Ott 2, 2025 Scritto da 

Il mondo non cambia?

Il lavoro del Signore era cominciato con grande entusiasmo. Si vedeva che i malati erano guariti, tutti ascoltavano con gioia la parola: "Il Regno di Dio è vicino". Sembrava che, veramente, il cambiamento del mondo e l'avvento del Regno di Dio sarebbe stato imminente; che, finalmente, la tristezza del popolo di Dio si sarebbe cambiata in gioia. Si era in attesa di un messaggero di Dio che avrebbe preso in mano il timone della storia. Ma poi vedevano che, sì, gli ammalati erano guariti, i demoni espulsi, il Vangelo annunciato ma, per il resto, il mondo rimaneva come era. Niente cambiava. I romani dominavano ancora. La vita era difficile ogni giorno, nonostante questi segni, queste belle parole. E così l'entusiasmo si spegneva e, alla fine, come sappiamo dal sesto capitolo di Giovanni, anche i discepoli abbandonarono questo Predicatore che predicava, ma non cambiava il mondo.

Che cosa è questo messaggio? Che cosa porta questo Profeta di Dio?, si domandano finalmente tutti. Il Signore parla del seminatore che semina nel campo del mondo. E il seme sembra come la sua Parola, come quelle guarigioni, una cosa veramente piccola in confronto con la realtà storica e politica. Come il seme è piccolo, trascurabile, così anche la Parola.

Tuttavia, dice, nel seme è presente il futuro perché il seme porta in sé il pane di domani, la vita di domani. Il seme appare quasi niente, tuttavia il seme è la presenza del futuro, è promessa già presente oggi. E così con questa parabola dice: siamo nel tempo della seminagione, la Parola di Dio sembra solo parola, quasi niente. Ma abbiate coraggio, questa Parola porta in sé la vita! E porta frutto! La parabola dice anche che tanta parte del seme non porta frutto perché è caduto sulla strada, sulla terra sassosa, eccetera. Ma la parte caduta su terra buona frutta trenta, sessanta, cento volte tanto.

Ciò fa capire che dobbiamo essere coraggiosi anche se la Parola di Dio, il Regno di Dio, sembra senza importanza storico-politica. Alla fine Gesù, nella Domenica delle Palme, ha come sintetizzato tutti questi insegnamenti sul seme della parola: Se il chicco di grano non cade in terra e muore rimane solo, se cade in terra e muore porta grande frutto. E così ha fatto capire che Egli stesso è il chicco di grano che cade in terra e muore. Nella crocifissione tutto sembra fallito, ma proprio così, cadendo in terra, morendo, sulla Via della Croce, porta frutto per ogni tempo, per tutti i tempi. Qui abbiamo anche sia la finalizzazione cristologica secondo cui Cristo stesso è il seme, è il Regno presente, sia anche la dimensione eucaristica: questo chicco di grano cade in terra e così cresce il nuovo Pane, il Pane della vita futura, la Sacra Eucaristia che ci nutre e che si apre ai misteri divini, per la vita nuova.

Mi sembra che nella storia della Chiesa, in forme diverse, ci sono sempre queste questioni che ci tormentano realmente: che cosa fare? La gente sembra non aver bisogno di noi, sembra inutile tutto quanto facciamo. Tuttavia impariamo dalla Parola del Signore che solo questo seme trasforma sempre di nuovo la terra e la apre alla vera vita.

[Papa Benedetto, Incontro con il clero della Diocesi di Aosta 25 luglio 2005]

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

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The saints: they are our precursors, they are our brothers, they are our friends, they are our examples, they are our lawyers. Let us honour them, let us invoke them and try to imitate them a little (Pope Paul VI)
I santi: sono i precursori nostri, sono i fratelli, sono gli amici, sono gli esempi, sono gli avvocati nostri. Onoriamoli, invochiamoli e cerchiamo di imitarli un po’ (Papa Paolo VI)
Man rightly fears falling victim to an oppression that will deprive him of his interior freedom, of the possibility of expressing the truth of which he is convinced, of the faith that he professes, of the ability to obey the voice of conscience that tells him the right path to follow [Dives in Misericordia, n.11]
L'uomo ha giustamente paura di restar vittima di una oppressione che lo privi della libertà interiore, della possibilità di esternare la verità di cui è convinto, della fede che professa, della facoltà di obbedire alla voce della coscienza che gli indica la retta via da seguire [Dives in Misericordia, n.11]
We find ourselves, so to speak, roped to Jesus Christ together with him on the ascent towards God's heights (Pope Benedict)
Ci troviamo, per così dire, in una cordata con Gesù Cristo – insieme con Lui nella salita verso le altezze di Dio (Papa Benedetto)
Church is a «sign». That is, those who looks at it with a clear eye, those who observes it, those who studies it realise that it represents a fact, a singular phenomenon; they see that it has a «meaning» (Pope Paul VI)
La Chiesa è un «segno». Cioè chi la guarda con occhio limpido, chi la osserva, chi la studia si accorge ch’essa rappresenta un fatto, un fenomeno singolare; vede ch’essa ha un «significato» (Papa Paolo VI)
Let us look at them together, not only because they are always placed next to each other in the lists of the Twelve (cf. Mt 10: 3, 4; Mk 3: 18; Lk 6: 15; Acts 1: 13), but also because there is very little information about them, apart from the fact that the New Testament Canon preserves one Letter attributed to Jude Thaddaeus [Pope Benedict]
Li consideriamo insieme, non solo perché nelle liste dei Dodici sono sempre riportati l'uno accanto all'altro (cfr Mt 10,4; Mc 3,18; Lc 6,15; At 1,13), ma anche perché le notizie che li riguardano non sono molte, a parte il fatto che il Canone neotestamentario conserva una lettera attribuita a Giuda Taddeo [Papa Benedetto]
Bernard of Clairvaux coined the marvellous expression: Impassibilis est Deus, sed non incompassibilis - God cannot suffer, but he can suffer with (Spe Salvi, n.39)
Bernardo di Chiaravalle ha coniato la meravigliosa espressione: Impassibilis est Deus, sed non incompassibilis – Dio non può patire, ma può compatire (Spe Salvi, n.39)
Pride compromises every good deed, empties prayer, creates distance from God and from others. If God prefers humility it is not to dishearten us: rather, humility is the necessary condition to be raised (Pope Francis)
La superbia compromette ogni azione buona, svuota la preghiera, allontana da Dio e dagli altri. Se Dio predilige l’umiltà non è per avvilirci: l’umiltà è piuttosto condizione necessaria per essere rialzati (Papa Francesco)
A “year” of grace: the period of Christ’s ministry, the time of the Church before his glorious return, an interval of our life (Pope Francis)
Un “anno” di grazia: il tempo del ministero di Cristo, il tempo della Chiesa prima del suo ritorno glorioso, il tempo della nostra vita (Papa Francesco)
The Church, having before her eyes the picture of the generation to which we belong, shares the uneasiness of so many of the people of our time (Dives in Misericordia n.12)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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