Si prende cura della nostra salute in senso pieno. Lo dimostra Gesù nel Vangelo: Egli ha guarito malati di ogni genere, ma ha anche liberato gli indemoniati, ha rimesso i peccati, ha risuscitato i morti. Gesù ha rivelato che Dio ama la vita e vuole liberarla da ogni negazione, fino a quella radicale che è il male spirituale, il peccato, radice velenosa che inquina tutto. Per questo, Gesù stesso si può chiamare “Salute” dell’uomo: Salus nostra Dominus Jesus. Gesù salva l’uomo ponendolo nuovamente nella relazione salutare con il Padre nella grazia dello Spirito Santo; lo immerge in questa corrente pura e vivificante che scioglie l’uomo dalle sue “paralisi” fisiche, psichiche e spirituali; lo guarisce dalla durezza di cuore, dalla chiusura egocentrica e gli fa gustare la possibilità di trovare veramente se stesso perdendosi per amore di Dio e del prossimo. Unde origo, inde salus. Questo motto richiama molteplici riferimenti; mi limito a ricordarne uno, la celebre espressione di sant’Ireneo: “Gloria Dei vivens homo, vita autem hominis visio Dei [est]” (Adv. haer. IV, 20, 7). Che si potrebbe parafrasare così: gloria di Dio è la piena salute dell’uomo, e questa consiste nello stare in relazione profonda con Dio. Possiamo dirlo anche con i termini cari al neo-beato Giovanni Paolo II: l’uomo è la via della Chiesa, e il Redentore dell’uomo è Cristo.
[Papa Benedetto, incontro con il mondo della cultura, dell’arte e dell’economia 8 maggio 2011]