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Set 23, 2025 Scritto da 
Angolo dell'ottimista

Rivelazione parla di Compimento che l’uomo è chiamato a realizzare

La rivelazione cristiana parla di un compimento che l'uomo è chiamato a realizzare nel corso di un'unica esistenza sulla terra. Questo compimento del proprio destino l'uomo lo raggiunge nel dono sincero di sé, un dono che è reso possibile soltanto nell'incontro con Dio. È in Dio, pertanto, che l'uomo trova la piena realizzazione di sé: questa è la verità rivelata da Cristo. L'uomo compie se stesso in Dio, che gli è venuto incontro mediante l'eterno suo Figlio. Grazie alla venuta di Dio sulla terra, il tempo umano, iniziato nella creazione, ha raggiunto la sua pienezza. « La pienezza del tempo », infatti, è soltanto l'eternità, anzi Colui che è eterno, cioè Dio. Entrare nella « pienezza del tempo » significa dunque raggiungere il termine del tempo ed uscire dai suoi confini, per trovarne il compimento nell'eternità di Dio.

[Papa Giovanni Paolo II, Tertio Millennio Adveniente n.9]

 

5. Concluderemo questa catechesi col rivolgerci ancora una volta alla figura di Gesù Cristo, Sacerdote Sommo, Pastore buono e supremo esemplare dei Sacerdoti. Egli è il modello della spoliazione dei beni terreni per il presbitero che vuole conformarsi all’esigenza della povertà evangelica. Gesù infatti è nato e vissuto nella povertà. Ammoniva San Paolo: “Da ricco che era, si è fatto povero per voi” (2 Cor 8, 9). Gesù stesso, ad uno che voleva seguirlo, disse di sé: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli dell’aria i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo” (Lc 9, 57). Queste parole manifestano un distacco completo da tutte le comodità terrene. Non se ne deve concludere, tuttavia, che Gesù vivesse nella miseria. Altri passi dei Vangeli riferiscono che egli riceveva ed accettava inviti a casa di gente ricca (cf. Mt 9, 10-11; Mc 2, 15-16; Lc 5, 29; 7, 36; 19, 5-6), aveva collaboratrici che lo sostenevano nelle necessità economiche (Lc 8, 2-3; cf. Mt 27, 55; Mc 15, 40; Lc 23, 55-56) ed era in grado di fare l’elemosina ai poveri (cf. Gv 13,29). Non vi è dubbio tuttavia sulla vita e sullo spirito di povertà che Lo contraddistinguevano.

[Papa Giovanni Paolo II, Udienza Generale 21 luglio 1993]

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

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