Stampa questa pagina
Mag 10, 2025 Scritto da 
Angolo dell'avanguardista

Parola e Spirito

Gesù nel Vangelo odierno sottolinea che la Trinità abita chi osserva la sua Parola.

Accenna, poi, alla venuta dello Spirito Santo, che insegnerà loro ogni cosa e sarà la "Memoria" dei discepoli.

Guardando Francesco e Chiara ci accorgiamo come lo Spirito del Signore guidò in modo capillare la loro vita e ne fu Consigliere.

La Leggenda maggiore di San Bonaventura attesta come Francesco si lasciasse condurre e ammaestrare dallo Spirito nel compilare la Regola non bollata (1221).

"Perciò, guidato dallo Spirito Santo, salì su un monte con due compagni e là, digiunando a pane ed acqua, dettò la Regola, secondo quanto gli suggeriva lo Spirito divino durante la preghiera.

Disceso dal monte, l’affidò da custodire al suo vicario. Ma siccome questi, pochi giorni dopo, gli disse che l’aveva perduta per trascuratezza, il Santo tornò di nuovo nella solitudine e subito la rifece in tutto uguale alla precedente, come se ricevesse le parole dalla bocca di Dio.

Ottenne, poi, che venisse confermata, come aveva desiderato, dal sopraddetto papa Onorio, nell’ottavo anno del suo pontificato.

Per stimolare i frati ad osservarla con fervore, diceva che lui non ci aveva messo niente di proprio, ma tutto aveva fatto scrivere così come gli era stato rivelato da Dio" (FF 1084).

Considerava lo Spirito Santo Ministro generale dell’Ordine ed era convinto che parlasse a tutti, specie ai semplici.

Nella Vita seconda del Celano leggiamo:

"Quando Francesco si faceva la tonsura, spesso ripeteva a chi gli tagliava i capelli:

«Bada di non farmi una corona troppo larga! Perché voglio che i miei frati semplici abbiamo parte nel mio capo».

Voleva appunto che l’Ordine fosse aperto allo stesso modo ai poveri e illetterati, e non soltanto ai ricchi e sapienti.

«Presso Dio - diceva - non vi è preferenza di persone e lo Spirito Santo, Ministro generale dell’Ordine, si posa egualmente sul povero ed il semplice» " (FF 779).

La sua singolare unità con lo Spirito la testimoniò in vita e in morte.

"Nell’anno ventesimo della sua conversione, chiese che lo portassero a Santa Maria della Porziuncola, per rendere a Dio lo spirito della vita là dove aveva ricevuto lo spirito della grazia.

Quando vi fu condotto, per dimostrare che, sul modello di Cristo-Verità, egli non aveva nulla in comune con il mondo, durante quella malattia così grave che pose fine al suo penare, si prostrò in fervore di spirito, tutto nudo sulla nuda terra: così, in quell’ora estrema nella quale il nemico poteva ancora scatenare la sua ira, avrebbe potuto lottare nudo con lui nudo.

Così disteso sulla terra, dopo aver deposto la veste di sacco, sollevò la faccia al cielo, secondo la sua abitudine, totalmente intento a quella gloria celeste, mentre con la mano sinistra copriva la ferita del fianco destro, che non si vedesse.

E disse ai frati:

«Io ho fatto la mia parte; la vostra, Cristo ve la insegni» (FF 1239).

E Chiara, avvinta dallo Spirito del Signore, così si esprimeva nella seconda lettera rivolta ad Agnese di Boemia:

«E non credere, e non lasciarti sedurre da nessuno che tentasse sviarti da questo proposito o metterti degli ostacoli su questa via, per impedirti di riportare all’Altissimo le tue promesse con quella perfezione alla quale ti invitò lo Spirito del Signore» (FF 2876).

 

«Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi  insegnerà tutte le cose e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto» (Gv 14,26)

 

 

Lunedì della 5.a sett. di Pasqua  (Gv 14,21-26)

67 Ultima modifica il Sabato, 10 Maggio 2025 04:53
Teresa Girolami

Teresa Girolami è laureata in Materie letterarie e Teologia. Ha pubblicato vari testi, fra cui: "Pellegrinaggio del cuore" (Ed. Piemme); "I Fiammiferi di Maria - La Madre di Dio in prosa e poesia"; "Tenerezza Scalza - Natura di donna"; co-autrice di "Dialogo e Solstizio".

Email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.