Mag 21, 2025 Scritto da 

Doppia Testimonianza

Nella vita del cristiano c’è una «doppia testimonianza»: quella dello Spirito che «apre il cuore» mostrando Gesù, e quella della persona che «con la forza dello Spirito» annuncia «che il Signore vive». Una testimonianza, quest’ultima, da portare «non tanto con le parole» ma con la «vita», anche a costo di «pagare il prezzo» delle persecuzioni.

Sono stati ancora una volta lo Spirito Santo e la sua azione nel cuore di ogni credente il fulcro della meditazione di Papa Francesco durante la messa celebrata a Santa Marta lunedì 2 maggio. La liturgia, infatti, continua a proporre brani degli Atti degli apostoli (16, 11-15) con le prime missioni della Chiesa nascente e stralci del discorso di Gesù durante l’ultima cena (Giovanni, 15, 26 - 16, 4). In particolare nel Vangelo del giorno si legge di Gesù che «parla della testimonianza che lo Spirito Santo, il Paràclito, darà di lui e della testimonianza che noi dovremo dare anche di lui». E Francesco ha sottolineato come qui la parola «più forte» sia proprio «testimonianza».

La testimonianza dello Spirito si ritrova anche nella prima lettura dove, mentre si parla di Lidia, una «commerciante di porpora della città di Tiàtira, una credente in Dio», si dice: «Il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo». Ma «chi ha toccato il cuore di questa donna?» si è chiesto il Pontefice, ricordando che Lidia «ha sentito dentro di sé» qualcosa che la spingeva a dire: «Questo è vero! Io sono d’accordo con quello che dice quest’uomo, quest’uomo che dà testimonianza di Gesù Cristo»? La risposta è: «lo Spirito Santo». È lui «che ha fatto sentire a questa donna che Gesù era il Signore; ha fatto sentire a questa donna che la salvezza era nelle parole di Paolo; ha fatto sentire a questa donna una testimonianza».

È quindi, ha spiegato il Papa, lo Spirito che «dà testimonianza di Gesù. E ogni volta che noi sentiamo nel cuore qualcosa che ci avvicina a Gesù, è lo Spirito che lavora dentro». Lo stesso Gesù spiegò ai discepoli l’azione dello Spirito: «Vi insegnerà e vi ricorderà tutto quello che ho detto io». E lo Spirito, ha aggiunto Francesco, «continuamente apre il cuore, come ha aperto il cuore di questa signora Lidia», e «dà testimonianza per sentire e ricordare quello che Gesù ci ha insegnato».

Ma la testimonianza, ha spiegato il Papa, «è doppia». Ovvero: «lo Spirito ci dà la testimonianza di Gesù e noi diamo la testimonianza con la forza dello Spirito dello stesso Signore». Lo ribadisce ancora Gesù nel brano evangelico: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità, che procede dal Padre, Egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me dal principio». E il Signore, ha fatto notare Francesco, insiste sulle caratteristiche di questa testimonianza — «forse i discepoli non capivano bene» ha osservato — aggiungendo: «Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi». Gli spiega, cioè, «il prezzo della testimonianza cristiana» in maniera diretta: «Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà, crederà di rendere culto a Dio».

Quindi, ha riassunto il Pontefice, «il cristiano, con la forza dello Spirito, dà testimonianza che il Signore vive, che il Signore è risorto, che il Signore è fra noi, che il Signore celebra con noi la sua morte, la sua risurrezione, ogni volta che ci accostiamo all’altare»; e lo fa «nella sua vita quotidiana, col suo modo di agire». È, ha aggiunto, «la testimonianza continua del cristiano». Allo stesso tempo, il il cristiano deve essere consapevole che a volte questa testimonianza «provoca attacchi, provoca persecuzioni»: sono «le piccole persecuzioni», come quelle delle «chiacchiere» e delle «critiche», ma anche le persecuzioni di cui «la storia della Chiesa è piena», cioè quelle che portano «i cristiani nel carcere» o «perfino a dare la vita».

È quindi lo stesso «Spirito Santo che ci ha fatto conoscere Gesù» a spingerci «a farlo conoscere, non tanto con le parole, ma con la testimonianza di vita». E, ha suggerito concludendo il Papa, «è buono chiedere allo Spirito Santo che venga nel nostro cuore, per dare testimonianza di Gesù» e pregarlo così: «Signore, che io non mi allontani da Gesù. Insegnami quello che ha insegnato Gesù. Fammi ricordare quello che ha detto e fatto Gesù e, anche, aiutami a portare la testimonianza di queste cose. Che la mondanità, le cose facili, le cose che vengono proprio dal padre della menzogna, dal principe di questo mondo, il peccato, non mi allontani dalla testimonianza; che non mi scandalizzi, come dice Gesù, di essere cristiano, perché qualcuno mi evita o ci sono persecuzioni».

[Papa Francesco, omelia s. Marta, in L’Osservatore Romano 02-03/05/2016]

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

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“Love is an excellent thing”, we read in the book the Imitation of Christ. “It makes every difficulty easy, and bears all wrongs with equanimity…. Love tends upward; it will not be held down by anything low… love is born of God and cannot rest except in God” (III, V, 3) [Pope Benedict]
«Grande cosa è l’amore – leggiamo nel libro dell’Imitazione di Cristo –, un bene che rende leggera ogni cosa pesante e sopporta tranquillamente ogni cosa difficile. L’amore aspira a salire in alto, senza essere trattenuto da alcunché di terreno. Nasce da Dio e soltanto in Dio può trovare riposo» (III, V, 3) [Papa Benedetto]
For Christians, non-violence is not merely tactical behaviour but a person's way of being (Pope Benedict)
La nonviolenza per i cristiani non è un mero comportamento tattico, bensì un modo di essere (Papa Benedetto)
But the mystery of the Trinity also speaks to us of ourselves, of our relationship with the Father, the Son and the Holy Spirit (Pope Francis)
Ma il mistero della Trinità ci parla anche di noi, del nostro rapporto con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo (Papa Francesco)
Jesus contrasts the ancient prohibition of perjury with that of not swearing at all (Matthew 5: 33-38), and the reason that emerges quite clearly is still founded in love: one must not be incredulous or distrustful of one's neighbour when he is habitually frank and loyal, and rather one must on the one hand and on the other follow this fundamental law of speech and action: "Let your language be yes if it is yes; no if it is no. The more is from the evil one" (Mt 5:37) [John Paul II]
Gesù contrappone all’antico divieto di spergiurare, quello di non giurare affatto (Mt 5, 33-38), e la ragione che emerge abbastanza chiaramente è ancora fondata nell’amore: non si deve essere increduli o diffidenti col prossimo, quando è abitualmente schietto e leale, e piuttosto occorre da una parte e dall’altra seguire questa legge fondamentale del parlare e dell’agire: “Il vostro linguaggio sia sì, se è sì; no, se è no. Il di più viene dal maligno” (Mt 5, 37) [Giovanni Paolo II]
And one thing is the woman before Jesus, another thing is the woman after Jesus. Jesus dignifies the woman and puts her on the same level as the man because he takes that first word of the Creator, both are “God’s image and likeness”, both; not first the man and then a little lower the woman, no, both. And the man without the woman next to him - both as mother, as sister, as bride, as work partner, as friend - that man alone is not the image of God (Pope Francis)
E una cosa è la donna prima di Gesù, un’altra cosa è la donna dopo Gesù. Gesù dignifica la donna e la mette allo stesso livello dell’uomo perché prende quella prima parola del Creatore, tutti e due sono “immagine e somiglianza di Dio”, tutti e due; non prima l’uomo e poi un pochino più in basso la donna, no, tutti e due. E l’uomo senza la donna accanto – sia come mamma, come sorella, come sposa, come compagna di lavoro, come amica – quell’uomo solo non è immagine di Dio (Papa Francesco)
Only one creature has already scaled the mountain peak: the Virgin Mary. Through her union with Jesus, her righteousness was perfect: for this reason we invoke her as Speculum iustitiae. Let us entrust ourselves to her so that she may guide our steps in fidelity to Christ’s Law (Pope Benedict)
Una sola creatura è già arrivata alla cima della montagna: la Vergine Maria. Grazie all’unione con Gesù, la sua giustizia è stata perfetta: per questo la invochiamo Speculum iustitiae. Affidiamoci a lei, perché guidi anche i nostri passi nella fedeltà alla Legge di Cristo (Papa Benedetto)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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