Ago 7, 2025 Scritto da 

Mutua carità

Il brano di Matteo odierno fa richiamo al perdono e ad una correzione che, se è  davvero fraterna, non guarda dall’alto in basso, ma l’esatto contrario.

Senza dimenticare che quanto vogliamo sia condonato a noi siamo chiamati a farlo anche con il prossimo, dando tempo per riscattarsi.

Chiara d’Assisi amava definirsi «pianticella del Serafico Padre Francesco».

Fu sempre Madre sollecita e di grande esempio per le sue figlie e sorelle nel Monastero di S. Damiano.

Anche quando era necessario esortare o riprendere sapeva correggere con amorevolezza e sapienza che le venivano dall’Alto.

Le Fonti attestano (Regola di S. Chiara):

«L’abbadessa ammonisca e visiti le sue sorelle e le corregga con umiltà e carità, non comandando loro cosa alcuna che sia contro la sua anima e la forma della nostra professione» (FF 2806).

E ancora, con uno sguardo lungimirante estensivo, la stessa Chiara continua:

«Ammonisco ed esorto nel Signore Gesù Cristo tutte le mie sorelle, presenti e future, che si studino sempre di imitare la via della santa semplicità, dell’umiltà e della povertà, ed anche l’onestà di quella santa vita, che ci fu insegnata dal beato Padre nostro Francesco fin dal principio della nostra conversione a Cristo» (FF 2845 - Testamento).

«E amandovi a vicenda nell’amore di Cristo, quell’amore che avete nel cuore, dimostratelo al di fuori con le opere, affinché le sorelle, provocate da questo esempio, crescano sempre nell’amore di Dio e nella mutua carità» (FF 2847 - Testamento).

Nella Regola, poi:

«L’abbadessa si studi inoltre di riconciliare le sorelle, se mai avvenisse che alcune per qualche motivo od occasione si turbassero tra loro.

Quella sorella, poi, che con parole o con cenni avrà dato occasione di turbamento o di scandalo a un’altra, subito, prima di offrire a Dio il dono della sua orazione, chiedendo perdono alla sorella che ha offesa, si inginocchi umilmente dinanzi a lei e la preghi di intercedere per lei presso il Signore, affinché le perdoni la colpa commessa.

L’altra, poi, memore della parola del Signore:

«Se non perdonerete di cuore, nemmeno il Padre vostro celeste perdonerà a voi», generosamente perdoni l’offesa alla sorella che chiede perdono»” (FF 3358).

Chiara fu per tutte le sorelle maestra di vita, pedagoga della vera carità che ricostruisce sempre, nonostante l’operare malevolo.

 

«Abbi pazienza con me e ti restituirò tutto» (Mt  18,26)

 

 

Giovedì 19.a sett.T.O.  (Mt 18,21-19,1)

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Teresa Girolami

Teresa Girolami è laureata in Materie letterarie e Teologia. Ha pubblicato vari testi, fra cui: "Pellegrinaggio del cuore" (Ed. Piemme); "I Fiammiferi di Maria - La Madre di Dio in prosa e poesia"; "Tenerezza Scalza - Natura di donna"; co-autrice di "Dialogo e Solstizio".

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In the divine attitude justice is pervaded with mercy, whereas the human attitude is limited to justice. Jesus exhorts us to open ourselves with courage to the strength of forgiveness, because in life not everything can be resolved with justice. We know this (Pope Francis)
Nell’atteggiamento divino la giustizia è pervasa dalla misericordia, mentre l’atteggiamento umano si limita alla giustizia. Gesù ci esorta ad aprirci con coraggio alla forza del perdono, perché nella vita non tutto si risolve con la giustizia; lo sappiamo (Papa Francesco)
The Second Vatican Council's Constitution on the Sacred Liturgy refers precisely to this Gospel passage to indicate one of the ways that Christ is present:  "He is present when the Church prays and sings, for he has promised "where two or three are gathered together in my name there am I in the midst of them' (Mt 18: 20)" [Sacrosanctum Concilium, n. 7]
La Costituzione sulla Sacra Liturgia del Concilio Vaticano II si riferisce proprio a questo passo del Vangelo per indicare uno dei modi della presenza di Cristo: "Quando la Chiesa prega e canta i Salmi, è presente Lui che ha promesso: "Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io  sono in mezzo a loro" (Mt 18, 20)" [Sacrosanctum Concilium, 7]
This was well known to the primitive Christian community, which considered itself "alien" here below and called its populated nucleuses in the cities "parishes", which means, precisely, colonies of foreigners [in Greek, pároikoi] (cf. I Pt 2: 11). In this way, the first Christians expressed the most important characteristic of the Church, which is precisely the tension of living in this life in light of Heaven (Pope Benedict)
Era ben consapevole di ciò la primitiva comunità cristiana che si considerava quaggiù "forestiera" e chiamava i suoi nuclei residenti nelle città "parrocchie", che significa appunto colonie di stranieri [in greco pàroikoi] (cfr 1Pt 2, 11). In questo modo i primi cristiani esprimevano la caratteristica più importante della Chiesa, che è appunto la tensione verso il cielo (Papa Benedetto)
A few days before her deportation, the woman religious had dismissed the question about a possible rescue: “Do not do it! Why should I be spared? Is it not right that I should gain no advantage from my Baptism? If I cannot share the lot of my brothers and sisters, my life, in a certain sense, is destroyed” (Pope John Paul II)
Pochi giorni prima della sua deportazione la religiosa, a chi le offriva di fare qualcosa per salvarle la vita, aveva risposto: "Non lo fate! Perché io dovrei essere esclusa? La giustizia non sta forse nel fatto che io non tragga vantaggio dal mio battesimo? Se non posso condividere la sorte dei miei fratelli e sorelle, la mia vita è in un certo senso distrutta" (Papa Giovanni Paolo II)
By willingly accepting death, Jesus carries the cross of all human beings and becomes a source of salvation for the whole of humanity. St Cyril of Jerusalem commented: “The glory of the Cross led those who were blind through ignorance into light, loosed all who were held fast by sin and brought redemption to the whole world of mankind” (Catechesis Illuminandorum XIII, 1: de Christo crucifixo et sepulto: PG 33, 772 B) [Pope Benedict]
Accettando volontariamente la morte, Gesù porta la croce di tutti gli uomini e diventa fonte di salvezza per tutta l’umanità. San Cirillo di Gerusalemme commenta: «La croce vittoriosa ha illuminato chi era accecato dall’ignoranza, ha liberato chi era prigioniero del peccato, ha portato la redenzione all’intera umanità» (Catechesis Illuminandorum XIII,1: de Christo crucifixo et sepulto: PG 33, 772 B) [Papa Benedetto]

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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