Il Cristianesimo ha nella Croce il suo simbolo principale. Dovunque il Vangelo ha posto radici, la Croce sta ad indicare la presenza dei cristiani. Nelle chiese e nelle case, negli ospedali, nelle scuole, nei cimiteri la Croce è diventata il segno per eccellenza di una cultura che attinge dal messaggio di Cristo verità e libertà, fiducia e speranza.
Nel processo di secolarizzazione, che contraddistingue gran parte del mondo contemporaneo, è quanto mai importante che i credenti fissino lo sguardo su questo segno centrale della Rivelazione e ne colgano il significato originario e autentico.
2. Anche oggi, alla scuola degli antichi Padri, la Chiesa presenta al mondo la Croce quale "albero della vita", dal quale si può cogliere il senso ultimo e pieno di ogni singola esistenza e dell’intera storia umana.
Da quando Gesù ne ha fatto lo strumento della salvezza universale, la Croce non è più sinonimo di maledizione ma, al contrario, di benedizione. All’uomo tormentato dal dubbio e dal peccato, essa rivela che "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna" (Gv 3,16). In una parola, la Croce è il supremo simbolo dell’amore.
Per questo, i giovani cristiani la portano con fierezza per le strade del mondo, confidando a Cristo ogni loro preoccupazione ed ogni attesa di libertà, di giustizia, di pace.
[Papa Francesco, Angelus 15 settembre 2002]