Il brano di Matteo odierno fa richiamo al perdono e ad una correzione che, se è davvero fraterna, non guarda dall’alto in basso, ma l’esatto contrario.
Senza dimenticare che quanto vogliamo sia condonato a noi siamo chiamati a farlo anche con il prossimo, dando tempo per riscattarsi.
Chiara d’Assisi amava definirsi «pianticella del Serafico Padre Francesco».
Fu sempre Madre sollecita e di grande esempio per le sue figlie e sorelle nel Monastero di S. Damiano.
Anche quando era necessario esortare o riprendere sapeva correggere con amorevolezza e sapienza che le venivano dall’Alto.
Le Fonti attestano (Regola di S. Chiara):
«L’abbadessa ammonisca e visiti le sue sorelle e le corregga con umiltà e carità, non comandando loro cosa alcuna che sia contro la sua anima e la forma della nostra professione» (FF 2806).
E ancora, con uno sguardo lungimirante estensivo, la stessa Chiara continua:
«Ammonisco ed esorto nel Signore Gesù Cristo tutte le mie sorelle, presenti e future, che si studino sempre di imitare la via della santa semplicità, dell’umiltà e della povertà, ed anche l’onestà di quella santa vita, che ci fu insegnata dal beato Padre nostro Francesco fin dal principio della nostra conversione a Cristo» (FF 2845 - Testamento).
«E amandovi a vicenda nell’amore di Cristo, quell’amore che avete nel cuore, dimostratelo al di fuori con le opere, affinché le sorelle, provocate da questo esempio, crescano sempre nell’amore di Dio e nella mutua carità» (FF 2847 - Testamento).
Nella Regola, poi:
“«L’abbadessa si studi inoltre di riconciliare le sorelle, se mai avvenisse che alcune per qualche motivo od occasione si turbassero tra loro.
Quella sorella, poi, che con parole o con cenni avrà dato occasione di turbamento o di scandalo a un’altra, subito, prima di offrire a Dio il dono della sua orazione, chiedendo perdono alla sorella che ha offesa, si inginocchi umilmente dinanzi a lei e la preghi di intercedere per lei presso il Signore, affinché le perdoni la colpa commessa.
L’altra, poi, memore della parola del Signore:
«Se non perdonerete di cuore, nemmeno il Padre vostro celeste perdonerà a voi», generosamente perdoni l’offesa alla sorella che chiede perdono»” (FF 3358).
Chiara fu per tutte le sorelle maestra di vita, pedagoga della vera carità che ricostruisce sempre, nonostante l’operare malevolo.
«Abbi pazienza con me e ti restituirò tutto» (Mt 18,26)
Giovedì 19.a sett.T.O. (Mt 18,21-19,1)