno di salvezza di Dio; siamo, per così dire, “fratelli” nella vocazione». Gli angeli «stanno davanti al Signore per servirlo, per lodarlo e anche per contemplare la gloria del volto del Signore: gli angeli sono i grandi contemplativi, contemplano il Signore; servono e contemplano. Ma, anche, il Signore li invia per accompagnarci sulla strada della vita».

«Oggi festeggiamo tre di questi arcangeli — ha affermato il Pontefice — perché hanno avuto un ruolo importante nella storia della salvezza. E festeggiamo questi tre perché, anche, hanno un ruolo importante nel nostro cammino verso la salvezza».

A cominciare da «Michele — il grande Michele — quello che fa la guerra al diavolo», ha spiegato il Papa riferendosi al passo dell’Apocalisse (12, 7-12) proposto dalla liturgia e sottolineando: «Alla fine, quando il drago combatteva contro Michele, quando è vinto, il testo dice così: “Il grande drago, il serpente antico, colui che è chiamato diavolo e satana e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato”». Il diavolo è il «nostro nemico» e questa, ha spiegato il Pontefice, è «una visione della fine del mondo, ma nel frattempo dà fastidio, dà fastidio nella nostra vita: sempre cerca di sedurre, come sedusse la nostra madre Eva, con gli argomenti convincenti: “Mangia il frutto, ti farà bene, ti farà conoscere tante cose”». E così «incomincia, come il serpente, a sedurre, a sedurre e poi, quando siamo caduti, ci accusa davanti a Dio: “È un peccatore, è mio!”».

Dunque, ha rilanciato Francesco, «“questo è mio” è proprio la parola del diavolo, ci vince per la seduzione e poi ci accusa davanti a Dio: “È mio, questo me lo porto con me”». E «Michele gli fa la guerra, il Signore gli chiese di fare la guerra: per noi che siamo in cammino, in questa vita nostra, verso il cielo, Michele ci aiuta a fargli la guerra, a non lasciarsi sedurre da questo spirito maligno che ci inganna con la seduzioni». Proprio «per questo oggi ringraziamo san Michele per questo lavoro che fa per la Chiesa e per ognuno di noi, e gli chiediamo di continuare a difenderci».

Il secondo arcangelo, «Gabriele, è quello che porta le buone notizie, quello che ha portato la notizia a Maria, a Zaccaria, a Giuseppe» ha continuato Francesco. Gabriele, quindi, porta «le buone notizie e la buona notizia della salvezza». Anche lui «è con noi e ci aiuta nel cammino». Soprattutto quando, e accade «tante volte, noi con tante notizie brutte o tante notizie che non hanno sostanza, dimentichiamo la buona notizia, quella del Vangelo di Dio, della salvezza, che Gesù è venuto con noi, ci ha portato la salvezza di Dio». Ed è proprio «Gabriele che ci ricorda questo e per questo oggi chiediamo a Gabriele di annunciarci sempre la buona notizia». Gabriele, è stata la preghiera di Francesco, «ricordaci la buona notizia di Dio, quello che Dio ha fatto».

«E poi c’è il terzo arcangelo, Raffaele, quello che ci aiuta nel cammino, quello che cammina con noi» ha detto il Pontefice. «Michele — ha specificato — ci difende, Gabriele ci dà la buona notizia e Raffaele ci prende per mano e cammina con noi, ci aiuta nelle tante cose che succedono nel cammino». A Raffaele «dobbiamo chiedere: per favore, che noi non siamo sedotti per fare il passo sbagliato, sbagliare la strada; guidaci per la buona strada, per il cammino buono. Tu sei il compagno del cammino, come sei stato il compagno di cammino di Tobia».

I tre arcangeli, ha proseguito Francesco, «sono davanti a Dio, sono nostri compagni perché hanno la stessa vocazione nel mistero della salvezza: portare avanti il mistero della salvezza. Adorano Dio, glorificano Dio, servono Dio». E così «oggi preghiamo semplicemente i tre arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele», ha invitato il Papa suggerendo le parole della preghiera: «Michele, aiutaci nella lotta; ognuno sa quale lotta ha nella propria vita oggi, ognuno di noi sa la lotta principale, quella che fa rischiare la salvezza. Aiutaci, Gabriele, portaci notizie, portaci la buona notizia della salvezza, che Gesù è con noi, che Gesù ci ha salvato e dacci speranza. Raffaele, prendici per mano e aiutaci nel cammino per non sbagliare la strada, per non rimanere fermi: sempre camminare, ma aiutati da te».

[Papa Francesco, s. Marta, in L’Osservatore Romano 30/09/2017]

98
don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

Email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
The Church, which is ceaselessly born from the Eucharist, from Jesus' gift of self, is the continuation of this gift, this superabundance which is expressed in poverty, in the all that is offered in the fragment (Pope Benedict)
La Chiesa, che incessantemente nasce dall’Eucaristia, dall’autodonazione di Gesù, è la continuazione di questo dono, di questa sovrabbondanza che si esprime nella povertà, del tutto che si offre nel frammento (Papa Benedetto)
He is alive and wants us to be alive; he is our hope (Pope Francis)
È vivo e ci vuole vivi. Cristo è la nostra speranza (Papa Francesco
The Sadducees, addressing Jesus for a purely theoretical "case", at the same time attack the Pharisees' primitive conception of life after the resurrection of the bodies; they in fact insinuate that faith in the resurrection of the bodies leads to admitting polyandry, contrary to the law of God (Pope John Paul II)
I Sadducei, rivolgendosi a Gesù per un "caso" puramente teorico, attaccano al tempo stesso la primitiva concezione dei Farisei sulla vita dopo la risurrezione dei corpi; insinuano infatti che la fede nella risurrezione dei corpi conduce ad ammettere la poliandria, contrastante con la legge di Dio (Papa Giovanni Paolo II)
Are we disposed to let ourselves be ceaselessly purified by the Lord, letting Him expel from us and the Church all that is contrary to Him? (Pope Benedict)
Siamo disposti a lasciarci sempre di nuovo purificare dal Signore, permettendoGli di cacciare da noi e dalla Chiesa tutto ciò che Gli è contrario? (Papa Benedetto)
Jesus makes memory and remembers the whole history of the people, of his people. And he recalls the rejection of his people to the love of the Father (Pope Francis)
Gesù fa memoria e ricorda tutta la storia del popolo, del suo popolo. E ricorda il rifiuto del suo popolo all’amore del Padre (Papa Francesco)
Ecclesial life is made up of exclusive inclinations, and of tasks that may seem exceptional - or less relevant. What matters is not to be embittered by the titles of others, therefore not to play to the downside, nor to fear the more of the Love that risks (for afraid of making mistakes)
La vita ecclesiale è fatta di inclinazioni esclusive, e di incarichi che possono sembrare eccezionali - o meno rilevanti. Ciò che conta è non amareggiarsi dei titoli altrui, quindi non giocare al ribasso, né temere il di più dell’Amore che rischia (per paura di sbagliare).
Zacchaeus wishes to see Jesus, that is, understand if God is sensitive to his anxieties - but because of shame he hides (in the dense foliage). He wants to see, without being seen by those who judge him. Instead the Lord looks at him from below upwards; Not vice versa
Zaccheo desidera vedere Gesù, ossia capire se Dio è sensibile alle sue ansie - ma per vergogna si nasconde nel fitto fogliame. Vuole vedere, senza essere visto da chi lo giudica. Invece il Signore lo guarda dal basso in alto; non viceversa
The story of the healed blind man wants to help us look up, first planted on the ground due to a life of habit. Prodigy of the priesthood of Jesus
La vicenda del cieco risanato vuole aiutarci a sollevare lo sguardo, prima piantato a terra a causa di una vita abitudinaria. Prodigio del sacerdozio di Gesù.
Firstly, not to let oneself be fooled by false prophets nor to be paralyzed by fear. Secondly, to live this time of expectation as a time of witness and perseverance (Pope Francis)
Primo: non lasciarsi ingannare dai falsi messia e non lasciarsi paralizzare dalla paura. Secondo: vivere il tempo dell’attesa come tempo della testimonianza e della perseveranza (Papa Francesco)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

duevie.art

don Giuseppe Nespeca

Tel. 333-1329741


Disclaimer

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001.
Le immagini sono tratte da internet, ma se il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione.
L'autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno insindacabilmente rimossi.