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Ago 17, 2025 Scritto da 
Angolo dell'avanguardista

Nemico dell’apparire

Nel brano evangelico proposto oggi, Gesù si rivolge alla gente comune e ai suoi discepoli mettendoli in guardia dai criteri usati dagli scribi e farisei:

«Non fate secondo le loro opere, perché  dicono e non fanno» (Mt 23,3). 

In quanto operano c’è la ricerca dell’apparire e dell’essere ammirati, vivendo fuori di sé anziché dentro.

Cercatori dei primi posti e dell’essere chiamati "rabbì" dalla gente.

No, dice Gesù, fra voi non sia così, la logica del Regno è altra e chi si umilia sarà esaltato.

In questo contesto guardiamo dentro le Fonti.

Francesco aveva un grande rispetto concreto per Dio, tanto che leggiamo nelle Fonti:

"Non voleva chiamare col loro nome quanti avessero nome «Buono», per riverenza al Signore che ha detto: Nessuno è buono, fuorché Dio solo.

Allo stesso modo, non voleva dare a nessuno il titolo di «padre» o di «maestro», né scriverlo nelle lettere, per rispetto al Signore che disse: Non chiamate nessuno «padre» sulla terra, né fatevi chiamare «maestri», ecc" (FF 1615).

Il Povero d’ Assisi inoltre aborriva l’ipocrisia, la malattia dell’apparire e non essere, e non fare.

Infatti nella Vita seconda del Celano leggiamo:

“Costoro si preoccupano di apparire buoni, non di diventarlo, accusano i vizi altrui ma non depongono i propri […] vendono a prezzo di lodi funeste il pallore della loro faccia emaciata per sembrare spirituali, in modo da giudicare tutto e non essere giudicati da nessuno.

Godono della fama di essere santi, senza averne le opere, del nome di angeli ma non ne hanno la virtù” (FF 770).

Il Poverello era in modo evidente nemico di ogni forma di ostentazione e mancata trasparenza.

Infatti, nelle Fonti: "Una volta, intorno a Natale, si era radunata molta folla per la predica presso l’eremo di Poggio [Bustone].

Francesco esordì a questo modo:

«Voi mi credete un uomo santo e perciò siete venuti con devozione. Ebbene, ve lo confesso, in tutta questa quaresima, ho mangiato cibi conditi con lardo».

E così più di una volta attribuì a gola, ciò che invece aveva concesso alla malattia” (FF 715).

L’interiorità di Francesco andava a braccetto con la forma esterna, in un sapiente equilibrio esistenziale.

 

 

Sabato della 20.a sett. T.O.  (Mt 23,1-12)

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Teresa Girolami

Teresa Girolami è laureata in Materie letterarie e Teologia. Ha pubblicato vari testi, fra cui: "Pellegrinaggio del cuore" (Ed. Piemme); "I Fiammiferi di Maria - La Madre di Dio in prosa e poesia"; "Tenerezza Scalza - Natura di donna"; co-autrice di "Dialogo e Solstizio".

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