Le poche righe del Vangelo di oggi sono dedicate all’opera nuova dei non riconosciuti al pari di Gesù, che preparano le vie del Signore.
Senza dubbio Francesco d’Assisi, in quel tempo, estensibile ai giorni nostri, ha portato una ventata di novità evangelica notevole.
Gesù stesso glielo aveva chiesto: Rinnova la mia Chiesa che va in rovina!
Con la sua semplicità e umiltà, unito a Madonna Povertà, aveva rivoluzionato la vita civile e religiosa con i parametri del Vangelo, quale Elia redivivo.
Leggiamo nelle Fonti passi che sottolineano tale fisionomia e sviluppo:
“Come la stella del mattino, che appare in mezzo alle nubi, con i raggi fulgentissimi della sua vita e della sua dottrina attrasse verso la luce coloro che giacevano nell’ombra della morte.
Come arcobaleno che brilla tra le nubi luminose, portando in se stesso il segno del patto con il Signore, annunziò agli uomini il Vangelo della Pace e della salvezza.
Angelo della vera Pace, anch’egli, a imitazione del Precursore, fu predestinato da Dio a preparargli la strada nel deserto della altissima povertà e a predicare la penitenza con l’esempio e con la parola.
Prevenuto dapprima dai doni della Grazia celeste […] s’innalzò, poi, per i meriti di una virtù sempre vittoriosa; fu ricolmo anche di spirito profetico […]
Fu ricolmato dell’ardente amore dei serafini, finché, divenuto simile alle gerarchie angeliche, venne rapito in cielo da un carro di fuoco.
Resta così razionalmente dimostrato che egli è stato inviato fra noi con lo spirito e la potenza di Elia […]” (FF 1021 - Leggenda maggiore).
«Certamente, Elia viene e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto» (Mt 17,11-12).
Sabato 2.a sett. Avvento (Mt 17,10-13)