Mag 23, 2025 Scritto da 

Porta le gioie

Sono tanti i cristiani che non conoscono la gioia. E anche quando sono in chiesa a lodare Dio, sembrano a un funerale più che a una celebrazione gioiosa. Se invece imparassero a uscire da se stessi e a rendere grazie a Dio, «capirebbero realmente cos’è quella gioia che ci rende liberi».

E proprio la gioia cristiana è stata al centro dell’omelia di Papa Francesco, questa mattina, venerdì 31 maggio, festa della Visitazione, durante la messa concelebrata nella cappella della Domus Sanctae Marthae […]

«Le due letture di oggi — ha infatti esordito il Pontefice riferendosi ai brani tratti dal libro del profeta Sofonia (3, 14-18) e dal vangelo di Luca (1, 39-56) — ci parlano di gioia, di allegria: “rallegrati, grida di gioia”, dice Sofonia. Gridare di gioia. Forte questo! “Il Signore in mezzo a te”; non temere; “non lasciarti cadere le braccia”! Il Signore è potente; gioirà per te. Anche lui gioirà per noi. Anche lui è gioioso. “Esulterà per te con grida di gioia”. Sentite quante cose belle si dicono della gioia!».

Nel racconto evangelico la gioia caratterizza la visita di Maria a Elisabetta. «La Madonna va a fare visita a Elisabetta» ha ricordato il Santo Padre. E presentando l’immagine di Maria come madre che va sempre in fretta — così come aveva fatto domenica scorsa nella parrocchia romana dei Santi Elisabetta e Zaccaria — Papa Francesco si è soffermato su quel «sussulto del bimbo nel grembo di Elisabetta» rivelato da lei stessa a Maria: «Ecco, appena il tuo saluto è giunto alle mie orecchie, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo».

«Tutto è gioia. Ma noi cristiani — ha notato il vescovo di Roma — non siamo tanto abituati a parlare di gioia, di allegria. Credo che tante volte ci piacciano più le lamentele! Cosa è la gioia? La chiave per capire questa gioia è quello che dice il vangelo: “Elisabetta fu colmata di Spirito Santo”. Quello che ci dà la gioia è lo Spirito Santo. Anche nella prima preghiera della messa abbiamo chiesto la grazia della docilità allo Spirito Santo, quello che ci dà la gioia».

Il Papa ha parlato poi di un altro aspetto della gioia che ci viene dallo Spirito. «Pensiamo — ha detto — a quel momento in cui la Madonna e san Giuseppe portano Gesù al tempio per compiere la Legge. Il vangelo dice che loro vanno a fare quello che stava scritto nella Legge». Lì sono anche due anziani; ma, ha notato, il Vangelo non dice che essi sono andati lì per compiere la Legge, quanto piuttosto perché spinti dalla «forza dello Spirito Santo. Lo Spirito li porta al tempio». Tanto che, davanti a Gesù, i due «fanno una preghiera di lode: ma questo è il messia, benedetto il Signore! E anche fanno una liturgia spontanea di gioia». È la fedeltà maturata in tanti anni in attesa dello Spirito Santo a far sì che «questo Spirito venga e dia loro la gioia».

«A me — ha poi confidato Papa Francesco — piace pensare: i giovani compiono la Legge; gli anziani hanno la libertà di lasciare che lo Spirito li guidi. E questo è bellissimo! È proprio lo Spirito che ci guida. Lui è l’autore della gioia, il creatore della gioia. E questa gioia nello Spirito ci dà la vera libertà cristiana. Senza gioia noi cristiani non possiamo diventare liberi. Diventiamo schiavi delle nostre tristezze».

Quindi il Pontefice ha citato «il grande Paolo VI», ricordando che diceva «non si può portare avanti il Vangelo con cristiani tristi, sfiduciati, scoraggiati; non si può. Questo atteggiamento è un po’ funerario». Invece la gioia cristiana deriva proprio dalla lode a Dio.

«Ma cosa è questo lodare Dio?» si è chiesto il Papa. «Lodare lui gratuitamente, come è gratuita la grazia che lui ci dà» è stata la sua risposta. Poi, rivolgendosi a uno dei presenti alla celebrazione, ha detto: «Io posso fare la domanda a lei che è qui a messa: lei, loda Dio? O soltanto chiede a Dio e ringrazia Dio? Ma loda Dio?». Questo, ha ripetuto, significa «uscire da noi stessi per lodare Dio, perdere il tempo lodando».

A questo punto il Pontefice ha fatto riferimento a una delle critiche che spesso viene rivolta ai sacerdoti: «Questa messa che fate è lunga». Certo, ha spiegato rivolgendosi ancora ai presenti, «se tu non lodi Dio e non conosci la gratuità del perdere il tempo lodando a Dio, certo che è lunga la messa! Ma se tu vai a questo atteggiamento della gioia, della lode a Dio, questo è bello». Del resto, «l’eternità sarà questa: lodare Dio. Ma questo non sarà noioso, sarà bellissimo. Questa gioia ci fa liberi».

«E voglio aggiungere — ha detto in conclusione — un’ultima cosa: è proprio lei, la Madonna che porta le gioie. La Chiesa la chiama causa della nostra gioia, causa nostrae letitiae, Perché? Perché porta la gioia nostra più grande, porta Gesù. E portando Gesù fa sì che “questo bambino sussulti nel grembo della madre”. Lei porta Gesù. Lei con la sua preghiera fa sì che lo Spirito Santo irrompa. Irrompe quel giorno di Pentecoste; era là. Dobbiamo pregare la Madonna perché portando Gesù ci dia la grazia della gioia, della libertà; ci dia la grazia di lodare, di fare una preghiera di lode gratuita, perché lui è degno di lode, sempre».

[Papa Francesco, omelia s. Marta, in L’Osservatore Romano 01/06/2013]

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

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All this helps us not to let our guard down before the depths of iniquity, before the mockery of the wicked. In these situations of weariness, the Lord says to us: “Have courage! I have overcome the world!” (Jn 16:33). The word of God gives us strength [Pope Francis]
Tutto questo aiuta a non farsi cadere le braccia davanti allo spessore dell’iniquità, davanti allo scherno dei malvagi. La parola del Signore per queste situazioni di stanchezza è: «Abbiate coraggio, io ho vinto il mondo!» (Gv 16,33). E questa parola ci darà forza [Papa Francesco]
The Ascension does not point to Jesus’ absence, but tells us that he is alive in our midst in a new way. He is no longer in a specific place in the world as he was before the Ascension. He is now in the lordship of God, present in every space and time, close to each one of us. In our life we are never alone (Pope Francis)
L’Ascensione non indica l’assenza di Gesù, ma ci dice che Egli è vivo in mezzo a noi in modo nuovo; non è più in un preciso posto del mondo come lo era prima dell’Ascensione; ora è nella signoria di Dio, presente in ogni spazio e tempo, vicino ad ognuno di noi. Nella nostra vita non siamo mai soli (Papa Francesco)
The Magnificat is the hymn of praise which rises from humanity redeemed by divine mercy, it rises from all the People of God; at the same time, it is a hymn that denounces the illusion of those who think they are lords of history and masters of their own destiny (Pope Benedict)
Il Magnificat è il canto di lode che sale dall’umanità redenta dalla divina misericordia, sale da tutto il popolo di Dio; in pari tempo è l’inno che denuncia l’illusione di coloro che si credono signori della storia e arbitri del loro destino (Papa Benedetto)
This unknown “thing” is the true “hope” which drives us, and at the same time the fact that it is unknown is the cause of all forms of despair and also of all efforts, whether positive or destructive, directed towards worldly authenticity and human authenticity (Spe Salvi n.12)
Questa « cosa » ignota è la vera « speranza » che ci spinge e il suo essere ignota è, al contempo, la causa di tutte le disperazioni come pure di tutti gli slanci positivi o distruttivi verso il mondo autentico e l'autentico uomo (Spe Salvi n.12)
«When the servant of God is troubled, as it happens, by something, he must get up immediately to pray, and persevere before the Supreme Father until he restores to him the joy of his salvation. Because if it remains in sadness, that Babylonian evil will grow and, in the end, will generate in the heart an indelible rust, if it is not removed with tears» (St Francis of Assisi, FS 709)
«Il servo di Dio quando è turbato, come capita, da qualcosa, deve alzarsi subito per pregare, e perseverare davanti al Padre Sommo sino a che gli restituisca la gioia della sua salvezza. Perché se permane nella tristezza, crescerà quel male babilonese e, alla fine, genererà nel cuore una ruggine indelebile, se non verrà tolta con le lacrime» (san Francesco d’Assisi, FF 709)
Wherever people want to set themselves up as God they cannot but set themselves against each other. Instead, wherever they place themselves in the Lord’s truth they are open to the action of his Spirit who sustains and unites them (Pope Benedict)
Dove gli uomini vogliono farsi Dio, possono solo mettersi l’uno contro l’altro. Dove invece si pongono nella verità del Signore, si aprono all’azione del suo Spirito che li sostiene e li unisce (Papa Benedetto)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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