Il brano proposto in questa domenica è tratto dal Vangelo lucano e pone l’accento sul mandato di Gesù ai suoi, evidenziando in che modo dovevano essere itineranti del Vangelo.
«Andate! Ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi. Non portate borsa, né bisaccia, né sandali, e non salutate nessuno per la via» (Lc 10,3-4).
Le Fonti documentano come Francesco prese alla lettera questa Parola di Dio, invitando i suoi frati a fare altrettanto.
Il Povero d’Assisi si dichiarava semplice e idiota e insegnava ai suoi frati la via della semplicità, sorella della vera Sapienza e della mansuetudine.
Nella Leggenda Maggiore si legge:
«Voglio che i miei frati siano discepoli del Vangelo e progrediscano nella conoscenza della Verità, in modo tale da crescere contemporaneamente nella purezza della semplicità. Così non disgiungeranno la semplicità della colomba dalla prudenza del serpente, che il Maestro insuperabile ha congiunto con la sua Parola benedetta» (FF 1188).
Francesco ebbe la grazie di farsi grande testimone anche nell’incontro con i soldati Saraceni.
Prese con sé un compagno, frate Illuminato, e decise di annunciare Cristo anche fra chi tagliava la testa ai cristiani.
“Partì, dunque, prendendo con sé un compagno, che si chiamava Illuminato ed era davvero illuminato e virtuoso.
Appena si furono avviati, incontrarono due pecorelle.
Il Santo si rallegrò e disse al compagno:
«Abbi fiducia nel Signore, fratello, perché si sta realizzando in noi quella parola del Vangelo: Ecco, vi mando come agnelli in mezzo ai lupi».
Avanzarono ancora e si imbatterono nelle sentinelle saracene, che, slanciandosi come lupi contro le pecore, catturarono i servi di Dio minacciandoli di morte, crudelmente e sprezzantemente li maltrattarono, li coprirono d’ingiurie e di percosse e li incatenarono.
Finalmente, dopo averli malmenati in mille modi, per disposizione della divina Provvidenza li portarono dal Soldano, come l’uomo di Dio voleva” (FF 1173).
E spesso il Poverello “riscattò gli agnelli che venivano condotti al macello, in memoria di quell’Agnello mitissimo, che volle essere condotto alla morte per redimere i peccatori” (FF 1145).
Inoltre, dovunque si recasse ad annunciare il Vangelo, portava a tutti il saluto della Pace:
"In ogni suo sermone, prima di comunicare la Parola di Dio al popolo, augurava la pace, dicendo:
«Il Signore vi dia Pace!».
Questa Pace egli annunciava sempre con molta devozione a uomini e donne, a tutti quanti incontrava o venivano a lui” (FF 359).
Francesco era tutto teso ad annunciare quel Regno di Dio da cui ormai era posseduto; ardeva dal desiderio di testimoniarlo perché raggiungesse più anime possibili.
Domenica 14.a T.O. (anno C) [Lc 10,1-12.17-20]